Truffa signora di 80 anni di Cannaregio, ma quando esce trova i carabinieri ad aspettarlo
Venezia. Un colpo ben architettato, che stava per riuscire, ma che solo grazie alla prontezza di un carabiniere e alla fortuna che in zona “San Girolamo” i numeri anagrafici “saltano”, è fallito facendo arrestare il responsabile. Era un colpo ben studiato quello messo in atto da un giovane truffatore campano nel cuore del sestiere di Cannaregio. Il ragazzo, di appena 19 anni, è stato colto in flagrante grazie all’intuito di un carabiniere fuori servizio, insospettito da una conversazione telefonica in dialetto napoletano strettamente legata al piano criminale.
Tutto ha avuto inizio con una telefonata ingannevole a un’anziana residente in zona, una donna di 80 anni. Al telefono, un complice si è spacciato per carabiniere, raccontando un copione ormai tristemente noto: il figlio della signora, secondo la falsa narrazione, avrebbe investito una persona e rischiava l’arresto se non fosse stata pagata immediatamente una somma in denaro. L’obiettivo? Estorcere denaro e preziosi facendo leva sull’emotività, sulla paura e sul senso di protezione familiare.
Per rendere la truffa più credibile, gli impostori hanno istruito il marito dell’anziana a recarsi presso la caserma di San Zaccaria con un acconto di 1.500 euro, mentre nel frattempo un altro complice contattava il vero figlio della coppia, nel tentativo di tenerlo lontano da casa e impedirgli di smascherare l’inganno.
Con entrambi gli uomini momentaneamente fuori gioco, il giovane truffatore si è presentato alla porta dell’anziana, fingendosi incaricato per il ritiro dei beni. La donna, in preda all’ansia, ha consegnato tutto ciò che aveva: gioielli, preziosi e denaro.
Ma la sorte ha voltato le spalle al giovane truffatore. La precedente telefonata del ladro con il suo “mandante”, nella quale cercava disperatamente indicazioni perché non trovava il numero anagrafico giusto, è stata “captata” da un carabiniere in borghese di passaggio che si è insospettito dai toni e dai contenuti della conversazione, in dialetto campano stretto, così ha deciso di seguirlo senza farsi notare.
E’ stata la svolta decisiva: all’uscita dall’abitazione, con il bottino in mano, il 19enne è stato fermato dal carabiniere e da un collega subito chiamato, rimanendo a bocca aperta con ancora in mano la refurtiva.
Condotto in caserma, il giovane è comparso ieri davanti al giudice per il processo per direttissima. Davanti al giudice ha manifestato pentimento, dichiarando che non intende più commettere simili reati. Il magistrato ha convalidato l’arresto, disponendo il divieto di dimora a Venezia e l’obbligo di firma, vista l’assenza di precedenti penali. Il processo è stato aggiornato al prossimo 23 ottobre.
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