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Turchia, oltre 340 arresti per le proteste pro-Imamoglu. E Musk blocca i profili degli oppositori di Erdogan

La Turchia risponde con la repressione e le manette alle proteste contro l’arresto del sindaco di Istanbul, Ekrem İmamoğlu, il principale avversario politico del presidente Recep Tayyip Erdoğan. È stato lo stesso ministero degli esteri ad annunciare che dopo le manifestazioni di venerdì che hanno portato in piazza 300mila persone, sono oltre 340 quelle che sono state arrestate dalle forze di sicurezza turche. Il primo cittadino della città sul Bosforo è stato sottoposto già a oltre sei ore di interrogatorio e sarà di nuovo sentito dai giudici in tribunale. Intanto, però, il pugno duro nei suoi confronti sembra aver trovato l’apprezzamento anche del braccio destro di Donald Trump, Elon Musk, che su X ha sospeso numerosi account riconducibili all’opposizione.

Il ministro dell’Interno, Ali Yerlikaya, ha comunicato che “343 sospettati sono stati catturati durante le proteste che hanno avuto luogo a Istanbul, Ankara, Izmir, Adana, Antalya, Canakkale, Eskisehir, Konya ed Edirne” e ha poi avvertito che coloro che hanno cercato di seminare “caos e provocazione non saranno sicuramente tollerati!”. L’avvertimento arriva dopo che venerdì, per la terza notte consecutiva, i manifestanti si sono radunati a sostegno di del sindaco di Istanbul in più di 50 delle 81 province del Paese. Proteste di una portata tale da preoccupare l’establishment turco e in particolare il presidente. Durante la serata, sono scoppiati anche violenti scontri tra i manifestanti e la polizia in tenuta antisommossa che ha sparato gas lacrimogeni, proiettili di gomma e ha utilizzato idranti per disperdere la folla a Istanbul, Ankara e Izmir.

Dopo aver trascorso la terza notte in custodia, Imamoglu, arrestato pochi giorni prima che il Partito Repubblicano Chp lo nominasse candidato per le elezioni presidenziali del 2028, ha iniziato a parlare con la polizia con un interrogatorio che, a detta dei suoi avvocati, è durato sei ore e nel corso del quale ha risposto alle accuse di “terrorismo” mosse nei suoi confronti dichiarandosi innocente. Il sindaco è poi comparso di nuovi davanti ai procuratori del tribunale di Caglayan alle 19 (ora italiana) per un nuovo interrogatorio.“Sta bene” e “per motivi di sicurezza è tenuto in isolamento in una stanza di detenzione”, ha detto il suo avvocato e deputato del Chp, Turan Taskin Ozer, alla Bbc. “Continuiamo a portargli oggetti di cui ha bisogno, come medicine e vestiti. È in buona salute, solo è comprensibilmente stanco. Tuttavia, il sostegno e la fiducia travolgenti del popolo rimangono la sua più grande fonte di incoraggiamento”.

Dal carcere, Imamoglu ha detto di essere “grato” ai cittadini turchi scesi in piazza per sostenerlo e li ha invitati a votare domani la sua candidatura alle primarie del Chp. Con un post su X condiviso dai suoi avvocati, Imamoglu ha scritto che i manifestanti stanno “proteggendo la nostra repubblica, la democrazia, il futuro di una Turchia giusta e la volontà della nostra nazione, ne sono onorato e orgoglioso. Il senso di responsabilità della nostra nazione continua a ispirare il mondo intero”. Imamoglu ha aggiunto che “questi sono i giorni dell’assunzione di responsabilità” in modo che “in futuro la nostra nazione avrà tutti i suoi diritti, la democrazia raggiungerà il suo livello più alto, lo stato di diritto sarà pienamente sperimentato e vivremo tutti insieme nella Turchia del XXI secolo che concede uguali diritti alle sue 86 milioni di persone”. Il sindaco di Istanbul ha poi sottolineato che ”domani, domenica 23 marzo, tutti i membri del Partito Popolare Repubblicano voteranno per me come loro candidato alla presidenza. Invito tutti i miei compagni di partito ai seggi. Inoltre, saranno allestite urne per tutti i nostri cittadini e per i membri del nostro partito in tutta la Turchia. Invito tutti i nostri cittadini a prendere parte a questo grande entusiasmo”. Imamoglu ha concluso affermando che “la nazione è grande. La sovranità appartiene alla nazione incondizionatamente e senza restrizioni. Questo processo difficile e impegnativo è affidato alla nostra nazione”.

Il primo cittadino di Istanbul e i suoi sostenitori dovranno fare i conti anche con un avversario esterno alla Turchia ma capace di decidere le sorti di un voto grazie alla sua cassa di risonanza. Si tratta di Elon Musk che su X ha già iniziato a censurare i contenuti pubblicati dall’opposizione al presidente Erdoğan sospendendo numerosi account, come riporta Politico. “La maggior parte degli account sospesi sono legati a studenti e attivisti universitari che condividevano dettagli sulle proteste e indicazioni sui luoghi di ritrovo”, ha spiegato Yusuf Can, analista e coordinatore del Programma Medio Oriente del Wilson Center, indicando che “si tratta per lo più di attivisti con piccoli numeri di follower”. Alcuni profili risultano oscurati solo in Turchia.


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