Cultura

TOP TEN ALBUM 2025 – di Fabrizio Siliquini

10. BLACK COUNTRY, NEW ROAD
Forever Howlong
[Ninja Tune]La nostra recensione

Primo album da studio senza Isaac Wood e siamo sinceri si partiva un po’ prevenuti. Invece questi ragazzi dimostrano di saperci fare e si confermano e rilanciano con un album davvero riuscito. Un lavoro non facile ma che dopo qualche ascolto si svela in tutta la sua complessa bellezza, i musicisti si alternano al canto riuscendo a dare tutti un contributo anche vocale interessante. Per chi li dava per finiti dimostrano di essere una band che mantiene qualcosa del passato ma è proiettata verso un futuro di crescita che ci lascia pieni di speranza. A distanza di qualche mese resta un ascolto appagante con “Salem Sisters” e “Mary” che diventano ogni giorno più belle.

9. WET LEG
Moisturizer
[Domino]La nostra recensione

Le Wet Leg con il loro primo album avevano stupido e personalmente le avevo trovate deliziose, questo secondo lavoro doveva farci capire se erano un fuoco di paglia o avevano veramente qualcosa da dire e capaci di ritagliarsi un loro spazio. Passano l’esame a pieni voti “Moisturizer”, ci mostra una band più aggressiva e sfrontata che non rinuncia ad agganci melodici ma con un carattere deciso e potente.

8. ANDREA LASZLO DE SIMONE – WEEKEND
Una Lunghissima Ombra
[42 Records]La nostra recensione

La musica di Andrea Laszlo De Simone è un mondo a se, fatto di musica, poesia, magia, capace di atmosfere particolari, rarefatte ma piene di colori. I suoi brani sono dei viaggi nel tempo che sembrano guardare al passato ma che allo stesso sono una realtà che rassicura e conforta. Un passo dal mito.

7. I CANI
Post Mortem
[42 Records]La nostra recensione

Niccolò Contessa sembra aver accantonato momentaneamente la sua collaborazione con Tutti Fenomeni, e torna a sorpresa con un nuovo lavoro dei Cani. Un ritorno riuscitissimo nel quale troviamo molto dei suoi ultimi progetti e una lirica sempre interessante e coinvolgente. Ho grande ammirazione per Niccolò e anche questa volta non mi delude regalandomi ore di ascolto piacevolissimo.

6. ANNA B SAVAGE
You & i are Earth
[City Slang]La nostra recensione

Anna termina almeno momentaneamente la sua collaborazione con Mike Lindsay e torna con un album dai toni folk dedicato all’Irlanda dove sembra si sia trasferita. L’elettronica viene sostituita da archi e fiati in un album ispirato e sincero per una delle migliori cantautrici in circolazione.

5. PERFUME GENIUS
Glory
[ Matador ]La nostra recensione

Quando si parla di art pop allora Perfume Genius è uno dei primi autori da menzionare, voce e interpretazione sublime e agganci pop mai banali o scontati. Anche questa volta ci troviamo di fronte un album prodotto magnificamente nel quale la qualità compositiva viene esaltata dalle capacità interpretative di Mike Hadreas. Possiamo considerarlo un nuovo David Sylvian? Forse esagero ma andatevi ad ascoltare “Hanging Out” e magari il mio accostamento non sembrerà’ cosi blasfemo.

4. UMBERTO MARIA GIARDINI
Olimpo Diverso
[ La Tempesta Dischi ]La nostra recensione

Ascolto Umberto Maria Giardini dai suoi inizi quando a Sanremo si presentò illuminando la serata, eppure ogni volta riesce a riprodurre la solita scintillante magia che va oltre il singolo brano. Anche questa volta abbiamo un lavoro curato nei minimi particolari e per certi versi anche innovativo, grazie a un ottima band a Umberto riesce nuovamente il miracolo ed è suo il miglior album italiano dell’anno. Ho scritto la magia va oltre il singolo brano ma “Vipera blu” è pura emozione.

3. SORRY
Cosplay
[ Domino Recording ]La nostra recensione

Tre album uno più bello dell’altro, una band in continua crescita che riesce a mescolare le carte e creare un sound nuovo e moderno. Non c’è niente di scontato nei loro brani e le loro linee melodiche sorprendono ma allo stesso tempo sono potenziali hit. Restano strani e weird e assolutamente affascinanti, vera e proprio cult band ancora stranamente per pochi.

2. RACING MOUNT PLEASANT
Racing Mount Pleasant
[ R& R]La nostra recensione

Li ho scoperti per caso e me ne sono subito innamorato, questi giovani musicisti riescono a fondere basi jazz e vibrazioni prog creando un sound pieno e assolutamente affascinante. L’uso di strumentazione classica la rende una specie di ensemble che con toni a tratti malinconici è pronta a esplodere in qualsiasi momento. Se avete nostalgia dei primi Black Country, New Road allora lasciatevi catturare dai Racing Mount Pleasant, saranno capaci di riempire questo vuoto

1. GEESE
Getting Killed
[ Partisan Records ]La nostra recensione

I Geese fino ad oggi non hanno sbagliato un colpo e fanno centro anche con questo nuovo lavoro. Riescono a fare un rock moderno nel quale convivono momenti particolari che sembrano improvvisati ma che in realtà sono frutto di una costruzione precisa. Un album di altri tempi che non sfigurerebbe in nessun decennio precedente, neanche accanto agli Who o ai Rolling Stones. Purtroppo i Geese sono nati in un epoca dove diventare una rockstar è decisamente più difficile ma loro sono senza alcun dubbio sulla buona strada.


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