Toti, i leader del centrodestra: “Dimissioni? Nemmeno citate, avanti sino a fine mandato”
Genova. Portare avanti il percorso di crescita della Liguria “fino alla fine del mandato“. E le dimissioni? “Nemmeno citate nel nostro incontro“. Sono i passaggi fondamentali del comunicato congiunto diffuso dai coordinatori regionali dei partiti del centrodestra – Matteo Rosso di Fratelli d’Italia, Edoardo Rixi della Lega, Carlo Bagnasco di Forza Italia – al termine del vertice nella villetta di Giovanni Toti ad Ameglia. Presente all’incontro anche l’avvocato Stefano Savi.
Il passaggio successivo, però, sarà il confronto coi leader nazionali: da loro dipenderà di fatto il futuro politico della Regione, soprattutto se non arriverà la sperata revoca degli arresti domiciliari.
“L’incontro col presidente Giovanni Toti è stato approfondito e costruttivo – esordisce la nota -. Abbiamo tracciato un percorso condiviso per la nostra Regione e dato la nostra solidarietà e vicinanza, umana e personale. Con lui abbiamo condiviso l’importanza di proseguire quel percorso di crescita iniziato insieme nel 2015 e di portarlo avanti fino alla fine del mandato. L’auspicio è che si possa continuare con Toti nuovamente nel suo ruolo e con una riconquistata agibilità politica“.
“Senza entrare nel merito di indagini che rispettiamo insieme al lavoro dei magistrati, ci auguriamo che possano venire meno le esigenze cautelari e che il mandato elettorale possa essere mantenuto nel rispetto contestuale del voto degli elettori in una fase di indagini preliminari che non prevede dimissioni, nemmeno citate nel corso del nostro incontro – si legge ancora -. Sosterremo il presidente e tutta la giunta per continuare un lavoro non facile, ma importante e impegnativo per il quale, nel prosieguo, ciascuno di noi avrà necessità del confronto col proprio responsabile nazionale del partito“.
“Ringraziamo il presidente ad interim Alessandro Piana che da oltre un mese regge la Regione con grande impegno e professionalità e, insieme a lui, tutti gli assessori della giunta e i consiglieri regionali di maggioranza che non hanno mai fatto mancare il loro sostegno, convinti che la strada tracciata sia quella più rispettosa nei confronti dei liguri. Andiamo avanti con convinzione perché la Liguria non si può fermare“, si conclude la nota.
Insomma, nessuna sorpresa e nessuna “scadenza”. L’orizzonte, com’era chiaro già negli scorsi giorni, è segnato dalle scadenze giudiziarie da cui potrebbe passare il ritorno in carica del presidente Toti: intorno al 10 luglio la decisione del Tribunale del Riesame, altrimenti a settembre-ottobre la Cassazione. Dopodiché si faranno “altre valutazioni”, come spiegavano i fedelissimi al termine del primo incontro.
“Ai responsabili politici dei partiti Toti ha ribadito la necessità di rivendicare con forza e determinazione, da parte di tutte le forze di maggioranza, i risultati raggiunti in questi nove anni di governo, sia in termini di amministrazione che di risultati elettorali – spiega poi una nota inviata dall’avvocato Savi -. La Liguria oggi, grazie alla ricetta politico-economica portata avanti dalla giunta è certamente uno dei territori maggiormente in crescita sotto ogni profilo: Pil, occupazione, turismo, investimenti in infrastrutture, investimenti privati, con grande beneficio per l’intero tessuto sociale”
E ancora: “Il presidente ha chiarito che la sua decisione di non dimettersi, lungi dal voler alimentare uno scontro tra politica e giustizia, deriva dalla necessità di aprire sul futuro una finestra di dialogo con tutte le forze politiche, sociali e amministrative, per valutare le scelte migliori per i cittadini. Non appena gli impedimenti al confronto oggi causati dalle misure volute dai magistrati verranno meno, siamo certi nel più breve tempo possibile, sarà possibile avviare tale confronto, nel rispetto della autonomia della politica e con gli spazi di dialogo necessari”.
“L’equilibrio tra il diritto-dovere di governo derivante dal voto diretto dei cittadini e le ragioni dell’inchiesta debbono vedere interessate e coinvolte tutte le forze politiche che gli elettori hanno delegato alla amministrazione col loro consenso. Siamo certi che sia interesse della magistratura garantire ai cittadini questo equilibrio fin dai prossimi passaggi giudiziari”, conclude Savi.