Trump minaccia nuovi dazi all’Ue dopo la maxi multa a Google da 2,95 miliardi. Il colosso: «Decisione sbagliata, faremo ricorso»
Google ha ora 60 giorni di tempo per informare la Commissione su come intende procedere. Per Google gli introiti pubblicitari costituiscono la principale fonte di reddito vendendo pubblicità sui propri siti web e applicazioni oltre che fungendo da intermediario tra gli inserzionisti che desiderano pubblicare i propri annunci online e gli editori (ovvero siti web e app di terze parti) che possono fornire tale spazio. Inserzionisti ed editori si affidano agli strumenti digitali del settore adtech per il posizionamento in tempo reale di annunci non collegati a una query di ricerca, come i banner pubblicitari sui siti web dei giornali (annunci display).
La replica
«La decisione della Commissione Europea sui nostri servizi di tecnologia pubblicitaria è errata e faremo ricorso» afferma in una nota Lee-Anne Mulholland, Vicepresidente e Responsabile Globale degli Affari Regolamentari di Google. «Si impone una sanzione ingiustificata e si richiedono modifiche che danneggeranno migliaia di aziende europee, rendendo più difficile per loro generare profitti. Non c’è nulla di anticoncorrenziale – prosegue la nota – nel fornire servizi ad acquirenti e venditori di pubblicità, e ci sono più alternative ai nostri servizi che mai».
Secondo Google questo caso riguarda la sua attività pubblicitaria di terze parti, non gli annunci di ricerca. Sebbene rappresenti una parte limitata della nostra attività – riferisce Google – questa tecnologia aiuta gli editori a generare profitti consentendo agli inserzionisti di pubblicare annunci sui loro siti web, app e video, favorendo a loro volta l’accesso a un’ampia gamma di contenuti online. L’indagine della Commissione Europea si basa su interpretazioni errate del settore della tecnologia pubblicitaria, fortemente competitivo e in rapida evoluzione. Questa sanzione ingiustificata – conclude Google – è solo un altro esempio dell’applicazione sproporzionata delle leggi da parte dell’Europa nei confronti delle aziende statunitensi.
Trump minaccia nuovi dazi all’Ue
“Oggi l’Europa ha colpito un’altra grande azienda americana, Google, con una multa di 3,5 miliardi di dollari, sottraendo di fatto denaro che altrimenti sarebbe andato a investimenti e posti di lavoro americani”, attacca Trump su Truth. “Questo si aggiunge alle numerose altre multe e tasse emesse contro Google e altre aziende tecnologiche americane, in particolare. Davvero ingiusto, e il contribuente americano non lo tollererà!”, avverte il presidente americano. “Come ho già detto, la mia Amministrazione non permetterà che queste azioni discriminatorie vengano mantenute. Apple, ad esempio, è stata costretta a pagare 17 miliardi di dollari di multa che, a mio parere, non avrebbe dovuto essere inflitta: dovrebbero riavere indietro i loro soldi!”. “Non possiamo permettere che questo accada alla brillante ingegnosità americana e, se ciò dovesse accadere, sarò costretto ad avviare un procedimento ai sensi della Sezione 301 per annullare le sanzioni ingiuste imposte a queste aziende americane”, ha concluso il tycoon riferendosi alla legge sui dazi.
Trump: Ue fermi subito gli attacchi contro aziende Usa
“Google ha anche pagato, in passato 13 miliardi di dollari in false richieste e addebiti per un totale di 16,5 miliardi di dollari. Quanto è folle? L’Unione Europea deve fermare questa pratica contro le aziende americane, immediatamente!”. Lo scrive Donald Trump su Truth dopo aver minacciato nuovi dazi all’Ue definendo ingiusta la sentenza contro Google.
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