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Ucraina, il pressing del tycoon su Mosca. Domani scattano le sanzioni secondarie

Donald Trump aumenta la pressione su Vladimir Putin a due giorni dal nuovo ultimatum a causa del suo ostruzionismo nei colloqui per il cessate il fuoco in Ucraina. Secondo Axios pur se l’incontro a Mosca tra l’inviato speciale Usa Steve Witkoff e lo zar del Cremlino “è andato bene, le sanzioni secondarie sono ancora sul tavolo e saranno attuate da venerdì”. Il presidente americano ha minacciato di imporre pesanti misure sia dirette che indirette alla Russia, colpendo anche i paesi con cui fa affari, e ieri ha annunciato un drastico aumento del 25% sui dazi all’India proprio come ritorsione per l’importazione di petrolio e gas russi. “Ho constatato che il governo indiano sta attualmente importando direttamente o indirettamente petrolio dalla Russia – ha affermato il tycoon in un ordine esecutivo diffuso dalla Casa Bianca – Di conseguenza, e in conformità con la legge applicabile, i loro prodotti importati nel territorio doganale degli Stati Uniti saranno soggetti a un’aliquota aggiuntiva del 25%”.

Queste sanzioni combinate porterebbero le tariffe totali sulle merci provenienti dalla quinta economia mondiale al 50%, tra le percentuali più alte imposte da Washington: una mossa che rappresenta un’escalation della battaglia commerciale con New Delhi e il suo primo ricorso alle cosiddette sanzioni secondarie contro paesi che, secondo gli Usa, alimentano la macchina da guerra di Mosca (a rischio c’è pure la Cina).

Già nei giorni scorsi The Donald ha affermato su Truth che “l’India non solo acquista enormi quantità di petrolio russo, ma poi gran parte di quello acquistato lo vende sul mercato libero con enormi profitti. Non gli importa quante persone in Ucraina vengano uccise”. Immediata la replica del ministero degli Esteri del gigante asiatico, che ha parlato di azioni “ingiuste, ingiustificate e irragionevoli”, promettendo di adottare “tutte le misure necessarie per proteggere gli interessi nazionali”. Questi nuovi dazi entreranno in vigore tra 21 giorni, mentre quelli del 25%, già minacciati, entreranno in vigore oggi. Sempre ieri, fonti informate del Financial Times hanno riferito che l’amministrazione americana sta valutando l’imposizione di ulteriori sanzioni (le prime dal ritorno del tycoon nello Studio Ovale) alla flotta ombra’ di petroliere russe se lo zar del Cremlino non accetterà un cessate il fuoco in Ucraina entro domani. Mosca ha utilizzato petroliere obsolete per trasportare petrolio in tutto il mondo, nel tentativo di eludere le restrizioni occidentali imposte a seguito dell’invasione dell’Ucraina, e i proventi di queste esportazioni di greggio hanno contribuito a finanziare il conflitto.

Il termine flotta ombra’ si riferisce a navi la cui proprietà è nascosta e che evitano di utilizzare i servizi delle compagnie occidentali, ha spiegato l’Ft, sottolineando che è difficile applicare sanzioni ai loro proprietari, anche se recentemente le misure rivolte alle navi stesse si sono dimostrate efficaci. Secondo le fonti, ulteriori misure restrittive statunitensi in tal senso vengono viste come un primo passo facile per imporre costi a Mosca.

L’ex presidente Joe Biden ha aggiunto 213 navi cargo, incluse le petroliere, alla lista delle sanzioni, mentre Trump finora ha rinviato l’imposizione di ulteriori misure contro la Russia nel tentativo di garantire un accordo negoziato per porre fine alla guerra.


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