Ty Segall – Possession | Indie For Bunnies
Come sempre Ty Segall non si tira mai indietro e la sua prolificità è ormai nota da anni e quindi anche quest’anno pubblica, via Drag City, un nuovo LP, il suo sedicesimo, che arriva dopo appena nove mesi dallo strumentale “Love Rudiments” e appena più di un anno da “Three Bells“.

Fatta questa dovuta precisazione, bisogna ammettere che per questo nuovo lavoro il californiano ha costruito qualcosa di importante e di inusuale (per lui): innanzitutto nella scrittura si è fatto aiutare dal regista – e suo collaboratore di lunga data – Matt Yoka, che ha portato nei testi un mondo diverso da quello che può essere quello musicale. In secondo tempo non possiamo fare a meno di notare, sin dal primo ascolto di questo “Possession”, la presenza di strumenti come piano, fiati e archi, così come di armonie, che portano Ty verso nuovi territori sonori.
Registrato e mixato dallo stesso Segall lo scorso anno presso i suoi Harmonizer Studios, il disco vede anche la sempre importante presenza del fido Mikal Cronin che, non solo porta il suo sax, ma cura anche gli arrangiamenti di archi e fiati.
Fin dalla opening-track “Shoplifter” Ty ci fa capire cosa ci troviamo davanti: un ottimo arrangiamento, melodie che profumano di California e di sole, un leggero velo di psichedelia, qualche inserzione del sax di Mikal e, negli ultimi secondi, perfino armonie che ci sembrano voler citare i Beach Boys.
Se poco più avanti “Shining” ci porta verso la comfort zone di Segall con riff chitarristici pesanti e tanta adrenalina garage-rock, senza però mai dimenticare però anche ottime sensazioni melodiche, in “Hotel” il californiano gioca con estrema intelligenza e qualità con piano, archi e fiati, mentre continua a strizzare un occhio a sonorità psichedeliche dai sapori nostalgici.
In “Alive”, invece, Ty usa la sua chitarra acustica per importanti progressioni, mentre si fa supportare da energiche percussioni e dal suono altrettanto deciso del violino.
Impossibile poi non citare “The Big Day”, un’altra piccola perla di questo disco: dapprima le protagoniste sono le sue energiche chitarre, a cui poi vanno ad aggiungersi ottimi arrangiamenti di archi e altre armonie con cui, non solo ci sa emozionare, ma ci riporta indietro di qualche decennio, regalandoci un altro gradevole tuffo in una dorata California.
Con questo suo nuovo LP Ty Segall a livello sonoro non si snatura, ma allo stesso tempo sa usare nuovi colori e il quadro che esce è davvero bello, nostalgico e interessante: un altro viaggio imperdibile per il musicista californiano.
Source link