Salute

Totalmente allineati, sui Paesi sicuri norme tremende

Ue, sui migranti il Ppe vota con l’ultradestra. Strada: “Totalmente allineati, sui Paesi sicuri norme tremende”

Via libera degli eurodeputati in commissione LIBE (Giustizia, Libertà Civili e Affari Interni) alla bozza sulla prima lista Ue dei Paesi di origine sicuri. Via libera anche al mandato negoziale sull’applicazione delle norme relative ai Paesi terzi sicuri. I due testi allegati al Patto su migrazione e asilo sono passati grazie ad una maggioranza tra il Ppe e le destre, sterzando nuovamente dalla “maggioranza Ursula”, la sempre più fragile base parlamentare che sostiene la Commissione europea della presidente tedesca von der Leyen. In minoranza sono rimasti i Socialisti, che hanno votato contro.

“Oggi abbiamo approvato in Commissione LIBE il dossier sulla lista Ue dei Paesi di origine sicura, di cui sono relatore, confermando il lavoro che abbiamo svolto nelle ultime settimane e segnando il primo passo concreto del percorso parlamentare su un file di grande rilevanza politica”. Lo dichiara Alessandro Ciriani, eurodeputato di FdI-Ecr relatore della Modifica del regolamento Ue 2024/1348 per l’istituzione di un elenco di paesi di origine sicuri a livello dell’Unione. Ancora, sul dato politico: “Il voto odierno in LIBE certifica che il Parlamento è pronto a mettere in campo una posizione organica e responsabile. Confido che in plenaria si procederà con lo stesso senso di responsabilità, affinchè l’Europa possa dotarsi di un impianto normativo solido e credibile nella gestione dei flussi migratori”.

“Grazie al sì di popolari ed estrema destra son passati dei testi che fanno a pezzi il sistema d’asilo in Europa. Stiamo validando la possibilità di spedire le persone in Paesi Terzi con cui non hanno alcun legame”, dichiara Cecilia Strada, eurodeputata Pd e relatrice ombra di entrambi i dossier, confermando quanto raccontato al Fatto alla vigilia del voto. “Tutto ciò è sbagliato e insostenibile, come lo è ritenere sicuri Paesi di origine tipo la Tunisia, dove la situazione dei diritti umani è drammatica come dimostra l’ok del Parlamento, la settimana scorsa, a una risoluzione d’urgenza, passata anche coi voti dei popolari. La Lega ha provato a inserire ulteriori Paesi di origine sicuri alla lista, cosa che siamo riusciti a impedire. Siamo davanti a un gioco profondamente cinico e incoerente, che si consuma sulla pelle dei più vulnerabili e in nome di un’urgenza che non è tale: stando ai più aggiornati dati Frontex e Eurostat, i flussi degli arrivi e le richieste di protezione continuano a diminuire. Stiamo solo facendo un regalo ai governi che con le loro cosiddette ‘soluzioni innovative’ erodono i diritti fondamentali”.


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