Trecento migranti diventano operatori socio-sanitari con il progetto di Generali: “Vogliamo una società più inclusiva”
Trecento rifugiati e migranti che vivono in Italia hanno la possibilità di diventare ausiliari socio-assistenziali, caregiver e operatori socio-sanitari grazie a un progetto di formazione e inserimento lavorativo realizzato da Generali e The Human Safety Net, la Fondazione del gruppo, presentato a Roma. Gli studenti, provenienti da 18 Paesi, vengono sostenuti nello studio della lingua italiana, nel percorso di riconoscimento dei titoli di studio necessari a ottenere le certificazioni professionali e nell’impiego presso strutture come ospedali, cliniche ed Rsa in Lombardia, Lazio ed Emilia-Romagna. Il presidente di Assicurazioni Generali, Andrea Sironi, ha sottolineato: “Questo progetto di formazione e inserimento lavorativo guarda a due delle sfide più cruciali del nostro tempo, le trasformazioni demografiche e le migrazioni, ed è frutto del modello di partnership pubblico-privato in cui crediamo fermamente”.
Ha ricordato che in Italia gli over 65 rappresentano il 24% della popolazione e questa percentuale è stimata in aumento di 10 punti percentuali entro il 2050, mentre i caregiver professionali sono solo 1,2 milioni. Sironi ha ricordato che The Human Safety Net e Generali, dal 2019 ad oggi, hanno formato 1.200 persone, non solo in ambito sanitario, e 470 sono state quelle inserite nel mondo del lavoro. Il nuovo progetto è partito a gennaio 2024 e si concluderà a giugno 2026. Al momento sono oltre 100 i beneficiari che stanno facendo tirocini, dopo aver partecipato alla formazione teorica in aula. “Vediamo se funziona il modello, poi il nostro intento è quello di scalarlo con altri partner”, ha detto la segretaria generale di The Human Safety Net, Emma Ursich.
Si tratta, secondo il general country manager di Generali Italia, Gianluca Perin, di “un progetto di grande impatto sociale che vuole dare il proprio contributo per la costruzione di una società più inclusiva e solidale, che permetta alle persone di guardare al futuro con fiducia”. “Generali ha una visione di impresa larga, di creazione di valore nel tempo, con 180 anni di storia, e anche di restituzione. La nostra Fondazione ha questo scopo, di dare ai territori in cui siamo azioni concrete. E in questo si inserisce questo progetto”. The Human Safety Net è una fondazione istituita da Generali nel 2017 e attiva in 26 Paesi con una rete di 77 Ong e imprese sociali come partner.
Finora, a livello globale, ha raggiunto 490mila persone, delle quali 482.000 bambini e genitori e quasi 8.000 rifugiati. Tramite il programma per rifugiati, The Human Safety Net ha contribuito tra l’altro alla creazione di oltre 500 startup.
L’iniziativa, che si pone l’obiettivo di creare un modello che possa essere esteso e replicato in altre regioni italiane, conta sulla collaborazione di soggetti impegnati nel mondo dell’accoglienza e della formazione professionale in grado di creare percorsi virtuosi e inclusivi: enti del Terzo Settore e del non profit, enti di formazione e strutture socio-sanitarie sul territorio nazionale.
In particolare, tra gli enti del Terzo settore il progetto è sostenuto dal Comitato di Milano della Croce Rossa Italiana, dalla Comunità di Sant’Egidio e dal Consorzio Communitas. Tra gli enti di formazione e agenzie per il lavoro sono coinvolti Acof Olga Fiornini, Ascolom, Randstad HR Solutions, Galdus Formazione, la Asl Roma 1 e Umana spa. Infine, la valutazione del progetto è coordinata dalla Fondazione Politecnico di Milano con il supporto di Tiresia, il centro di ricerca della School of Management del Politecnico di Milano dedicato allo studio dell’innovazione, dell’imprenditorialità e della finanza a impatto, diretto dal Professor Mario Calderini.
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