Trasporto pubblico, parte la class action dai residenti di Monte Donato
Un gruppo di residenti della zona di Monte Donato, sui colli bolognesi, ha deciso di presentare un ricorso collettivo al Tar dell’Emilia-Romagna per estendere la corsa del bus numero 51. Si tratta di una ventina di residenti, ma il numero delle persone colpite dal mancato servizio è stimata attorno al centinaio.
La tratta del bus numero 51 si divide in due fino a che rimane in città: una partenza dal quartiere Savena, una da piazza Cavour. Una volta in via Murri, all’altezza dello Sterlino, il piccolo bus si inerpica per via Siepelunga, ma “poi, inspiegabilmente, “si arresta nello spiazzo di fronte alla Parrocchia Beata Vergine del Carmine, così lasciando scoperta dal servizio la restante parte di via Monte Donato (dal civico 6 in su). Pertanto, i residenti in questa zona – che pagano IMU e tasse sui rifiuti esattamente come gli altri cittadini bolognesi – non possono utilizzare l’autobus, e sono costretti a percorrere quasi 2 km a piedi in salita/discesa per raggiungere la fermata del bus più vicina” scrive il gruppo di cittadini in una nota diffusa con la stampa.
Registrati alla nuova sezione Dossier BolognaToday
Pertanto, la decisione di rivolgersi ad un tribunale, nonostante le prove precedenti di conciliazione tra residenti e amministrazione: “Il Comune si è limitato a rispondere alle successive diffide degli interessati che ‘non è possibile potenziare il servizio di trasporto pubblico’, perché si tratterebbe di strade ‘collinari, con notevole distanza tra un’abitazione e l’altra’ – prosegue il comunicato –. Ossia anteponendo questioni economiche – si tratta di un ‘servizio a domanda debole’, come è scritto nella risposta del dirigente comunale – alla garanzia del diritto di mobilità dei cittadini di quest’area. In questo modo, il Comune rivendica la propria discrezionalità nell’allocare le risorse per la mobilità sulla base di scelte ‘politiche’ – ad esempio realizzando la linea tram cittadina o il progetto Bologna 30 -, lasciando completamente senza servizio pubblico una parte dei cittadini. Una argomentazione che appare francamente inaccettabile, anche in ragione della contraddittorietà interna con le politiche di decarbonizzazione, transizione verde e diminuzione degli incidenti che il Comune sta da anni patrocinando, e che per essere implementate richiedono necessariamente il potenziamento del servizio di trasporto pubblico, in modo che i cittadini (tutti) possano avere un’alternativa all’uso del mezzo privato”.
Il ricorso da parte dei residenti è stato presentato lo scorso 20 dicembre, e ora sarà compito del Tar esprimersi in merito: “I residenti in questa zona chiedono al Tar Emilia-Romagna di far rispettare gli obblighi di servizio pubblico assunti da Comune e Città metropolitana (e recepiti nella carte di servizio) – conclude il testo – e di imporre coerenza nelle politiche pubbliche sulla mobilità, condannando questi enti ad adottare tutti i necessari provvedimenti con riguardo al servizio di trasporto pubblico locale in via Monte Donato e nelle vie adiacenti”.
Source link