trovati versi inediti di “Bohemian Rhapsody”. Ristampa in arrivo per “A Night At The Opera”
Alcuni scritti inediti di Freddie Mercury, tra cui versi scartati di “Bohemian Rhapsody” e bozze di “Don’t Stop Me Now”, saranno inclusi in “A Life in Lyrics”, un volume che raccoglierà testi, appunti e versioni alternative delle canzoni dei Queen. Il materiale proviene dagli archivi personali del cantante, condivisi da Mary Austin, storica compagna e amica di lunga data, a cui Mercury lasciò la sua casa e i suoi beni dopo la morte, avvenuta nel 1991.
Austin ha raccontato di aver ritrovato gli appunti mentre stava catalogando il contenuto di Garden Lodge, la residenza londinese dove Mercury visse fino alla fine. “All’inizio del 2023, mentre ordinavo le carte che io e la mia famiglia avevamo conservato per oltre trent’anni, ho iniziato a sfogliarle e a scoprire fogli sparsi e quaderni pieni di parole che rivelavano meraviglie inaspettate”, ha dichiarato.
Secondo Austin, quei manoscritti offrono “una finestra sulla mente brillante e creativa” di Mercury, e hanno riportato alla luce “ricordi, conversazioni, emozioni e momenti condivisi”. “Spero che, condividendo ora i suoi appunti, accompagnati da nuove riflessioni e da qualche aneddoto della nostra vita insieme, possa emergere la straordinaria forza creativa del mio caro amico, per la gioia di chi continua ad amarlo e a lasciarsi ispirare da lui”, ha aggiunto.
“A Life in Lyrics” uscirà il prossimo anno, in occasione dell’ottantesimo anniversario della nascita di Mercury. Intanto, un altro libro dedicato al frontman dei Queen ha sollevato curiosità e polemiche: in “Love, Freddie”, la giornalista Lesley-Ann Jones sostiene che Mercury avesse una figlia segreta, sconosciuta persino ai suoi amici più intimi.
Nel 2025 ricorre il 50° anniversario di “A Night At The Opera“, l’album che nel novembre 1975 consacrò i Queen a livello internazionale, insieme proprio al singolo “Bohemian Rhapsody”. Per l’occasione saranno pubblicate nuove ristampe in vinile colorato e musicassetta, disponibili in edizione limitata.
“A Night At The Opera”, realizzato con la formazione storica — Freddie Mercury, Brian May, Roger Taylor e John Deacon — rappresentò un punto di svolta nella carriera del gruppo. Fu il loro primo album a raggiungere il numero 1 in Gran Bretagna e rimase per settimane nelle classifiche di vari Paesi, anticipando un successo che avrebbe trovato conferma negli anni successivi.
La nuova edizione dell’album sarà in commercio dal 17 ottobre, già disponibile in preorder sul sito di Universal Music Italia. Il singolo “Bohemian Rhapsody”, che al tempo passò nove settimane al vertice della classifica britannica, verrà invece ristampato dal 31 ottobre in diversi formati da collezione: vinile 7’’, vinile 12’’, picture disc e musicassetta.
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Il disco nacque sotto la supervisione del produttore Roy Thomas Baker, con registrazioni in diversi studi tra cui i Rockfield Studios in Galles, subito dopo l’accordo con John Reid, manager di Elton John. Il clima di rinnovata libertà creativa si riflette nelle dodici tracce, che spaziano da “Death On Two Legs” a “I’m In Love With My Car”, dalla ballata “Love Of My Life” al folk di “’39”, fino a episodi come “You’re My Best Friend” e “The Prophet’s Song”.
Elemento centrale resta naturalmente “Bohemian Rhapsody”, una composizione atipica che intreccia ballata, rock e opera, diventata nel tempo uno dei brani più riconoscibili della storia del rock. Alla sua uscita fu accompagnata da un videoclip allora innovativo, spesso considerato uno dei primi esempi di video musicale concepito in senso moderno.
Dopo la morte di Freddie Mercury, il singolo tornò nuovamente in vetta alle classifiche, consolidando il suo status di classico. È entrato nella Grammy Hall of Fame nel 2004 ed è stato selezionato nel 2022 per il National Recording Registry negli Stati Uniti.
A cinquant’anni di distanza, “A Night At The Opera” resta il documento più ambizioso della prima fase dei Queen: un album che segnò la loro definitiva affermazione e che continua a essere riproposto, non solo come oggetto di culto per i collezionisti, ma anche come testimonianza di una delle esperienze più eccentriche e influenti del rock britannico degli anni Settanta.




