Tra Regione e Trenitalia ora è scontro aperto: «Scelte dissennate, ci opporremo»
di Dan.Bo.
Tra la Regione Umbria e Trenitalia ora è scontro aperto. Al centro della tensione ci sono le decisioni annunciate da Rfi e Trenitalia sulla riorganizzazione dei servizi ferroviari, che secondo l’assessore regionale ai Trasporti, Francesco De Rebotti, rischiano di colpire duramente l’Umbria.
Scelte dissennate In particolare, la Regione contesta lo spostamento dei treni interregionali veloci dalla linea direttissima a quella lenta a partire dall’orario di dicembre 2025, un cambiamento che comporterebbe tempi di percorrenza più lunghi e una qualità del servizio ridotta, soprattutto per pendolari, studenti e lavoratori. «Ci troviamo di fronte a dissennate scelte di politica trasportistica, che definiscono scenari fortemente punitivi per i cittadini che utilizzano quotidianamente il servizio» spiega De Rebotti, denunciando l’assenza di una vera concertazione sulle modifiche e il mancato rispetto dell’accordo quadro siglato con la Regione.
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Gli investimenti L’assessore ricorda poi come la Regione abbia investito milioni di euro nell’acquisto di nuovi treni veloci e confortevoli proprio per servire la linea direttissima, investimento che ora rischia di essere del tutto inutile: «Questo vanificherebbe l’efficacia dell’investimenti che la Regione ha fatto con le risorse degli umbri, proprio con l’intento di migliorare il servizio di trasporto su rotaia». Nel complesso scelte che per De Rebotti – che nelle passate settimane ha già scritto all’Autorità trasporti e a Rfi – vanno ben al di là a quelle legate alla necessità di realizzare i lavori del Pnrr. L”obiettivo, per De Rebotti, sembra quello di favorire i servizi commerciali come le Frecce e gli Italo, a discapito di tutto il resto.
Il Roma-Firenze La preoccupazione è ancora più marcata alla luce delle comunicazioni ufficiali di Trenitalia, che indicano una volontà di proseguire anche nel 2026 con l’utilizzo della linea lenta per treni storicamente in servizio sulla direttissima, come l’Intercity 598 Roma-Firenze. Nonostante il treno abbia registrato un miglioramento della puntualità sulla nuova tratta, per i pendolari dell’Orvietano – già provati – la prospettiva di un prolungamento della misura rappresenta una notevole penalizzazione.
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I cambi Dal cambio orario del 15 giugno, anche altri convogli subiranno lo stesso destino: saranno spostati sulla linea lenta l’Intercity Roma-San Benedetto del Tronto e l’Intercity 596 Napoli-Milano, con ulteriori modifiche a orari e tempi di viaggio. A fronte delle proteste, Trenitalia ha previsto almeno un ristoro parziale per i pendolari: i titolari della Carta Tutto Treno Umbria, semestrale o annuale, possono chiedere entro il 30 giugno un rimborso per i giorni non utilizzati, presentandosi alle biglietterie regionali o a quelle di Roma Termini e Tiburtina.
Confronto «La Regione Umbria si opporrà in tutte le sedi praticabili all’attuale deriva», ha avvertito De Rebotti. «Richiamiamo il Governo alla responsabilità nella limitazione delle pessime strategie assunte» e ha annunciato l’intenzione di attivare un confronto con i parlamentari umbri e con le Regioni Toscana e Lazio, anch’esse coinvolte nei tagli e nelle modifiche al servizio.
Tiburtina Intanto, ai disagi per la riorganizzazione si aggiungono quelli dovuti ai lavori nella stazione di Roma Termini. Dal 3 al 14 giugno, per il rinnovo dei deviatoi, molti treni regionali in transito da e verso l’Umbria subiranno variazioni, limitazioni di percorso o sostituzioni con autobus. I collegamenti interessati riguardano in particolare le tratte da Roma a Perugia, Terni, Foligno, Firenze e Ancona. I bus sostitutivi, previsti da Trenitalia, avranno tempi di percorrenza più lunghi e posti limitati. Non sarà possibile trasportare biciclette o animali di grossa taglia, tranne i cani guida. Chi viaggia sui binari umbri, insomma, deve prepararsi a settimane difficili
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