Umbria

Umbri smemorati perdono di continuo le chiavi di casa


Ogni giorno, sempre più famiglie in Umbria vivono con il timore concreto di perdere la chiave di casa, rimanere chiuse fuori, dover chiamare soccorsi, o attendere un vicino che arrivi con una seconda copia. In una regione dove la quotidianità scorre lenta fra borghi, centri storici e appartamenti urbani, l’incidente domestico più banale — dimenticare le chiavi — si trasforma spesso in una “chiamata d’emergenza”.

Secondo i dati nazionali dei Vigili del fuoco, le serrature bloccate, le porte rimaste chiuse dall’interno e gli smarrimenti delle chiavi sono diventati l’intervento più frequente dopo gli incendi. In Umbria, la procedura di soccorso per “apertura porte” è garantita dal comando regionale (con sede a Perugia) ed è attiva 24 ore su 24.

In Umbria, come in molte regioni, i meccanismi che conducono all’intervento nascono da una combinazione di fattori: fretta – uscire per andare al lavoro o a prendere i bambini a scuola –, distrazione, angoscia di tornare a casa, la serratura lasciata dall’interno per “sicurezza” e poi bloccata, o ancora l’abitazione secondaria in un borgo che magari si usa solo nel weekend e si ritrova chiusa alle proprie spalle.

A Perugia il fenomeno si caratterizza anche per le significative richieste da parte di studenti universitari particolarmente nell’area del centro storico.

Nei centri storici umbri — ad esempio nelle vie medioevali di Perugia o di Spoleto — l’accesso ai palazzi può essere complesso: salite, vicoli stretti, portoni antichi non sempre modernizzati. Questo rende l’intervento dei vigili del fuoco o di un tecnico di serrature più laborioso, e la chiamata più urgente.

Inoltre, anche il profilo demografico della regione contribuisce: molti anziani vivono in abitazioni proprie o secondarie, spesso soli. La casa rimane il centro della vita quotidiana, magari con uno scarso supporto esterno. Quando dimenticano la chiave o bloccano la porta dall’interno per sicurezza, la situazione precipita. Qualsiasi abitante può attivare il soccorso al numero unico 112 e che l’intervento per apertura porte è rientrato tra quelli considerati “soccorso tecnico urgente”. Ecco alcune semplici misure che possono aiutare i residenti umbri (e non solo) a evitare la chiamata d’emergenza: tenere una chiave di scorta in un luogo sicuro accessibile (ma non troppo visibile) oppure affidarla a una persona di fiducia vicina.Quando si esce, fare il check-lock: “porta chiusa? chiave in tasca?”. Un paio di secondi in più possono risparmiare ore d’attesa. Evitare di bloccare la serratura dall’interno con la chiave infilata solo per “sicurezza” se poi non c’è modo di sbloccarla senza smontarla al mattino. Per chi ha una casa in un borgo o utilizzata nei weekend: provare a entrare prima di uscire per lunghi periodi, verificare che tutte le chiavi funzionino e che non ci siano problemi di usura della serratura. Conoscere il numero di emergenza locale (in Italia il 112), sapere come descrivere la situazione: “chiave persa/bloccata fuori”, indicare l’indirizzo preciso e dove si trova la porta. In caso di appartamenti in centri storici o con accessi complessi, valutare un’assicurazione o un servizio locale di “apertura serrature” (privato) prima di intervenire con i vigili del fuoco, se non si tratta di emergenza urgente.

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