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Tony Effe e la sua autobiografia, tra baby gang, l’amore per Totti e il dissing con Fedez: «Con Chiara Ferragni parlavamo a cena, ma è subito diventato uno scoop»

«Sono nato Nicolò e sono diventato Tony». È con questa dichiarazione che Tony Effe, al secolo Nicolò Rapisarda, apre la sua autobiografia Non volevo ma lo sono, uscita per Mondadori Electa il 27 maggio. Un memoir che ripercorre ascesa artistica, errori giovanili, rapporti sentimentali, sogni calcistici e faide pop. Compresa, naturalmente, la querelle con Fedez e il rumor (mai confermato) su una presunta liaison con Chiara Ferragni.

Tutto sarebbe iniziato a marzo 2024, quando Tony Effe pubblica Icon, il suo secondo disco da solista. È un successo clamoroso. «È esploso», scrive Tony, «e lui (Fedez, ndr) che appena vede un po’ di hype ci si fionda, ha iniziato ad avvicinarsi dopo che le nostre strade si erano separate».

Fedez lo intercetta in palestra, come racconta il rapper romano: «Mi ha chiesto di fare un featuring. Un pezzo per l’estate. Era in fissa perché dovevamo uscire in coppia. Io però avevo già il mio pezzo estivo e gli ho detto di no, educatamente». Il singolo in questione era Sesso e samba, inciso con Gaia, che si rivelerà una hit.

Ma a quel no «educato», Fedez avrebbe reagito male. Da lì, si sarebbe innescata una spirale di tensioni, culminata in una serie di dissing pubblici che li vedrà protagonisti per settimane, a colpi di stories e frecciate reciproche (e da cui Chiara Ferragni ha chiesto di essere tenuta fuori).

A peggiorare le cose, l’incontro a cena con Chiara Ferragni, avvenuto poco dopo l’annuncio della separazione da Fedez. Tony Effe, nel libro, racconta così quella serata: «Poco dopo vado a una cena con un gruppo di amici, tra i quali Chiara. Con lei c’era un buon rapporto. Parlavamo tranquillamente, ma con i paparazzi addosso è diventato uno scoop… Chissà chi ha fatto girare quella voce». Il riferimento è alle voci insistenti che li volevano amanti, alimentate da foto rubate e commenti sui social.

Nel libro c’è anche un aneddoto surreale (ma reale, assicura l’autore) che lo lega per sempre all’ex capitano della Roma. Un’intera sezione del memoir è infatti dedicata a Francesco Totti, primo amore di Tony: «Francesco Totti, il re di Roma. È il mio primo amore. Prima c’è lui, poi mia madre».

Tutto comincia anni e anni fa, sotto Natale, dopo aver visto Totti a C’è posta per te con indosso un Moncler bianco iconico: «Lo volevo troppo». Il desiderio di Tony Effe diventa azione. Con un amico decide di «recuperare» da un pariolino un Moncler simile al Piper, nota discoteca romana. Il piano va male, e lui finisce per trovarsi coinvolto in una rissa.

«Uno dei due tira fuori un nunchaku, tipo Bruce Lee. Io lo prendo e in un attimo lo faccio svenire sul cofano di una macchina. Poi frullo il nunchaku sotto un’auto». La fuga non basta: «Il secondo dopo siamo circondati da tre volanti e ci portano in commissariato. Mi danno aggressione invece di rapina, lavori sociali e cinque anni di condizionale».

Oggi, quegli episodi sembrano lontani anni luce. Tony sta per diventare padre di Priscilla, la figlia che aspetta con Giulia De Lellis, e guarda con orgoglio al concerto al Circo Massimo del 6 luglio. Per promuovere l’evento ha coinvolto proprio Totti, che in uno spot gioca con lui a pallone.

Nel prologo del libro, Tony Effe sintetizza così il senso del suo racconto: «Ti porto nella vita di Tony, di Sosa, di un bambino di nome Nicolò. In questo libro parlerò di tutte le mie esperienze, belle e brutte. Non so se l’ho cercata la vita che vivo, ma una cosa la so: tutto quello che vedo diventa musica, e nella musica sono me stesso, sempre».


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