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Trump rilancia la guerra dei dazi: acciaio e alluminio al 50%, l’Europa valuta ritorsioni


Trump rilancia la guerra dei dazi: acciaio e alluminio al 50%, l’Europa valuta ritorsioni

Dalle 6:00 di questa mattina ora italiana (mezzanotte sulla costa orientale degli Stati Uniti) sono entrati in vigore i nuovi dazi del 50% sulle importazioni di acciaio e alluminio, annunciati nei giorni scorsi dal presidente Donald Trump. Il provvedimento, formalizzato con un ordine esecutivo firmato ieri, raddoppia le tariffe precedenti fissate al 25%.

L’amministrazione statunitense motiva l’intervento con la necessità di proteggere settori considerati strategici per la sicurezza nazionale. Nel testo dell’ordine esecutivo, Trump sottolinea come l’attuale livello di importazioni a basso costo da paesi stranieri stia erodendo la competitività delle industrie americane, impedendo il pieno utilizzo della capacità produttiva interna. “Le misure finora adottate non sono risultate sufficienti”, si legge nel provveimento.

La decisione alimenta le tensioni commerciali tra Washington e i principali partner economici globali. A Bruxelles, il clima è teso: i rappresentanti dell’Unione europea valutano l’adozione di contromisure, che potrebbero entrare in vigore già a partire dal 14 luglio. L’UE ha definito “costruttivo” il primo giorno di colloqui tecnici svoltosi a Washington tra le due delegazioni, ma non ha fornito dettagli sui contenuti in discussione. Oggi a Parigi è atteso un incontro tra il commissario europeo per il Commercio, Maroš Šefčovič, e il rappresentante statunitense Jamieson Greer, a margine della ministeriale OCSE. Le autorità europee non hanno confermato la ricezione della lettera inviata da Washington nei giorni scorsi a diversi governi alleati, in cui gli Stati Uniti avrebbero sollecitato “le migliori offerte possibili” nel quadro dei negoziati.

Nel frattempo, il presidente Trump ha ribadito la legittimità della sua strategia commerciale, affermando in un post su Truth Social che gli Stati Uniti devono poter rispondere rapidamente e in modo proporzionato alle tariffe imposte da altri Paesi. “Se non possiamo difenderci, la nostra economia non ha possibilità di sopravvivenza”, ha scritto. Fonti vicine alla Casa Bianca, citate da Politico riferiscono che Trump sarebbe intenzionato ad avere presto un colloquio telefonico con il presidente cinese Xi Jinping, nel tentativo di affrontare direttamente le divergenze tra le due maggiori economie del mondo. Tuttavia, non vi sono al momento conferme ufficiali sull’organizzazione dell’incontro.

Sul piano interno, prosegue il contenzioso legale legato all’aumento dei dazi.

A fine maggio, due tribunali americani – la Corte per il commercio internazionale e un tribunale federale di Washington – hanno emesso sentenze contrarie alle misure volute dalla Casa Bianca, ritenendole non conformi ai limiti imposti dall’International Emergency Economic Powers Act. In entrambi i casi, l’amministrazione ha presentato ricorso, e una delle decisioni è stata già temporaneamente sospesa in appello.


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