Marche

Truffa da 100mila euro ai pazienti, infermiera 50enne delle Rsa di Urbino, Piobbico e Apecchio agli arresti domiciliari. È accusata di aver raggirato 40 persone


URBINO Un’infermiera è stata arrestata con l’accusa di prelevare i soldi dagli anziani che doveva accudire. A scoprirla un’indagine della guardia di finanza di Urbino, al termine della quale la donna è finita agli arresti domiciliari. Si tratta di un’infermiera operante in strutture sanitarie e residenze protette per anziani dell’entroterra, appropriatasi indebitamente di quasi 100.000 euro. Lei è una 50enne che svolgeva servizio nelle case di riposo di Urbino, Apecchio e Piobbico. 

L’inchiesta

Nell’ambito di articolate indagini di polizia giudiziaria, i finanzieri hanno accertato che la donna, sfruttando il suo ruolo di responsabile di struttura e le condizioni di disagio fisico e psicologico degli ospiti ricoverati, era solita farsi lasciare somme di denaro dai loro parenti, amministratori di sostegno e tutori, sostenendo che le avrebbe utilizzate per le spese sanitarie e quotidiane dei pazienti non ricomprese nelle rette mensili di ricovero, come ad esempio medicinali, capi di vestiario, cura della persona, prodotti per l’igiene e trasporti sanitari. Per rendere ancor più credibile il suo comportamento e non destare sospetti sugli ignari parenti ed amministratori di sostegno/tutori, l’infermiera si faceva accreditare somme di denaro sulle proprie carte e il proprio conto corrente postale mediante ricariche e bonifici tracciabili. Ma una volta arrivati i versamenti, questi erano utilizzati, quasi interamente, per le sue spese ed esigenze personali. L’infermiera, in un caso, si è anche indebitamente impossessata di una carta bancomat e del relativo Pin di un inconsapevole anziano, il cui conto è stato prosciugato con continui prelievi di denaro contante e pagamenti per fini personali, del tutto estranei agli interessi della vittima, per un ammontare di oltre 30mila euro. Secondo le indagini, la donna avrebbe raggirato 40 ospiti ricoverati in strutture sanitarie e residenze protette. Le presunte truffe sono state scoperte attraverso l’analisi dei flussi finanziari e della documentazione acquisita in sede di perquisizione, hanno permesso di accertare come, in meno di 3 anni, l’infermiera abbia ottenuto un profitto illecito pari a quasi 100 mila euro.

Scattano i sequestri

Sono stati anche sequestrati i telefoni e i dispositivi informatici della donna, mentre sono in corso accertamenti su come venissero spesi i denari dalla signora. È in corso anche l’esecuzione di un decreto di sequestro preventivo, finalizzato alla successiva confisca, del profitto illecito. Un’attività della guardia di finanza che ha come obiettivo quello della salvaguardia dei soggetti fragili e più vulnerabili, per affermare i principi di legalità, giustizia ed equità.




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