Trento, chiodi nel prato e minacce: condannato stalker 70enne – Cronaca
TRENTO. È riuscito – secondo la tesi dell’accusa – a rovinare la vita a un’intera famiglia: non solo se l’è presa con moglie e marito che vivevano nella casa a schiera accanto alla sua, ma si è messo pure ad insultare i loro figli, che all’epoca dei fatti frequentavano le scuole elementari e medie.
Se andava bene erano solo minacce, se invece la giornata era particolarmente storta la famiglia era costretta a chiudersi in casa ed evitare di utilizzare il giardino, per non diventare un bersaglio: nel prato sono stati trovati chiodi e frutta marcia che, come emerso dagli atti, erano stati lanciati dal vicino, un settantenne trentino.
Il pensionato, finito a processo per stalking, nei giorni scorsi è stato condannato in abbreviato a due anni e al pagamento di una provvisionale per l’importo di 12mila euro per la coppia (7mila per il marito e 5mila per la moglie) e 3mila euro per ciascuno dei due figli.
Ma, ancor prima che il giudice si esprimesse, l’imputato ha in qualche modo pagato per la condotta persecutoria nei confronti dei vicini: nel 2021 è stato raggiunto da un decreto di ammonimento del questore e nel 2023 dalla misura cautelare del divieto di dimora nel Comune di residenza, con obbligo di permanenza notturna presso altra abitazione dalle 8 di sera alle 7 del mattino.
Dunque il pensionato aveva dovuto fare le valigie e per quasi un anno è stato costretto a vivere in un altro luogo. Ma, essendo una persona sola, con problemi di salute e senza appoggi, non ha avuto alternative: le uniche porte che ha trovato aperte sono state quelle dei dormitori per i senza fissa dimora.
Grazie al suo avvocato ha poi potuto far rientro a casa, seppur non libero perché con obbligo di dimora. In passato, però, alcuni comportamenti dell’uomo avrebbero oltrepassato la soglia della sopportazione, oltretutto generando uno stato di forte ansia ed apprensione nella famiglia. Ad esempio ci sono state frasi minacciose pronunciate dal pensionato con una mazza da muratore in mano e insulti verso la donna ed i bambini.
In un’occasione avrebbe mostrato una pistola, alludendo alla possibilità di utilizzarla, poi avrebbe ripreso con il tablet sia i genitori che i figli, talvolta anche pedinandoli. Nell’aprile 2023 i vicini avevano raccolto nel giardino della propria abitazione 250 chiodi, uno dei quali si era conficcato nel piedino del figlio di otto anni.
I chiodi, secondo l’accusa, sarebbero stati gettati nel prato dal settantenne, mentre per la difesa sarebbero stati dimenticati nel giardino dopo la ristrutturazione della casa della coppia (un contenzioso civile ha dato ragione al pensionato in merito ai danni subìti per i lavori all’abitazione accanto). Dunque nei giorni scorsi il giudice ha condannato il pensionato per stalking.
L’avvocato che lo difende, Giuliano Valer, è però pronto a presentare ricorso in appello. «Ci sarebbe voluta maggiore comprensione nei confronti di un vicino anziano, malato, senza parenti, il quale da parte sua, lamentandosi degli schiamazzi o per l’auto parcheggiata male, ha forse ecceduto in una pedanteria tipica delle persone sole. Ritengo che la situazione si sarebbe potuta risolvere con più buon senso».