Trump, doppio colpo sul commercio: nuova tregua con la Cina e la Corte d’appello dà due mesi ai dazi reciproci
L’amministrazione Trump mette a segno una coppia di colpi sul fronte commerciale. A Londra le delegazioni ai massimi livelli di Stati Uniti e Cina hanno annunciato di aver raggiunto un’intesa quadro sul ripristino delle tregua che aveva visto i due Paesi sospendere la maggior parte delle rispettive tariffe. Nel frattempo in patria ha strappato alla Corte d’Appello una proroga di due mesi, fino al 31 luglio, della sospensione del blocco dei dazi cosiddetti reciproci contro decine di Paesi e che erano stati bocciati come illegali in primo grado da uno speciale tribunale federale sul commercio.
Sul primo punto, le delegazioni hanno affermato che di fatto torna in vigore il patto siglato a Ginevra, dopo che entrambi avevano denunciato violazioni. Il Segretario al Commercio Howard Lutnick ha parlato di un’intesa siglata da una “stretta di mano” , che verrà adesso portata al Presidente Donald Trump e al Presidente Xin Jinping. Un alto funzionario di Pechino a Londra assieme al capo negoziatore, il vice premier He Lifeng, ha confermato che le parti hanno raggiunto “un accordo di principio”.
Nessun dettaglio sul contenuto è emerso nell’immediato. Tra le questioni di sostanza più difficili e che avevano causato l’impasse, l’accesso Usa a terre rare e minerali critici cinesi e quello di Pechino a semiconduttori per l’intelligenza artificiale made in Usa.
Sul secondo punto, la Corte d’appello ha accettato la richiesta della Casa Bianca di mantenere per ora validi i dazi reciproci. Quei dazi sono al momento in gran parte sospesi, tranne un balzello universale del 10%, ma potrebbero entrare in vigore il 9 luglio se i partner di Washington, Unione Europea compresa, non raggiungeranno accordi comprensivi sull’interscambio. L’unico paese che ad oggi ha firmato un provvisorio accordo è la Gran Bretagna. La Corte ha deciso che ascolterà il merito del caso il 31 luglio. La vicenda potrebbe successivamente arrivare alla Corte Suprema.
La US Court of International Trade aveva il mese scorso in primo grado dichiarato illecite le tariffe reciproche imposte da Trump sulla base di una legge di emergenza economica nazionale, affermando che il Presidente aveva abusato dei suoi poteri. Il caso era stato portato da cinque piccole aziende. I magistrati d’appello, davanti al ricorso immediato di Trump, avevano tuttavia congelato la sentenza.
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