Molise

“Troppe incertezze”: proclamato lo stato di agitazione al Responsible Research Hospital | isNews

L’annuncio dei sindacati che esprimono forte preoccupazione sulla solidità economica della struttura, nonostante i fondi regionali. Chiesto l’avvio immediato delle procedure di raffreddamento e conciliazione “per trovare una soluzione tempestiva alla vertenza”


CAMPOBASSO. “L’incertezza economica persiste nonostante i fondi regionali”. Per questo le organizzazioni sindacali FP CGIL Molise, CISL FP Abruzzo Molise, UIL FPL Molise e FIALS Molise hanno formalmente proclamato lo stato di agitazione dei dipendenti del Responsible Research Hospital di Campobasso.

“La decisione – scrivono in una nota congiunta – è stata presa in risposta al parziale pagamento degli stipendi di agosto e al mancato accredito dei rimborsi fiscali spettanti”.

I sindacati hanno informato il prefetto Michela Lattarulo, della grave situazione “sottolineando la mancanza di comunicazioni chiare da parte della Direzione Aziendale in merito alle azioni intraprese per affrontare la forte crisi finanziaria. Questa assenza di riscontri ha aggravato lo stato di incertezza economica e psicologica dei lavoratori”.

Nonostante la Regione Molise abbia confermato l’avvenuto pagamento di alcune spettanze al Responsible, i sindacati “esprimono forte preoccupazione sulla solidità economica della struttura. La domanda che sorge spontanea è: se il Responsible dipende da un flusso continuo di pagamenti regionali per onorare le retribuzioni, riuscirà a garantire le spettanze dei propri dipendenti in futuro senza questo supporto? La situazione attuale, con il parziale pagamento degli stipendi, solleva seri dubbi sulla capacità dell’azienda di operare in modo finanziariamente autonomo”.

In attesa di essere convocati per un tavolo di confronto le organizzazioni sindacali hanno richiesto “l‘avvio immediato delle procedure di raffreddamento e conciliazione, come previsto dalla legge, per trovare una soluzione tempestiva alla vertenza. Qualora non si ottengano riscontri risolutivi, i sindacati si riservano di attivare ulteriori forme di mobilitazione, inclusa la proclamazione di sciopero”.


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