Truffa dei falsi incidenti, due medici casertani tra i 144 indagati

Ci sono anche due medici del casertano, uno del Capoluogo e uno di Marcianise, tra i 144 indagati dalla Procura di Avellino, di cui tre finiti agli arresti domiciliari, per una frode ai danni delle compagnie assicurative realizzata mediante indennizzi per falsi incidenti.
I due professionisti, di 62 e 68 anni, avrebbero redatto falsi certificati utilizzati dalla cricca per ottenere i risarcimenti dalle compagnie assicurative per sinistri di fatto mai avvenuti.
L’indagine, partita nel 2020, avrebbe permesso di svelare l’operatività di un sodalizio dedito alle frodi assicurative e che avrebbe intascato migliaia di euro. A capo del sodalizio ci sarebbero due fratelli irpini, un avvocato e il titolare di una subagenzia assicurativa, che insieme a un terzo complice (tutti finiti agli arresti) avrebbero procacciato al sistema i soggetti disponibili a rivestire il ruolo di attori o testimoni dei falsi sinistri. La banda si sarebbe poi servita di professionisti – avvocati, medici o periti – per i referti e le cause da patrocinare nelle richieste di risarcimento. Tra gli indagati anche un altro casertano, residente però a Ferentino, che avrebbe inscenato uno dei falsi incidenti.
Tra i casi citati nel provvedimento, uno degli indagati avrebbe ottenuto risarcimenti per otto sinistri falsificati consecutivi. Tra questi figura anche il presunto danneggiamento di imbarcazioni durante il loro trasferimento invernale su bisarche verso capannoni di campagna.
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