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Ucraina, “volenterosi” a Trump: “Parliamo prima della telefonata a Putin”. Zelensky in udienza dal Papa

La telefonata tra Donald Trump e Vladimir Putin, annunciata dal presidente degli Stati Uniti per le 10.00 (ora locale) di lunedì 19 maggio, aprirà quella che potrebbe essere una settimana decisiva per le sorti della guerra in Ucraina. Tanto che il cancelliere tedesco Friedrich Merz ha annunciato che – assieme al leader francese Emmanuel Macron, al britannico Keir Starmer e al polacco Donald Tusk – intende parlare con Trump prima del suo colloquio con Putin. Merz ha detto di averne parlato con il segretario di Stato americano Marco Rubio, durante la messa di intronizzazione del Papa Leone XIV in Vaticano. Secondo fonti governative tedesche, è già stato richiesto un incontro tra i tre leader europei e il presidente degli Stati Uniti per la serata di domenica. “Abbiamo concordato di parlare ancora una volta con i quattro capi di Stato e di governo e con il presidente americano in preparazione di questo colloquio”, ha detto Merz. Nei giorni scorsi, a margine della sesta riunione della Comunità politica europea (Cpe) a Tirana, i quattro leader europei avevano espresso la loro contrarietà alle richieste della Russia: lo status di neutralità per l’Ucraina, la rinuncia alle riparazioni di guerra e il riconoscimento internazionale della perdita della Crimea e delle quattro regioni occupate come regioni russe.

La contrarietà alle condizione poste da Mosca per i colloqui di pace in corso a Istanbul, respinte dall’Ucraina, è già stata espressa a Trump dai quattro leader europei. “Possiamo solo sperare che ora ci siano ulteriori progressi”, ha aggiunto Merz da Roma. “La mia impressione è che sia gli europei che gli americani siano determinati a lavorare insieme, ma ora anche in modo mirato, per garantire che questa terribile guerra finisca presto”, ha dichiarato ai giornalisti. A Roma ha incontrato anche il presidente ucraino Volodymyr Zelensky: “Ho avuto l’opportunità di parlare a lungo con il presidente Zelensky quando siamo entrati nella Basilica di San Pietro”, ha detto. Zelensky ha incontrato anche e il vice di Trump, JD Vance, insieme al Segretario di Stato americano Marc Rubio. Hanno parlato “della situazione al fronte, dei preparativi in vista dello scambio di lunedì” tra Trump e Putin, “della possibilità di sanzioni contro la Russia in assenza di risultati, e di un cessate il fuoco”, hanno riferito fonti della presidenza ucraina. Al suo primo incontro con l’amministrazione americana dopo lo scontro alla Casa Bianca di fine febbraio, il presidente ucraino ha ringraziato “tutti gli americani per il sostegno” e ribadito agli interlocutori che “l’Ucraina è pronta a impegnarsi in una vera diplomazia”, sottolineando “l’importanza di un cessate il fuoco pieno e incondizionato al più presto possibile”, ha scritto lo stesso Zelensky su X dopo il colloquio nel giardino di Villa Taverna, la residenza dell’ambasciatore americano a Roma.

Oltre agli Stati Uniti e ai leader europei, la questione ucraina coinvolgerà anche il Vaticano e il nuovo pontefice che, nella prima udienza ufficiale, subito dopo la messa inaugurale, ha incontrato proprio Zelensky. “Sono stati discussi diversi argomenti, tra cui un invito ufficiale per il Santo Padre a visitare l’Ucraina”, ha scritto su X l’ambasciata ucraina in Vaticano. “Per milioni di persone nel mondo, il Pontefice è simbolo di speranza per la pace. L’autorità e la voce della Santa Sede può svolgere un ruolo importante per far finire questa guerra”, ha scritto Zelensky nel post in cui esprime la sua “gratitudine per l’udienza” e l’apprezzamento per “il sostegno all’Ucraina e la voce chiara in difesa di una pace giusta e duratura”. Zelensky ha “ringraziato il Vaticano per la sua disponibilità ad essere una piattaforma per negoziati diretti tra Ucraina e Russia: noi siamo pronti per il dialogo in qualsiasi formato per avere risultati tangibili”.


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