Torna l’ora solare, ecco quando spostare le lancette
Ancora una volta torna l’ora solare dopo sette mesi di ora legale. Nella notte tra sabato 25 e domenica 26 ottobre gli italiani dovranno riportare indietro di 60 minuti le lancette dell’orologio. Oltre 350mila italiani hanno firmato la petizione online, promossa anche dalla Società di Medicina Ambientale, per adottare l’ora legale tutto l’anno, ma ancora non c’è una decisione degli Stati dell’Unione Europea sul tema.
Quando
Alle tre della mattina di domenica 26 ottobre le lancette dell’orologio vanno portate indietro di un’ora. Diventano le due. Un’ora di sonno in più nella notte del passaggio, un’ora di luce in meno, la sera, nelle giornate a seguire perché si anticipano di un’ora alba e tramonto. Conviene regolare l’ora prima di andare a dormire, anche se la maggior dei dispositivi elettronici lo fa automaticamente. L’ora solare resterà in vigore fino al domenica 29 marzo 2026.
Perché di notte
Il motivo principale del cambio d’ora in orario notturno è che questo è l’orario con minore circolazione di bus, treni e mezzi di trasporto in generale. Il disagio è minore e minore il numero dei cambi da fare. La questione dei cambi da fare è quella che si pone anche su un futuro possibile cambiamento dell’alternarsi dell’ora solare e legale. Per esempio nei voli aerei bisognerebbe ripianificare i piani di tutte le compagnie e se non ci fosse sincronizzazione nell’ora legale o solare fra gli stati la difficoltà sarebbe ancora maggiore.
Risparmio energetico
L’ora legale è una convenzione stabilita oltre un secolo fa per risparmiare prima di tutto energia: la luce solare più a lungo fra pomeriggio e sera permette di utilizzare meno quella elettrica. Dal 2004 al 2024, secondo l’analisi di Terna, la società che gestisce la rete elettrica di trasmissione nazionale, il minor consumo di energia elettrica per l’Italia dovuto all’ora legale è stato complessivamente di oltre 11,7 miliardi di kWh e ha comportato, in termini economici, un risparmio per i cittadini di circa 2,2 miliardi di euro.
Secondo le stime di Terna, durante i sette mesi di ora legale, l’Italia avrebbe risparmiato circa 100 milioni di euro, grazie a un minor consumo di energia elettrica pari a circa 330 milioni di kWh che avrebbe generato un beneficio ambientale, quantificabile nella riduzione di circa 160 mila tonnellate di emissioni di anidride carbonica in atmosfera. Anche per questo qualcuno la vorrebbe mantenere anche nell’inverno. L’Italia continua a sceglierla per questo motivo, anche se ci sono studi che dicono che il cambio non porta vantaggi economici e impatta solo su vita e abitudini delle persone.
Convenzione
I paesi dell’Unione Europea hanno adottato finora l’ora legale che scatta l’ultima domenica del mese di marzo alla stessa ora: all’una, alle due o alle tre della notte in base al fuso orario. Lo fanno dal 1996 nello stesso giorno. In Italia era arrivata nel 1920, è stata riproposta nel 1940 e definitivamente nel 1966.
Nell’Unione Europea sono gli stati del Sud a beneficiare di più dell’ora legale. La durata delle giornate non avrebbe variazioni enormi fra estate e inverno anche con l’ora solare, invece lo spostamento avanti delle lancette regala luce fino a tarda sera. Diverso il caso dei paesi del Nord dove le giornate estive sono naturalmente molto più lunghe di quelle invernali e i risparmi energetici non so paragonabili a quelli dei paesi più a Sud. L’ora solare resterà in vigore fino a domenica 29 marzo 2026, salvo diverse dei singoli stati con il via libera dell’Ue. Se ognuno andrà per la sua strada, ai tre fusi orari che già dividono l’Ue si aggiungerebbe anche il cambio dell’ora in base alle scelte di ognuno.
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