Troppi iscritti alla prima media della Nardi. I genitori chiedono un intervento: «Due classi non bastano»
PORTO SAN GIORGIO – Hanno preso carta e penna per esprimere il loro disappunto e appellarsi alle istituzioni, anche regionali, nel tentativo di trovare una soluzione rispettosa, dicono, dei lori figli che a settembre entreranno per la prima volta alla scuola Nardi per frequentare la classe prima della scuola secondaria di primo grado. In buona sostanza la vecchia e cara scuola media. Sono un gruppo di genitori alle prese con quello che sarà il rischio concreto delle tanto paventate classi pollaio in cui, stando alle comunicazioni ricevute, finiranno i loro figli tra qualche mese.
Hanno preso carta e penna per esprimere il loro disappunto e appellarsi alle istituzioni, anche regionali, nel tentativo di trovare una soluzione rispettosa, dicono, dei lori figli che a settembre entreranno per la prima volta alla scuola Nardi per frequentare la classe prima della scuola secondaria di primo grado. In buona sostanza la vecchia e cara scuola media. Sono un gruppo di genitori alle prese con quello che sarà il rischio concreto delle tanto paventate “classi pollaio” in cui, stando alle comunicazioni ricevute, finiranno i loro figli tra qualche mese. I lacci della burocrazia, anche nelle scuola purtroppo, pesano e dettano in molti casi le scelte dei dirigenti. E qualcosa di simile pare sita accadendo anche a Porto San Giorgio.
Nella lettera aperta si ricostruisce quanto avvenuto negli ultimi mesi. «Dopo aver effettuato le iscrizioni telematiche, che è bene precisare scadevano il 10 febbraio, e ricevuto la mail di accettazione, tranquilli, sereni, pronti ad affrontare il nuovo anno con i nostri figli, ci vediamo recapitare il 26 giugno scorso una mail dall’Isc Nardi che ci informava che per l’indirizzo formativo scelto c’era un esubero di iscritti (61 iscritti per due classi) e che non era possibile richiedere l’attivazione, per quella sede, di un’altra classe». Quanto basta per mettere tutti in allarme. A quel punto sarebbe stato chiesto ai genitori, per ridurre il numero dei presenti in classe, di valutare lo spostamento volontario al plesso di Borgo Rosselli. Almeno 7 famiglie avrebbero dovuto accettare l’esodo volontario. I genitori chiedono dunque un incontro al dirigente Vespasiani. «Apprendiamo che dopo il passaggio di 7 ragazzi alla Rosselli si sarebbero formate due classi rispettivamente di 29 e 30 ragazzi» scrivono i genitori usciti dall’incontro con tanti dubbi.
«Non potevamo essere avvertiti prima di questo esubero? Magari alcuni genitori avrebbero potuto valutare altre offerte formative, anche in altri Istituti scolastici fuori comune, scelta ad oggi preclusa dato che la maggior parte delle classi risultano già formate rendendo improbabili ulteriori inserimenti. Potevamo essere disposti persino a cambiare indirizzo didattico. Insomma se l’avessimo saputo prima, visto che le iscrizioni terminavano il 10 febbraio, avremmo avuto più possibilità di scelta ed essere anche più sereni nel valutarla. Perché il problema non è tanto, o solo, trovare le 7 famiglie disposte a spostarsi da nord a sud. Del resto, non tutti possono raggiungere agilmente l’altra sede e, questione fondamentale, la scelta effettuata a febbraio era stata sicuramente ragionata nel merito, valutando sia l’aspetto didattico sia le varie situazioni familiari e lavorative. Il problema reale e più importante è che ci saranno comunque “classi pollaio” da più di 27 ragazzi anche dopo un eventuale spostamento. Ed è questo il malcontento e la preoccupazione condivisa tra noi genitori» scrivono ancora i genitori dubbiosi anche sull’adeguatezza delle aule che dovranno ospitare così tanti alunni.
«Il corpo docente che ne pensa? Cosa significa, anche per loro, fare scuola e cercare di dare la propria professionalità ed esperienza nella formazione degli studenti di quell’età? Data la presenza di alunni con sostegno, si è tenuto conto delle indicazioni ministeriali sul numero massimo di studenti per classe, al fine di favorirne l’apprendimento e l’inclusione?» aggiungono i genitori che si chiedono perché analoghe comunicazioni non siano state inviate anche ai genitori del plesso a sud dal momento che quello di viale dei Pini risulta essere la sede principale, per valutare l’attivazione di una classe in più proprio qui. Domande che attendono risposte, forse anche dall’Ufficio Scolastico.
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