Tour, l’irlandese Healy vince a Vire. Pogacar lascia la maglia gialla a Van der Poel per 1”
VIRE NORMANDIE- Una giornata piena di sorprese al Tour de France. La sesta tappa, da Bayeux a Vire Normandie, ridà la maglia gialla a Mathieu Van der Poel per 1” e vede il successo di giornata dell’irlandese Ben Healy. Pogacar ha deciso di mollare temporaneamente il simbolo del primato e ha deciso di non controllare la fuga a otto partita dopo circa 100 km. Dentro anche il suo amico Van der Poel, beffato però ai -30 da un’azione solitaria di Healy, già a segno al Giro nel 2023, a Fossombrone, e terzo all’ultima Liegi-Bastogne-Liegi. Il gruppo lascia fare e arriva a perdere oltre 7 minuti dall’irlandese, 4 abbondanti dal gruppetto Van der Poel (con lui anche Tejada, Barta, Simon Yates e Dunbar, poco più avanti Simmons e Storer). Healy, 24 anni, è un attaccante nato: è il suo 10° successo in carriera, il più importante. È davvero sorprendente quello che accade dietro: Van der Poel va in crisi e arriva a 3’58” da Healy. Alle spalle si scatena la Visma, che tenta di lasciare a Pogacar le incombenze della maglia gialla, ma fallisce nell’intento per appena 1”: Pogacar e Vingegaard arrivano insieme a 5’27”, Vdp partiva con un ritardo di 1’28” dallo sloveno, che così molla la testa di tutte le classifiche e domani, sul Mur de Bretagne, potrà esibire nuovamente la maglia iridata per un nuovo, possibile show.


La cronaca
Ci ha messo quasi 100 km la fuga a prendere corpo. Dopo innumerevoli tentativi, anche targati Van Aert, è Van der Poel a indovinare il tenativo giusto. Con lui altri sette: piano piano il vantaggio si dilata e a Pogacar va bene così. Sei i gran premi della montagna, salitelle brevi e cattive che selezionano ulteriormente il gruppo davanti e quello maglia gialla. Ai -30 dagli otto evade con una grande azione solitaria Ben Healy. Van der Poel cerca di organizzare un inseguimento, ma sarà proprio lui a pagare nel finale. Healy vince con 2’44” su Simmons e Storer, Van der Poel è ottavo a 3’58”. Alle sue spalle Pogacar e Vingegaard, arrivati 1’29” dopo l’olandese, che torna in maglia gialla dopo averla persa nella cronometro di Caen. Interessanti i movimenti della Visma, che fa il ritmo cattivo nel gruppo maglia gialla per costringere Pogacar a tenere il simbolo del primato. Lo sloveno è scientifico e riesce a perdere quel secondo di troppo che fa tutta la differenza del mondo.
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