Umbria

Tutela dell’ambiente e del paesaggio, ‘Noi amiamo Ferentillo’ scrive al governo


Sul tavolo del governo italiano la lettera del Comitato ‘Noi amiamo Ferentillo’ che incalza sullo sviluppo delle fonti rinnovabili senza compromissione dei suoli destinati all’agricoltura.

Ministeri Lo stesso Comitato segnala al Ministro del Masaf, Gilberto Pichetto Fratin, la necessità di tutela del paesaggio e dei boschi Appenninici, vero polmone della biodiversità e della sostenibilità, il grande patrimonio da non compromettere con la transizione energetica. «Il decreto in corso di concertazione tra il ministero dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica e il ministero dell’Agricoltura non può essere emanato finché non assicurerà che la transizione energetica avvenga nel rispetto del territorio e dell’interesse generale, che sia assicurato il rispetto della Convenzione di Aarhus, il principio di non arrecare danno significativo (Dnsh) e dei diritti dei Domini Collettivi, spesso disattesi».

Appenino Secondo ‘Noi Amiamo Ferentillo, «i grandi progetti eolici, realizzati sulle foreste dei crinali dell’Appennino dell’Umbria, provocano danni ambientali e paesaggistici inaccettabili, oltre a creare un serio ostacolo per le operazioni di spegnimento di incendi in caso di interventi aerei. Gli sbancamenti e le deforestazioni per la realizzazione delle strade di arrocco e degli impianti eolici e le cementificazioni armate permanenti dei basamenti delle pale, oltre ad incidere negativamente sul processo di rigenerazione dell’acqua con fratturazioni degli strati di roccia, deviazioni di vene e prosciugamenti di sorgenti, riducono la capacità di sequestro del carbonio. Le attività di rotazione delle turbine creano vortici di aria che modificano i microclimi con probabili danni alla biodiversità, fondamentale per attività quali il pascolo, l’apicoltura e la raccolta dei prodotti del sottobosco».

Noi amiamo Ferentillo Queste e altre concause, sono indicate nella lettera come in grado di modificare l’identità dei paesaggi rurali, che costituiscono un patrimonio ambientale, paesaggistico, turistico ed economico da tutelare che non può essere sacrificato. «La realizzazione delle infrastrutture energetiche industriali di accumulo e collegamento alle reti elettriche, cabina primaria, sottostazione elettrica e area batterie di stoccaggio, spesso realizzate su terreni agricoli incentivano speculazioni finanziarie, tramite compra-vendite di terreni acquistati come agricoli e rivenduti a prezzi esorbitanti da parte di aziende che per anni hanno usufruito di finanziamenti pubblici per l’agricoltura, vanificando tali investimenti».

Sicurezza idraulica «Il Comitato Noi Amiamo Ferentillo – si legge – chiede l’applicazione del principio di precauzione per la tutela dell’ambiente, del paesaggio e della Sicurezza idraulica, idrogeologica e sociale ed il rispetto dei bacini idrografici di rilevante valenza ecologica ed ambientale, l’osservanza erga omnes di tutti i vincoli che da decenni regolamentano l’antropizzazione dei territori, sulla cui certezza si fondano le aspettative delle comunità». Nella stessa missiva numerose altre richieste del genere, più tecniche e specifiche, all’attenzione del governo. La battaglia a difesa del territorio prosegue.

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