Scienza e tecnologia

Tre gemme PlayStation dimenticate che meritano di essere riscoperte subito

Nel corso della sua storia, Sony ha prodotto numerosi esperimenti hardware e software che sono stati dimenticati col passare del tempo, pensiamo all’ibrido PSP/Smartphone. Quando si parla di esclusive PlayStation, invece, vengono sempre citati gli stessi nomi: God of War, The Last of Us, Uncharted… tutti giochi meritevoli, per carità.

Ma c’è un’altra categoria, spesso trascurata, fatta di titoli che hanno provato a osare e raccontare qualcosa di diverso, o semplicemente sono finiti nel posto sbagliato al momento sbagliato. Eppure, sono esistiti. E in certi casi, erano avanti anni luce.

Oggi vorremmo portarvi a riscoprire tre esclusive PlayStation che, per un motivo o per l’altro, il tempo ha messo da parte. E forse è arrivato il momento di ridare loro un po’ di luce.

Folklore PS3 2007

Nel 2007 la PlayStation 3 era ancora un mistero per molti. Il suo catalogo titubante cercava di capire quale direzione prendere, e Folklore arrivò quasi in punta di piedi. Si trattava di un action-RPG dalle tinte gotiche ambientato in una versione alternativa dell’Irlanda, dove folklore celtico e spiriti della morte si fondevano in un’estetica unica.La struttura episodica, la trama che si snodava attraverso due protagonisti differenti, le meccaniche di combattimento basate sulla cattura delle creature (usando addirittura il Sixaxis!), tutto in Folklore parlava una lingua diversa dai blockbuster di allora. Ma forse fu proprio questo il suo problema: troppo strano, troppo difficile da incasellare.

E così, dopo un’accoglienza tiepida ma rispettosa, Folklore svanì, lasciando dietro di sé solo qualche sussurro tra i fan più attenti.

The Legend of Dragoon PS1 1999

Chiunque sia cresciuto con una PS1 conosce Final Fantasy VII a memoria. Ma quanti ricordano The Legend of Dragoon? Sviluppato internamente da Sony Japan con un budget mostruoso per l’epoca (si parla di circa 16 milioni di dollari), The Legend of Dragoon era la risposta PlayStation al dominio Square Enix. E sotto certi aspetti, aveva tutto per riuscirci: un sistema di combattimento a turni con elementi action, una trama epica, una lore articolata e uno stile artistico potente.Peccato che arrivò troppo tardi. Nel 2001, in Europa, il gioco sembrava già vecchio. I fondali prerenderizzati avevano perso il fascino, e il confronto con le produzioni in arrivo su PS2 era impietoso. Ma se riuscite a tornare indietro, a metterci sopra le mani, vi accorgerete che c’è qualcosa in Dragoon che molti JRPG moderni hanno perso.

Puppeteer PS3, 2013

Di tutti i titoli dimenticati, Puppeteer è forse quello che più grida vendetta. Sviluppato da Japan Studio, Puppeteer era un platform 2.5D con una direzione artistica incredibile. L’intero gioco si svolgeva come se fosse un’opera teatrale, con sipari che si aprivano, scene che cambiavano sotto i piedi del giocatore e una narrazione in tempo reale. Il protagonista, Kutaro, perdeva e cambiava testa nel corso dell’avventura, ognuna con abilità differenti, in un sistema tanto bizzarro quanto creativo.Il problema? Uscì nel 2013, quando tutti ormai avevano spostato gli occhi su PS4. Il marketing di Puppeteer fu inesistente, e il gioco passò totalmente sotto radar, anche se brillante. Una perla sprecata, se vogliamo. Ma oggi, con una PS3 ancora funzionante grazie ai nostri consigli su come conservare console e giochi, il titolo di Japan Studio è lì che vi aspetta.


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