Umbria

Umbria Jazz 2025, chiusura con sorrisi: 34mila biglietti venduti, oltre mezzo milione di presenze: “Patrimonio italiano”


Una totale di 34mila biglietti venduti, due milioni abbondanti di incasso. La gente in fila alla Galleria nazionale o al Morlacchi perché voleva entrare e non c’erano spazio e biglietti. Il recupero del Pavone, gli eventi più pop (Mika ieri sera con il tutto esaurito e Lionel Richie che farà lo stesso questa sera). Chi voleva il jazz vero lo ha avuto, chi si è voluto immergere nell’atmosfera del festival godendo dei palchi in giro per il centro storico è stato accontentato. Umbria Jazz, all’alba dell’ultima giornata, tira le somme. Il presidente della Fondazione, Stefano Manzoni, il direttore artistico Carlo Pagnotta e con loro la presidente della Regione, Stefania Proietti, e la sindaca di Perugia, Vittoria Ferdinandi che propone, prima di tutto, un importante cambiamento per il prossimo anno: “Questa conferenza, dopo dieci giorni di festival e di lavoro ininterrotto, be’ spostiamola dalla mattina no?”.

Clima disteso e grandi sorrisi a sottolineare un’altra edizione che lascia soddisfatti gli organizzatori e le istituzioni, giorni nei quali si contano tra le 500mila e le 600mila presenze, 123mila biglietti del minimetrò “che hanno contribuito a mitigare l’impatto ambientale dell’evento” sottolinea Mazzoni che ribadisce il valore del concerto inaugurale, in piazza IV Novembre e gratuito, di Angelique Kidjo “a cui hanno partecipato 10mila persone. Una serata straordinaria” Su questo fronte, quello della sostenibilità, sottolinea la sindaca, si può fare ancora meglio, per il prossimo anno qualcosa, dice, verrà messo in campo.

Prossimo anno. Umbria Jazz anticipa, si svolgerà dal 3 al 12 luglio. Necessità, lascia intendere il direttore artistico Pagnotta, legato anche a esigenze di programmazione, per venire incontro, insomma, a qualche grande ospite per cui può valere la pena fare un eccezione al calendario. Si parla insistentemente di Sting per esempio, ma conferme non ce ne sono. Con il rischio di sovrapposizione, una su tutte il Festival dei Due Mondi, che già in passato coincideva in parte con Uj, fino a trovare la soluzione attuale. E niente vieta che anche in questa occasione, un “patto della cultura” possa essere nuovamente siglato. Per l’altro festival cittadino, L’Umbria che Spacca, quest’anno svoltosi tra il 2 e il 6 luglio, si dovrà inevitabilmente trovare un compromesso. Sovrapporli diventerebbe insostenibile, ma anche un’occasione sprecata. Si vedrà. Intanto Umbria Jazz si gode il buon risultato, il primo del nuovo consiglio di amministrazione. Un brand, dice la presidente della Regione, Stefania Proietti, ma anche un clima, quello che si respira a Perugia, un’espressione altissima di cultura , la conferma che di cultura si vive. “A Perugia in questi giorni è venuto il mondo – sottolinea ancora la presidente – il mondo del jazz e non solo. Questo festival è un patrimonio italiano”. E il mondo, anche virtulamente si è affacciato a Umbria Jazz con 290mila contatti unici di copertura organica e 190mila utenti di traffico medio giornaliero.

La conferma, ribadita dalla indagine Siae, che l’Umbria è terra di eventi e cultura e che “sempre più persone ci scelgono nonostante le difficoltà di collegamento”. Quindi i ringraziamenti a tutta l’organizzazione e a Carlo Pagnotta, “per il contributo umano e artistico, una figura che, al pari del festival, porta l’Umbria oltre i suoi confini”. “Niente si fa da soli” commenta Pagnotta e la sindaca Ferdinandi parte dalle sue parole per sottolineare che “c’è una squadra straordinaria che lavora senza sosta per ottenere tutto questo, straordinaria”. “Umbria Jazz è quel circolo virtuoso fatto di cultura, arte, turismo. Di cultura si può vivere. Questi dieci giorni fanno bene alla città, una città che dimostra la sua anima, aperta, frizzante, internazionale. Un’anima che dobbiamo saper sostenere. Perché eventi come questo, oltre a tutti gli aspetti positivi tangibili, aiutano a vivere meglio”. Umbria Jazz, aggiunge, “é un tutt’uno con la città, è fusa con essa” E, andando sul fronte sicurezza, “il fatto che criticità gravi non si siano verificate, ci dimostra che una città viva è una città sicura”. Sostegno costante del Comune che il protocollo d’intesa tra palazzo dei Priori e Fondazione Umbria Jazz mette nero su bianco e di cui lo stesso presidente Mazzoni non ha dubbi: “Il Comune, tolto il contributo per l’edizione del cinquantennale, quest’anno ci ha sostenuto con il contributo più alto di sempre.Non dubitiamo che continuerà a farlo”. Come non ha dubbi sull’artista del cuore, “Carlo mi accusa di essere troppo rocchettaro. Tra i miei preferiti, devo dire Stefano Bollani che con in quintetto con artisti straordinari, ha regalato una serata magica”. Per Carlo Pagnotta il buongiorno si era visto dal mattino: “Le prevendite ben presto ci hanno orientato verso questa direzione. Siamo contenti per la risposta che ha avuto una programmazione importante. Il Morlacchi, la sala Podiani e poi il Pavone, sempre il pienone. E poi i concerti gratuiti. Perché senza quelli Umbria Jazz sarebbe zoppa”.

L’assessore Bori

 I recenti dati del Rapporto Siae 2025 confermano l’Umbria come protagonista indiscussa nel panorama culturale e dello spettacolo italiano, un risultato che sottolinea una vocazione regionale frutto di politiche attente e orientate all’innovazione che vogliamo consolidare e migliorare”: lo afferma il vicepresidente della Regione Umbria con delega alla Cultura, Tommaso Bori. 

“L’effetto traino di Umbria Jazz  – sottolinea Bori – è evidente e dimostra come una programmazione di qualità e un investimento mirato possano generare un impatto eccezionale”.

“Questi risultati non sono casuali – prosegue- ma derivano da una programmazione attenta e volta all’innovazione che ha saputo valorizzare le nostre eccellenze, dal cinema – dove siamo primi per ingressi pro capite – al teatro, dalla musica classica agli eventi sportivi. Siamo tra le prime cinque regioni italiane per spesa media pro capite in spettacoli dal vivo, a dimostrazione di un pubblico attivo e coinvolto”.


Source link

articoli Correlati

Back to top button
Translate »