‘Tutta l’industria videoludica è in grave crisi’
Che l’industria dei videogiochi stia attraversando da molto tempo un periodo di grossa difficoltà è purtroppo ben noto agli appassionati alla luce dei continui licenziamenti, studi chiusi e progetti cancellati che abbiamo visto nell’ultimo paio d’anni. E 11 bit studios lo sostiene senza mezzi termini: la crisi è grave.
Nonostante il 2024 per 11 bit studios non sia stato troppo difficile grazie al grande successo raggiunto da Frostpunk 2, a inizio dicembre la compagnia polacca ha comunque visto crollare le proprie azioni in borsa portandola non solo al licenziamento di 18 dipendenti ma anche allo stop ai lavori su Project 8, un’avventura di stampo narrativa che ancora doveva essere annunciata ufficialmente al pubblico.
In un’intervista con PAP Biznes il CEO di 11 bit studios, Przemyslaw Marszal, ha ammesso che l’ultimo anno non è stato facile per la sua azienda nonostante il successo di Frostpunk 2, motivo per cui è stata costretta a prendere decisioni delicate: “Abbiamo posticipato la premiere di The Alters di qualche mese ed alcuni progetti ancora non generano profitti, tutto questo senza dimenticare che attualmente tutta l’industria videoludica sta affrontando una grave crisi“, ha dichiarato Marszal tenendo comunque a precisare che la situazione finanziaria della sua compagnia è stabile nonostante le recenti difficoltà: “Lato finanziario la situazione è buona, le entrate sono regolari e non abbiamo bisogno di liquidità aggiuntive“. A conferma di ciò, 11 bit studios si è messa già al lavoro su due nuovi progetti, uno di minore portata sviluppato da sole 25 persone e previsto indicativamente per il 2027, e un altro più grosso che richiederà minimo 4 anni di sviluppo.
Il CEO si è dunque soffermato sui motivi per cui Project 8 è stato cancellato e che, stando ai dettagli rivelati, doveva essere simili a giochi come Hellblade e A Plague Tale che hanno faticato a raggiungere risultati commerciali soddisfacenti. “Abbiamo capito che Project 8 comportava per noi grossi rischi in termini di profitti. Il progetto si stava ormai trascinando da anni ed abbiamo avuto problemi sia grandi che piccoli durante il suo sviluppo. Doveva essere un gioco in terza persona molto ambizioso con un focus sull’azione e che avrebbe trattato tematiche forti ma delicate“, dice Marszal.
Nonostante i recenti problemi, 11 bit studios sembra dunque in salute e non dovrebbe correre rischi particolari al netto dell’attuale crisi dell’industria, che proprio negli scorsi giorni ha mietuto un’altra vittima: Hothead Games ha chiuso i battenti lo scorso 13 dicembre.
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