Timori per la sicurezza, sostegno record per la Ue tra i cittadini
Spinta dai timori sulla guerra alle porte, l’appartenenza all’Unione europea raggiunge livelli di consenso record in Europa. È quanto rivela l’ultimo Eurobarometro, il sondaggio commissionato dal Parlamento europeo nei 27 Stati membri, in base al quale il 74% dei cittadini Ue ritiene che il proprio Paese tragga beneficio dall’appartenenza all’Unione.
Da quando viene condotta la rilevazione, ossia dal 1983, è un record storico, che si accompagna a un altro dato che fa riflettere: due terzi dei cittadini, il 66%, vorrebbero che l’Unione europea avesse un ruolo maggiore nella protezione da crisi globali e rischi nella sicurezza. Il sondaggio – condotto tra gennaio e febbraio tramite interviste a 26.354 persone – arriva del resto a tre anni dall’invasione russa dell’Ucraina, tra timori crescenti che Mosca possa attaccare Paesi Ue nei prossimi anni e che un disimpegno americano indebolisca la tradizionale protezione garantita dalla Nato.
«La ragione principale per cui gli europei pensano che l’appartenenza alla Ue sia vantaggiosa – si legge nell’Eurobarometro – è cambiata: la difesa della pace e il rafforzamento della sicurezza ha guadagnato tre punti rispetto all’estate scorsa ed è ora la prima, indicata dal 35% degli intervistati».
Un po’ meno entusiasta (anche se in crescita di 4 punti percentuali) rispetto alla media la valutazione dell’appartenenza Ue da parte dei cittadini italiani: a giudicarla positivamente è il 67% degli intervistati, il 31% (contro il 22% Ue) la considera invece negativa.
Venendo ai risultati più generali di Eurobarometro, il sondaggio ha confermato che l’economia rimane la principale preoccupazione per i cittadini europei. Un terzo degli intervistati (33%, sette punti percentuali in più rispetto all’estate) si aspetta un peggioramento delle condizioni di vita nei prossimi cinque anni, il 43% auspica che le istituzioni europee si focalizzino su come fronteggiare il carovita. Quasi un terzo del campione poi è preoccupato per la competitività dell’industria Ue, sottoposta alla concorrenza cinese e americana.
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