Ucraina e Gaza al centro dei colloqui – Il Tempo

La prima visita ufficiale del Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, a Papa Leone XIV. Il Capo dello Stato si è recato in Vaticano per un incontro con il nuovo Pontefice dopo il saluto del 18 maggio in occasione della messa di inizio Pontificato. Tra i due un faccia a faccia di circa un’ora. Il Pontefice ha accolto il capo dello Stato con mozzetta rossa e stola papale. L’incontro si è tenuto nella Biblioteca del Palazzo Apostolico. Tra i due sorrisi e una stretta di mano. Papa Leone XIV ha donato a Mattarella, un medaglione, il messaggio di Papa Francesco per la pace e il libro sulle opere d’arte del Palazzo Apostolico in Vaticano. Il presidente ha ricordato di aver visitato la tomba di Bergoglio il giorno prima del Conclave e ha donato a Prevost 2 volumi del ‘500 con rilegatura Settecentesca, tra cui una vita di Sant’Agostino, e l’omelia del Papa di allora. “Bello, molte grazie”, ha detto il Papa nel ringraziare Mattarella.

Subito dopo il faccia a faccia, il capo dello Stato ha incontrato il cardinale Pietro Parolin, segretario di Stato di Sua Santità, accompagnato da monsignor Miroslaw Wachowski, sottosegretario per i rapporti con gli Stati. “Durante i cordiali colloqui in Segreteria di Stato – ha fatto sapere la sala stampa della Santa Sede – è stato espresso compiacimento per le buone relazioni bilaterali esistenti. Ci si è soffermati su temi di carattere internazionale, con particolare attenzione ai conflitti in corso in Ucraina e in Medioriente”. Nel colloquio tra il presidente della Repubblica e il segretario di Stato della Santa Sede, inoltre, “sono state affrontate alcune tematiche di carattere sociale, con speciale riferimento al contributo della Chiesa nella vita del Paese”. Ad accompagnare il presidente Mattarella nel Palazzo Apostolico, la figlia Laura e gli altri due figli, insieme ai rispettivi coniugi e ai nipoti. Nella delegazione al seguito presenti, tra gli altri, il ministro degli Affari esteri e vicepresidente del Consiglio, Antonio Tajani, l’ambasciatore italiano presso la Santa Sede, Francesco Di Nitto, e il segretario generale del Quirinale, Ugo Zampetti.

“Ho portato al papa l’affetto dell’Italia”, ha detto poi il capo dello Stato, intervenendo all’inaugurazione dell’edizione 2025 di ‘YouTopic Fest’, nella Città della della Pace di Rondine. Mattarella ha rinnovato il suo invito all’azione: “Il compito dell’Europa è quello di divenire uno dei perni di dialogo internazionale nella comunità del mondo, per ridisegnare tutti insieme un nuovo sistema di sicurezza, di coesistenza, di collaborazione che allontani gli spettri che stiamo vedendo della guerra e di un contrasto così radicale. Siamo tutti disorientati da quel che avviene”, ha ammesso, richiamando ancora una volta l’Ue ad “essere unita e più efficiente”, così da resistere “agli attacchi che subisce dall’esterno e dall’interno, da chi coltiva il desiderio di ritornare alla contrapposizione fra nazionalismi, a condizioni che assomigliano pericolosamente a quelle del mondo dei secoli passati”. La pace, ha insistito Mattarella, deve essere “un progetto condiviso tra cittadini e istituzioni: così sono nate la nostra Repubblica e la nostra Costituzione”. Non solo: “Anche quando si è stati costretti a fare uso delle armi per resistere al terrore, all’orrore della violenza contro persone, contro comunità – la sottolineatura dell’inquilino del Colle di fronte ai giovani che chiedono alle istituzioni “passi concreti” verso la pace e lo stop alla corsa al riarmo – l’obiettivo era sempre quello della pace e della collaborazione tra i popoli”.
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