Troppi ritardi, la campagna elettorale sarà un pollaio
“Ancora nessuna candidatura ufficiale. Così ci stanno scippando la campagna elettorale”. A sostenerlo è la segretaria della Cisl Toscana Silvia Russo che, in merito alle elezioni per il rinnovo del governo che guiderà la regione per i prossimi cinque anni, interviene apertamente con una lettera indirizzata alla politica. A destare particolare perplessità secondo Russo è l’assenza di candidature certe e condivise. “Con questo ritardo – sostiene – si rischia di assistere a una campagna elettorale che potrebbe ridursi a una mera rissa senza idee”. Già perché i tempi ristretti e la concomitanza con il mese di agosto sarebbero elementi che impoverirebbero, e non poco, il tempo del confronto tra candidati. Ma procediamo per gradi.
Anzitutto, quando voteranno i toscani? L’ufficialità arriverà dopo il Ferragosto e, salvo modifiche dell’ultimo minuto, la data sarà quella del 12 ottobre. Questo significa che a oggi mancano tre mesi esatti al voto. E i candidati? Anche qui di certo c’è ben poco. Il presidente uscente, Eugenio Giani, ha ufficializzato al Pd la propria disponibilità per tentare il bis ma il partito stenterebbe a dare l’ok dicendosi propenso a valutare altre candidature.
Giani ufficializza al Pd la sua disponibilità ma il partito cerca un altro candidato
Scenario analogo nell’area di centrodestra. Il nome su cui dovrebbero convergere è quello dell’attuale sindaco di Pistoia, Alessandro Tomasi ma, pure qui, manca la formalizzazione. Una situazione di forte incertezza che, inevitabilmente, si ripercuote anche sulla società civile che resta in attesa di conoscere programmi e proposte elettorali.
La lettera di Silvia Russo
“La campagna elettorale è da sempre un momento fondamentale del processo democratico – scrive la segretaria Cisl – Certo, ci sono manifesti attaccati sui muri e ‘santini’ distribuiti tra amici e conoscenti, cene elettorali e polemiche strumentali ‘acchiappavoti’, ma si tratta anche e soprattutto di un momento dedicato al confronto vero delle idee e dei programmi. Uno spazio in cui chi si candida a governare un comune o, come in questo caso, una regione non solo presenta le sue idee e il suo programma, ma ancora prima ascolta le esigenze, le richieste e le proposte che arrivano dalla società civile e dalle sue multiple e varie espressioni organizzate: da noi sindacati alle associazioni datoriali, dalle società sportive ai circoli di quartiere, dalle comunità religiose alle associazioni culturali.
In una democrazia sana, tutti hanno il diritto e dovere di partecipare al processo democratico che porterà a scegliere chi ci governa. È la bellezza della libertà nutrita di partecipazione. In Toscana oggi questo spazio viene scippato. Mancano tre mesi al voto, con in mezzo agosto, e ancora le principali forze e coalizioni non hanno scelto il proprio candidato. Sono ancora intente a fare i conti tra le varie anime dei partiti o dei movimenti. C’è chi ha scelto un candidato, ma ancora non l’ha ufficializzato e chi il candidato ce l’avrebbe già prontissimo, scalpitante e, ‘sondaggi alla mano’, molto apprezzato, ma continua a rimuginare.
E il tempo passa. I cittadini però hanno necessità di conoscere prima di scegliere. E se la campagna elettorale si ridurrà a poche settimane ci sarà spazio solo per la zuffa da pollaio, per la contrapposizione dura e pura, la ‘resistenza ai neofascismi’ contrapposta al ‘liberiamoci dai comunisti’. Zero confronto, solo scontro. Noi invece vorremmo avere il tempo di proporre e ascoltare prospettive per la nostra Toscana. Una terra dove la manifattura sta arretrando (basta leggere l’ultimo rapporto Irpet), la moda non riemerge dalla crisi, le infrastrutture viarie collassano, tra lavori iniziati e non finiti e altri attesi da decenni, la sanità che costa e non riesce a riorganizzarsi, i rifiuti che invece di essere una risorsa aumentano in quantità e costo, senza che si siano trovate soluzioni definitive. Insomma, signori, è l’ora delle scelte: fatele velocemente, perché noi – e la società toscana come noi – di cose da dire ne abbiamo in quantità. Aspettiamo solo che ci indichiate a chi dobbiamo rivolgerci”.
Croci Pd Arezzo: “Giani è una candidatura autorevole”
E poi è arrivato il commento da parte della segretaria provinciale del Pd Arezzo, Barbara Croci. Anche lei, al pari della dirigente del sindacato, ha auspicato il raggiungimento in tempi rapidi di una definizione chiara e condivisa della candidatura alla presidenza della Regione.
“Il Pd provinciale – ha detto la segretaria – ha bisogno di certezze per poter avviare con efficacia il proprio lavoro: definire criteri trasparenti per le candidature locali, organizzare il percorso politico e preparare una campagna elettorale che sarà breve ma particolarmente importante. È fondamentale, in questa fase, restituire pieno protagonismo ai territori e agli iscritti, riaffermando quel senso di appartenenza largo e partecipato che rappresenta la vera forza del nostro partito. Attendere ulteriormente può solo indebolire il confronto politico. È il momento della responsabilità e della condivisione delle scelte, in un contesto politico dove è indispensabile lavorare a una coalizione ampia e coesa.
La questione delle candidature non può certo essere l’unico terreno di discussione. Dobbiamo tenere al centro i contenuti: la tutela e il rilancio della sanità pubblica, il nodo strategico delle infrastrutture, le politiche per le aree interne, lo sviluppo economico, la cultura, l’innovazione e la coesione sociale. Su questi temi vogliamo costruire la nostra proposta e per questo Eugenio Giani è una candidatura autorevole. In questi anni è stato in grado di interpretare e coordinare al meglio il lavoro della Giunta e della maggioranza in Consiglio regionale che, insieme al contributo fondamentale del Partito Democratico, ha consentito di portare avanti politiche pubbliche innovative, attente ai territori e capaci di coniugare sviluppo e diritti. Tra i risultati più rilevanti voglio ricordare la legge sul fine vita – tra le prime in Italia –, la gratuità degli asili nido, gli incentivi per i piccoli comuni, il sostegno al tessuto produttivo locale e la valorizzazione del patrimonio culturale e ambientale in chiave sostenibile. È dunque giusto che la sua candidatura sia portata subito, come annunciato dal segretario regionale, al tavolo della coalizione.
In questo contesto, la sfida di Arezzo assume un rilievo particolare. In vista delle prossime elezioni amministrative è importante dare un segnale concreto di apertura e dialogo, evitando che la discussione venga guidata esclusivamente da dinamiche personalistiche o dall’utilizzo unilaterale dei canali dell’informazione per promuovere singole candidature. Avvieremo un confronto serio e trasparente all’interno della nostra comunità politica. Con questo intento convocherò nei prossimi giorni la Direzione provinciale, nella quale aprire un ragionamento franco e costruttivo. Il Partito Democratico, tutto, ha il dovere di condurre questa fase con equilibrio e determinazione, tenendo insieme decisione e ascolto. Solo così potremo affrontare con coerenza e credibilità le prossime sfide”.
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