Trentino Alto Adige/Suedtirol

Troppi incidenti in mountain bike, l’università di Trento studia come ridurli: test in val Gardena – Cronaca



TRENTO. Il Dipartimento di ingegneria e scienza dell’informazione dell’Università di Trento, in collaborazione con l’Università di Ulm, in Germania, sta studiando un sistema per avvisare il ciclista della presenza di eventuali pericoli in montagna. Il sistema si baserà su tecnologie già esistenti progettate per prevenire gli incidenti in città.

“Esistono già tecnologie standardizzate per la comunicazione da veicolo a veicolo. Quello che noi volevamo capire è se funzionano anche in montagna, dove ci sono caratteristiche ambientali particolari e non sempre è presente un’infrastruttura cellulare”, spiega il ricercatore Michele Segata, che si occupa di telecomunicazioni e che sta sviluppando l’idea assieme al laureando Michele Zucchelli.

Entrambi appassionati di mountain bike, Segata e Zucchelli hanno svolto una campagna di misurazioni in Val Gardena. I test sono stati fatti su due percorsi: uno di downhill riservato solo alle bici e un altro condiviso con escursionisti a piedi.

Nel corso dei test i dispositivi sono stati montati a bordo dei due veicoli, il primo fermo, il secondo in movimento. In un caso, per esempio, la bici è stata posizionata all’uscita da una curva per simulare la presenza di un ciclista caduto sul tracciato in un posto con scarsa visibilità, mentre l’altra sopraggiungeva. Ogni radio ha registrato le informazioni ricevute dall’altra inerenti alla qualità del segnale, in quale punto questo veniva perso e la distanza tra i due apparecchi. Dopo le analisi, è emerso che le tecnologie funzionano bene, ma che permangono alcuni problemi legati all’ambiente e alla perdita del segnale Gps, necessario per la comunicazione in una delle tecnologie considerate nello studio.

L’obiettivo è quello di ridurre gli incidenti in mountain bike che, come dimostrato dagli ultimi dati diffusi dal Soccorso alpino del Trentino, sono aumentati: nel 2023 sono stati 244 contro i 221 dell’anno precedente. I passaggi successivi dello studio riguarderanno l’ingegnerizzazione dello strumento, la creazione dell’interfaccia con l’utente, il design dei componenti elettronici. Nelle intenzioni degli autori dello studio si prevede anche la possibilità di far partire automaticamente la richiesta di soccorso se il dispositivo rileva un incidente.




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