tre gli imputati. L’artigiano che innescò la scintilla come testimone
TORINO – È iniziato oggi il processo per incendio colposo nei confronti di Carmine Minervino, direttore dei lavori in piazza Carlo Felice a Torino; Alessandro Vitaloni, coordinatore per la progettazione ed esecuzione dei lavori; e Giovanni Bossuto, titolare della società committente Emmegibi. La società Emmegibi è chiamata in causa come responsabile civile.
Il rogo che coinvolse il tetto e le abitazioni sottostanti fu innescato da una scintilla: “Mi fu chiesto di montare la cassaforte. Con la fiamma ossidrica l’ho fissata al montante. C’è stata una scintilla e ha cominciato a uscire del fumo” – spiega Giovanni Caria, l’artigiano che scatenò l’incendio il 3 settembre 2021, sentito come testimone dopo che ha patteggiato un anno e quattro mesi.
“Quando ho visto il fumo ho afferrato la pompa dell’acqua che avevamo in cantiere per le pulizie, ma in pochi secondi il fuoco è arrivato al tetto.- continua il testimone – La richiesta di montare la cassaforte mi venne fatta da Biraghi (l’imprenditore che insieme ad altri 28 condomini chiedono il risarcimento) tramite il proprio architetto Andrea Berretta. Non fu Emmegibi ad appaltarmi il montaggio della cassaforte, ma Berretta e Minervino. Il lavoro avrei dovuto fatturarlo direttamente a Biraghi così come era stato per altre modifiche che aveva chiesto, ad esempio la rubinetteria”.
La prossima udienza è fissata per il 29 di novembre, fra un mese.
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