Trump attacca Mosca: “Nessuna risposa, una vergogna. Sanzioni tra 10 giorni”
Donald Trump ha dichiarato di non aver ricevuto risposta dalla Russia al suo ultimatum sulla guerra in Ucraina, definendo il silenzio di Mosca “una vergogna”. Nei giorni precedenti, il presidente aveva ridotto drasticamente i tempi concessi a Vladimir Putin per arrivare a un accordo, passando da 50 a circa 10-12 giorni, e minacciando sanzioni e dazi fino al 100% sulle esportazioni russe.
La Russia, però, ha reagito con freddezza e sarcasmo: Dmitry Medvedev ha definito gli ultimatum una minaccia diretta e un passo verso il conflitto con gli Stati Uniti, mentre altre fonti russe hanno ribadito che Mosca non intende cedere a pressioni esterne. Nel frattempo, l’assenza di progressi nei colloqui coincide con un’intensificazione degli attacchi sul campo: l’Ucraina ha rivendicato l’uso di droni per colpire basi militari russe lontane dal fronte, mentre Mosca ha aumentato i raid su infrastrutture civili del Paese invaso. Trump, da parte sua, continua a proporsi come mediatore forte, dichiarando di voler evitare un’escalation, ma accusando la Russia di aver sprecato più volte l’opportunità di arrivare a un cessate-il-fuoco.
Il consigliere presidenziale ucraino Andriy Yermak ha espresso apprezzamento per la pressione esercitata da Trump, definendola un segnale chiaro di
leadership. Tuttavia, l’assenza di una risposta formale da parte del Cremlino rafforza l’impressione che, almeno per ora, né la Russia né l’Ucraina siano disposte a fare concessioni significative sotto dettatura americana.
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