Piemonte

Torino torna a registrare le famiglie arcobaleno. Due mamme: “Avevamo avviato l’adozione”

“La nostra storia è lunga, inizia dai banchi di scuola. A gennaio è nato nostro figlio, dopo l’eterologa in Spagna, e avevamo avviato l’adozione. Poi è arrivata questa sentenza della Corte costituzionale e la nostra avvocata ci ha consigliato di cambiare procedura”. A raccontarlo è Serena Villani, mentre il loro piccolo figlio è in braccio alla compagna, Francesca Isernia, dopo che il sindaco di Torino, Stefano Lo Russo, ha firmato il riconoscimento per quella che viene definita la mamma intenzionale. Lo consente la sentenza della Corte costituzionale dello scorso 22 maggio, che ha dichiarato incostituzionale il divieto per la madre intenzionale di riconoscere come proprio il figlio nato in Italia da procreazione medicalmente assistita legittimamente praticata all’estero.

“Lui ha solo sei mesi – dicono del piccolo – ma i primi problemi senza riconoscimento li abbiamo già incontrati. Un esempio? Per le vaccinazioni in ospedale posso andare solo io – dice Villani – perché è come ci fosse un genitore solo. Questa sentenza è per il futuro di tutti i bambini che arriveranno, per non avere bimbi di serie A e di serie B”. Chiara Romei e Alice Baldacci sono un’altra delle quattro coppie di mamme che si sono viste firmare oggi dal sindaco la richiesta di riconoscimento.

“Noi siamo al secondo figlio – raccontano – e ha un anno e un mese. Per la prima, che adesso ha quasi quattro anni – ci aveva firmato il riconoscimento l’ex sindaca, Chiara Appendino, come coppia eterosessuale. È difficile, anche dal punto di vista psicologico: la preoccupazione è tutelare i figli, perché fino ad oggi noi avevamo due fratellini con diritti diversi tra loro. Abbiamo fatto l’eterologa in Spagna, con lo stesso donatore, quindi sono fratelli a tutti gli effetti, ma non per la legge. È difficile anche andare dal pediatra, oppure, come nel caso del secondo parto, che è stato complicato, le varie pratiche erano comunque in carico a chi già non stava bene”.


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