Mondo

Trump può attivare il “kill switch”. Così può scattare lo scenario da incubo per l’Europa


Trump può attivare il "kill switch". Così può scattare lo scenario da incubo per l'Europa

L’avvicinamento in corso tra il presidente americano Donald Trump e il suo omologo russo Vladimir Putin sembra procedere spedito in parallelo al deteriorarsi dei rapporti degli Stati Uniti con l’Ucraina e i partner storici europei. Oltre ai dubbi sulle capacità di tenuta dell’esercito di Kiev dopo la pausa nella condivisione di intelligence e di aiuti bellici stabilita da Washington, le cancellerie del Vecchio Continente si interrogano adesso sulla possibilità che in un futuro non così remoto l’America, sempre più rivale che alleata, decida di “spegnere” i sistemi difensivi e gli armamenti forniti all’Europa.

L’inquietante scenario è stato affrontato nelle scorse ore dal Financial Times che ha riferito delle preoccupazioni sollevate dall’esistenza di eventuali “kill switch”, veri e propri “interruttori” segreti che gli statunitensi potrebbero azionare per immobilizzare aerei e armi di loro produzione nel continente europeo. Un’ipotesi che a detta degli esperti, se non nella sua versione più estrema, sarebbe già attuabile attraverso l’impiego di semplici codici software.

I caccia F-35 e gli F-16 comprati da Washington sono tra i velivoli da combattimento su cui si concentrano i timori degli alleati dell’America. L’analista della difesa Sash Tusa si chiede che senso abbia, per esempio, che la Danimarca mandi i jet made in Usa a difendere la Groenlandia se la Casa Bianca non vuole. “Il problema con sistemi di equipaggiamento avanzati”, spiega Tusa, “è che hanno bisogno di molto supporto da parte dei fornitori” e se ciò viene meno “smettono di funzionare, se non subito, molto velocemente”.

Altre fonti di inquietudine sono rappresentate dai droni Us Reaper usati da molti Stati europei e dal sistema di deterrenza nucleare del Regno Unito che dipende da sottomarini armati con missili balistici Trident D5 forniti dagli Usa. Nell’analisi del Financial Times si legge comunque che i timori nel Vecchio Continente non riguardino tanto specifici sistemi d’arma quanto la possibilità che Washington “ritiri il supporto alle comunicazioni e la condivisione su qualsiasi piattaforma, dai caccia agli elicotteri Chinook e Apache, nonché ai sistemi di difesa aerea come il Patriot”.

Il quotidiano britannico sottolinea che l’esistenza di “kill switch” potrebbe non avere così tanta importanza considerato che jet e altre armi sofisticate, tra cui sistemi antimissili e droni, dipendono già dai pezzi di ricambio e dagli aggiornamenti software inviati e rilasciati dagli Stati Uniti, i quali di fatto potrebbero rivedere le loro decisioni in qualsiasi momento. Lo si è visto in Afghanistan tra il 2020 e il 2021 quando, nel giro di poche settimane dall’annuncio del ritiro di Washington da Kabul, i velivoli da combattimento rimasero fermi a terra a causa della fuga di appaltatori e contractor.

Secondo un rapporto pubblicato dallo Stockholm International Peace Research Institute, tra il 2019 e il 2023 gli Usa hanno rappresentato il 55% delle importazioni di equipaggiamenti militari dell’Europa, in forte aumento rispetto al 35% dei cinque anni precedenti.

Se nessun ordine di armamenti statunitensi è stato annullato sino ad ora ci si attende però che nei prossimi anni i Paesi europei cercheranno di raggiungere una maggiore indipendenza con conseguenze sull’export degli States definite “catastrofiche” dagli esperti. Previsioni di cui al momento la Casa Bianca non avrebbe tenuto conto.


Source link

articoli Correlati

Back to top button
Translate »