“Torino torna a privare la libertà” [FOTO E VIDEO] – Torino Oggi
Un presidio per far rumore davanti ai cancelli. Nel giorno che segna la contestata riapertura del Centro di Permanenza per i Rimpatri (Cpr) di corso Brunelleschi. Un’iniziativa organizzata da centri sociali e organizzazioni autonome a partire dal tardo pomeriggio di oggi, lunedì 24 marzo.
I lavori di manutenzione straordinaria
Riaprono i battenti dopo che la struttura è stata fuori servizio a partire dal 2023 a causa di lavori di manutenzione straordinaria. Ora il centro torna a essere operativo, ospitando i richiedenti asilo che non sono riusciti a ottenere il permesso di soggiorno in Italia e che attendono il rimpatrio nei loro paesi di origine. La decisione di sospendere l’attività all’interno di questa struttura era stata presa anche in seguito agli incendi appiccati dagli stessi ospiti in passato, che avevano reso necessarie le opere di ristrutturazione. Ma, anche, per i fatti occorsi a Moussa Balde, il giovane morto suicida nell'”ospedaletto “dentro al centro. Su questo caso il processo entrerà nel vivo nei prossimi mesi.
Da a oggi a gestire il C.P.R. sarà la cooperativa sociale Sanitalia che nei giorni scorsi ha promesso di integrare i servizi offerti con iniziative mirate, come la mediazione linguistica e un’attenzione particolare alla dimensione culturale degli ospiti. Previsti supporti per garantire l’accesso ai servizi sanitari, con l’obiettivo di favorire un’integrazione più armoniosa e umana delle persone ospitate nel centro.
Ma, nonostante, le premesse, una fetta di Città (e della politica) è contraria alla riapertura di questa tipologia di strutture che vedono il placet del governo Meloni e in primis del ministro dell’Interno Matteo Piantedosi.
Grimaldi e Diena
Nel primo pomeriggio di oggi Marco Grimaldi e Sara Diena (rispettivamente deputato e consigliera a Torino di Alleanza Verdi Sinistra) hanno fatto un sopralluogo all’interno, sostenendo come in questi ultimi due anni poco sia cambiato. Secondo la loro testimonianza sono stati ridotti i posti letto per dormitorio (da sette a sei) e sostituiti dei vetri oscurati con degli altri trasparenti. Sono previste tre aree da 30 posti ciascuna. Al momento del sopralluogo non erano presenti ospiti.
“Terremo il fiato sul collo al nuovo ente gestore – hanno commentato i due esponenti di AVS – siamo pronti a depositare interrogazioni a ogni livello istituzionale sulla situazione di una struttura che, invece di riaprire, doveva chiudere per sempre”.
Il no del mondo della Chiesa
Ma a opporsi è anche il mondo della chiesa. “Non è un passo indolore per Torino – ha commentato il cardinale e Arcivescovo, Mons. Roberto Repole – che da oggi torna a rispondere con il trattenimento in struttura e la privazione della libertà a uomini che sono venuti nel nostro Paese in cerca di speranza per un futuro migliore.”
“Non possiamo rassegnarci – continua Repole – a rinchiudere chi non ha commesso reati e a non cercare invece percorsi per favorire la regolarizzazione e l’inserimento delle persone nella nostra società.”
“Non punto il dito contro nessuno, ma vorrei che facessimo tutti insieme un’autocritica – è il monito di Repole – Tutti insieme, istituzioni nazionali e locali dobbiamo cercare alternative. E nel frattempo chiedo alla città, lo chiedo con trepidazione, di vigilare perché nel Centro di corso Brunelleschi vengano garantite le condizioni di rispetto della dignità per ogni essere umano evitando condizioni di degrado e di abbandono, come è avvenuto nel passato di questa struttura“.
Chi plaude alla riapertura
Ma, dall’altra, c’è chi invece plaude alla riapertura. “La riapertura del Cpr di corso Brunelleschi dopo i lavori di ristrutturazione è un’ottima notizia – commenta Fabrizio Ricca, capogruppo della Lega in Piemonte – sarebbe servito un centro dalla capienza più ampia. Come sempre gli unici “torinesi” contrari alle scelte di buon senso che riportano ordine in una città ormai ostaggio di immigrati clandestini spacciatori e violenti sono gli esponenti comunisti di Avs. Un partito che ormai manifesta insieme ai centri sociali, a partire da Askatasuna per arrivare oggi al Gabrio, anziché lavorare per tutelare gli interessi dei nostri cittadini”.
Tensioni e scontri tra manifestanti e Polizia
Circa 200 manifestanti si sono radunati in corso Brunelleschi per poi muoversi verso via Monginevro poco prima delle 19. Qui sono stati respinti dalla Polizia. Esploso qualche petardo. Verso le ore 20 il presidio si è sciolto, dopo qualche piccolo momento di tensione tra forze dell’ordine e partecipanti all’iniziativa promossa dal Gabrio. La polizia ha schierato la camionetta idrante per non far procedere il corteo spontaneo che voleva entrare nella strada laterale che costeggia il C.P.R.. Accesi in quel momento dei fuochi artificiali. Non si sono registrati feriti.
“Il tentativo di entrare con la forza nel Cpr di Torino è ignobile perché, al netto della sempre legittima posizione sulla questione , rappresenta un vero e proprio affronto alla volontà dello Stato, che certi delinquenti continuano a voler sovvertire. Rivolgo una richiesta chiara alla sinistra che, ancora una volta, soffia sul fuoco della rivolta: dissociatevi senza ambiguità”, ha commentato Elena Chiorino, vicepresidente della Regione Piemonte.