Trentino Alto Adige/Suedtirol

Trento, il “no” di Italia Nostra alla funivia del Bondone: sì alla città à “15 minuti” – Cronaca



TRENTO. La sezione trentina di Italia Nostra parte da un dato preoccupante: 58,3%. È la percentuale dei votanti in Trentino alle ultime elezioni provinciali. «In vista delle elezioni comunali del 4 maggio, la prima cosa che chiediamo – sostengono gli esponenti dell’associazione ambientalista – indistintamente a tutti i candidati è un impegno a ricucire il rapporto tra politica e cittadinanza, a riconquistare una nuova fiducia dell’elettorato, a produrre condivisione, coinvolgimento e senso di appartenenza».

Le sfide che attendono i futuri amministratori sono tante e urgenti: clima, paesaggio, consumo di suolo, centri storici, mobilità sostenibile, cultura. E così anche le richieste per la città di Trento: nell’ottica di una «programmazione a lungo termine dello sviluppo urbano», Italia Nostra chiede una «ricollocazione dei servizi» come ospedali, università, scuole, polo giudiziario, centri sportivi e di una riorganizzazione dei trasporti, con l’obiettivo di creare una «città a 15 minuti», in cui tutto sia accessibile a piedi o in bicicletta.

Inoltre, Italia Nostra chiede «l’abbandono del progetto della funivia del Bondone, per l’impatto che il sistema avrà sul paesaggio (un carosello continuo delle numerose cabine “a sganciamento automatico” sul fiume Adige e sulle pendici del Bondone) e per la sua ridotta capacità di servizio; ed infine, ma non per ultimo, per la totale diseconomicità dell’intervento, con un costo preventivato di più di 80 milioni di euro e un deficit annuo di minimo 3 milioni, che costituirà un debito perenne a carico della cittadinanza».

Sempre riguardo il capoluogo, la sezione trentina di Italia Nostra sollecita un intervento sul patrimonio artistico di Trento, in particolare sulle facciate dipinte.Tante le tematiche sul tappeto, in primis la sostenibilità ambientale: la sezione trentina di Italia Nostra sottolinea la necessità di affrontare le criticità climatiche e ambientali, considerando il riscaldamento planetario che potrebbe raggiungere un aumento di 2,5-2,9 gradi entro il 2100.

Oltre alla riduzione dei gas serra, la proposta è quella di evitare la costruzione di impianti di trattamento termico dei rifiuti, a favore di soluzioni più ecologiche.Anche la protezione del paesaggio, delle terre alte e delle risorse naturali è una questione cruciale per Italia Nostra, che chiede di fermare le deroghe alle normative paesaggistiche e propone una politica turistica orientata alla valorizzazione del patrimonio storico-ambientale.

Un altro obiettivo fondamentale è fermare l’espansione edilizia incontrollata e puntare sulla densificazione delle aree già urbanizzate e la promozione del consumo di suolo zero, con nuovi piani regolatori comunali che prevedano il recupero di aree dismesse.Infine, secondo Italia Nostra è importante contrastare lo spopolamento dei piccoli centri montani grazie a «un approccio multidisciplinare».

Oltre agli incentivi fiscali, bisogna rafforzare i servizi vitali come trasporti pubblici, assistenza sanitaria e negozi.L’associazione ambientalista conclude il suo programma inserendo la creazione di un sistema di trasporto pubblico integrato, per ridurre le emissioni e migliorare la vivibilità e la valorizzazione del sistema culturale.

Italia Nostra invita a creare spazi di partecipazione e a coordinare le strutture museali e le manifestazioni artistiche del territorio, per favorire un’ulteriore crescita di questo settore.




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