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Tour, Van der Poel batte Pogacar e Vingegaard a Boulogne sur Mer e conquista la maglia gialla


BOULOGNE SUR MER – Un arrivo mondiale. Mathieu Van Der Poel-Tadej Pogacar, sempre loro: come alla Sanremo, come alla Roubaix. E rivince ancora l’olandese, la nuova maglia gialla del Tour, in uno sprint in salita siderale: primo Vdp, secondo Pogi, terzo Vingegaard. Pogacar deve rinviare l’appuntamento con la centesima vittoria in carriera, ma con Vingegaard è già boxe: ci prova l’uno, ci prova l’altro, è un combattimento continuo, bellissimo, entusiasmante. Il danese ci ha provato con la squadra e poi in discesa. Il succedersi di cotes ha sfilacciato il gruppo, alla fine sono rimasti solo i migliori, e non solo del Tour. Van der Poel rivince alla Grande Boucle dopo 4 anni e rimette la maglia gialla – ciò che a suo nonno Raymond Poulidor non riuscì mai – come nel 2021 dopo il Mur de Bretagne. In classifica Pogacar è secondo a 4”, Vingegaard terzo a 6”. C’è un pizzico di Italia nella top 10: Simone Velasco è nono. In una così nobile compagnia, è un risultato straordinario. “Finale superdifficile, più duro di quanto pensassi. Dopo quattro anni sono riuscito a tornare a vincere al Tour. Volevo assolutamente la seconda vittoria. La gente mi dava favorito, ma quando corri con questi campioni nulla è scontato. Abbiamo trovato vento contrario sulla salita, è stata dura, ma ce l’ho fatta”. Van der Poel strappa la maglia di leader al suo compagno di team Jasper Philipsen. La coppa Alpecin non sbaglia mai.

La cronaca

Il via con 15 minuti di ritardo a causa del faticoso arrivo dei team nel villaggio di partenza, Lauwin-Planque, 1500 abitanti nella campagna, non lontano da Douai. Pioggia battente nei primi km, gran freddo: parte una fuga a quattro (Armirail, Van Moer, Fedorov e Leknessund). Alle spalle gran lavoro della Intermarché di Girmay e della Alpecin della maglia gialla Philipsen, questa volta in ottica Van der Poel. L’azione viene annullata a 53 km dall’arrivo: al traguardo volante Milan fa la volata ma litiga con Girmay, incolpandolo di averlo stretto un paio di volte. Sulla prima Cote dura, quella di Haut Pichon, la più dura di giornata, il grande forcing della Visma e poi della UAE causa il primo buco: restano una trentina di corridori. Milan colpisce il cellulare di uno spettatore a bordo strada, poi è costretto a fermarsi in salita per una caduta davanti, al contrario Philipsen tiene benissimo le ruote dei migliori. Penultima cote, Saint Etienne du Mont: Jorgenson si porta dietro Pogacar, Vingegaard, Van der Poel, Gregoire e Evenepoel. Rientrano in tanti. Si arriva allo strappo finale, un km mai sotto il 5%, e arriva la stoccata vincente di Van der Poel. Domani tappa più semplice, quasi certamente da volata, da Valenciennes a Dunkerque.


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