Lazio

Ue, in 50mila in piazza per l’Europa. Ma la sinistra si spacca di nuovo e parte l’assalto a Conte – Il Tempo


“Siamo 50mila veri. È stata una manifestazione di pace e democrazia”. Così l’ideatore della manifestazione ‘Una piazza per l’Europa’, il giornalista Michele Serra, saluta la folla a Roma alla fine di un lungo pomeriggio in una piazza del Popolo gremita, con migliaia di bandiere dell’Unione europea ma anche molte della pace e qualcuna palestinese, oltre a decine di vessilli ucraini e georgiani, con le comunità che si sono unite alla manifestazione. In piazza anche diversi leader delle opposizioni, a partire dalla segretaria dem Elly Schlein, poi il leader di Azione, Carlo Calenda, e quello di +Europa, Riccardo Magi, i vertici di Avs e di Italia Viva, mentre come annunciato è assente il Movimento 5 Stelle e il suo leader, Giuseppe Conte. Ma anche tra chi è presente sono tanti i distinguo. Lo stesso Serra, aprendo la lunghissima serie di interventi dal palco di intellettuali, scrittori, attori, attivisti, sotto la guida del ‘maestro di cerimonie’ Claudio Bisio, lo ammette: “Siamo in tanti perché siamo popolo, che è la più democratica delle parole. Una piazza europea non può che essere una piazza con tante idee diverse”.

 

 

Schlein, arrivando, viene accolta da molti sostenitori e commenta: “Una splendida piazza di partecipazione per l’Europa che vogliamo costruire, un’Europa federale, unita, un’Europa che affronta insieme le sue sfide. Noi come Partito democratico ci siamo, con uno spirito federalista che si richiama al Manifesto di Ventotene, serve un’Europa politica”. Se l’assenza del centrodestra è totale, si notano i punti di vista diversi, spesso diametralmente opposti, nel centrosinistra. “Ci sono assenze politicamente significative – sottolinea il segretario di +Europa, Riccardo Magi -, penso che il giochino che fa Conte è ormai smascherato”. Magi sfila con Calenda dietro un grande striscione con la scritta ‘Resistenza Europea’, a sottolineare la loro posizione: “Noi vogliamo un’Europa che sia in pace”, ma proprio per questo “deve essere forte anche militarmente, non solo economicamente e moralmente”, dice Calenda. Che spiega, con chiaro riferimento proprio al M5S, ma anche a una parte del Pd: “Ci sono persone che sostengono che la pace si raggiunge disarmandosi, anche davanti a Putin, ma quello è il modo migliore per arrivare alla guerra”.

 

 

Il leader di Italia Viva, Matteo Renzi, commenta via social: “Si torna a parlare oggi, finalmente, di Stati Uniti d’Europa. È un sogno difficile, certo. Ma sognare in grande oggi è più urgente che mai”. Diversa la posizione di Avs, i cui leader sono presenti alla manifestazione: “Quella che vedo – dice Nicola Fratoianni – è una piazza per la pace, altrimenti l’Europa non è. Non c’è niente di più sbagliato che decidere di investire 800 miliardi in nuove armi”. La senatrice a vita Liliana Segre, invece, in un videomessaggio sottolinea che “se pensiamo all’Europa come alla patria, allora dobbiamo difenderla”, cosa che “significa mettersi nelle condizioni di fronteggiare le minacce dei nemici della pace: l’arrendevolezza non ha mai impedito le guerre. Ma significa anche custodire con rinnovato impegno le nostre preziose libertà democratiche” e le conquiste dello “stato sociale”. Tra i tanti interventi di personaggi del mondo dello spettacolo e della cultura, Jovanotti in un video spiega il suo punto di vista: “Semplice e complessa come l”Inno alla gioia’” è, secondo lui, la Ue: “È una melodia semplicissima, meravigliosa”, che “dura un attimo, però ti resta nel cuore”. Secondo lo scrittore Antonio Scurati, “noi siamo i primi che hanno scritto a chiare lettere nella Costituzione che ripudiamo la guerra, ma questo non significa essere arresi, inerti, rinunciatari, vigliacchi”. Alla fine di una lunga giornata, le migliaia di persone presenti sono probabilmente tornate a casa senza troppe certezze, come ha detto fin dall’inizio Michele Serra: “Questa piazza non ha risposte ma ha ben chiare le domande, è un punto interrogativo di colore blu. Ma chi si illude di avere le risposte e di sapere come si fa la guerra e come si fa la pace, oggi non è qui. Ai politici, quelli presenti che ringrazio, e quelli assenti, dico, siete troppo intelligenti, cercate di essere più stupidi, come questa piazza che non sa cosa deve fare ma cerca di farlo lo stesso. Cercate di parlarvi e di ascoltarvi. Perché stasera non avremo risposte ma ci sentiremo un po’ meno soli, e a questo dovrebbe servire la politica”.

 

Santanché inchioda i Fratoiannez:

Video su questo argomento


Source link

articoli Correlati

Back to top button
Translate »