Umbria

Treni in Umbria lenti come le peggiori regioni del sud: ecco i dati dei tempi di spostamento


La mobilità ferroviaria in Umbria presenta caratteristiche distintive che la pongono in una posizione svantaggiata rispetto ad altre regioni italiane del Centro e Nord Italia, soprattutto in termini di tempi di percorrenza e qualità del servizio, mentre la avvicinano a quelle dalle peggiori performance del sud, ovvero Molise e Calabria.

Analizzando i dati aggiornati al 2025, risulta evidente che la Velocità di percorrenza effettiva (Vpe) sia uno degli indicatori più rilevanti per misurare l’efficienza dei collegamenti ferroviari. In Umbria, la Vpe media sulle principali tratte come Perugia–Terni, Perugia–Roma e Perugia–Firenze si aggira tra i 50 e i 60 km/h. Sebbene sulle tratte dotate di “direttissima” la velocità possa avvicinarsi ai 60 km/h, nelle linee a binario unico o non elettrificate la velocità media scende spesso sotto i 50 km/h. Questo comporta che i tempi di percorrenza umbra siano generalmente superiori di circa 10-20 minuti rispetto alle regioni limitrofe, come Toscana ed Emilia-Romagna, dove la Vpe si situa tra 60 e 80 km/h sulle stesse direttrici. La presenza di numerosi tratti a binario unico e la mancanza di elettrificazione contribuiscono a questa situazione, rendendo più complesso il traffico ferroviario e provocando ritardi e una capacità di offerta ridotta.

LO STUDIO: I DETTAGLI

Per quanto riguarda l’offerta, l’Umbria dispone di circa 156 corse regionali al giorno, uno dei valori più bassi tra le regioni italiane con caratteristiche demografiche simili. Il numero di treni in servizio è pari a 49 unità, inferiore rispetto a regioni con popolazioni e territori paragonabili. Questa offerta serve una media di circa 23.758 passeggeri al giorno, con la maggior parte del traffico concentrata nella zona urbana attorno a Perugia, nodo ferroviario principale della regione. Regioni come Lombardia (2,200 corse/giorno) ed Emilia-Romagna (882) offrono rapporti molto migliori su base territoriale.

APPROFONDIMENTO: CARTA SERVIZI UMBRIA 25

Un fattore che incide notevolmente sulla qualità del servizio è l’età media del materiale rotabile. In Umbria questa si attesta a 22,3 anni, seconda soltanto al Molise tra le regioni italiane. Il 61,2% dei convogli supera i 15 anni di servizio, condizione che influisce negativamente su affidabilità, puntualità e comfort per gli utenti. L’Umbria è quindi la seconda regione in Italia per anzianità dei mezzi, peggio fa solo il Molise (22,7 anni). L’Emilia-Romagna e Lombardia hanno un’età media 13,9 e 14,6 anni e meno di un terzo dei treni supera i 15 anni.

RegioneVPE stimato (km/h)Età media treni (anni)% treni >15 anni
Umbria50–6022,361,2
Toscana60–7013,442,1
Emilia-Romagna65–8013,928
Lombardia65–8014,624
Marche55–6510,123
Molise/Calabria40–5022,7/20,196/75,3
Media Italia60–7014,844,2

Per affrontare queste criticità, sono in corso investimenti importanti che prevedono, entro il 2026, l’arrivo di 13 nuovi treni elettrici monopiano e il revamping di quattro convogli Minuetto. Tali interventi, stimati in circa 172,7 milioni di euro, rappresentano una svolta strategica per migliorare la qualità del servizio e ridurre i tempi di percorrenza, soprattutto nelle tratte maggiormente problematiche.

La linea che collega Terontola-Cortona (in Toscana) a Foligno, passando per Perugia, Bastia Umbra e Assisi, è interamente a binario unico per circa 82 km. Un’altra importante linea a binario unico è la trasversale Orte (Lazio) – Falconara (Marche): all’interno del territorio umbro, la tratta da Fossato di Vico a Foligno è a singolo binario, quella da Campello a Spoleto è in fase di raddoppio (con lavori iniziati già nel 2001 e previsti per la conclusione entro il 2025), mentre da Spoleto a Terni si viaggia ancora su binario unico.

La Ferrovia centrale umbra che collega Città di Castello a Ponte San Giovanni è interamente a binario unico e opera a velocità ridotta. La tratta è stata elettrificata, in particolare, il 15 dicembre 2024 è stata attivata l’elettrificazione a 3000 Vcc della linea nel tratto Città di Castello – Perugia Ponte San Giovanni – Perugia Sant’Anna. Contestualmente, sono stati realizzati importanti interventi tecnologici per l’installazione del sistema di sicurezza Ertms di Livello 2, oltre a nuovi fabbricati tecnologici e adeguamenti infrastrutturali essenziali per garantire maggiore regolarità, capacità della rete e ottimizzazione dei tempi di viaggio.

Infine, la direttrice principale Roma-Firenze, attraversa l’Umbria con alcuni segmenti a doppio binario e maggiormente elettrificati, ma interessa un bacino d’utenza ridotto in Umbria rispetto alla totalità del territorio regionale.

I tempi di percorrenza presentano una forte variabilità legata alle caratteristiche delle varie tratte. Le linee a binario unico e non elettrificate, comportano velocità inferiori ai 50 km/h a causa della necessità di gestione degli incroci e delle soste obbligate. Nelle tratte servite dalla “direttissima”, invece, si raggiungono velocità superiori ai 60 km/h, permettendo una significativa riduzione dei tempi di viaggio, specialmente verso Roma e Firenze.

L’evoluzione temporale evidenzia un quadro di miglioramenti differenziati. Mentre regioni come Emilia-Romagna, Lombardia e Toscana hanno progressivamente ridotto i tempi di percorrenza grazie a consistenti investimenti su infrastrutture e flotte, l’Umbria ha mantenuto valori di Vpe più bassi a causa di ritardi nei piani di rinnovo e modernizzazione. Questo divario emerge anche dall’età più elevata della flotta, che nelle regioni del Nord è stata portata a poco più di 13 anni, a fronte dei 22,3 dell’Umbria. Tuttavia, il piano di investimenti 2023-2027 punta a ridurre questo gap, con l’introduzione di nuovi treni.

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