Thuram, da 20 a 40 milioni: è l’unico acquisto della Juventus che ora vale il doppio – Sport
BOLOGNA – Thuram è l’ottimismo cui si aggrappano gli juventini, non soltanto per il suo contributo determinante ai risultati della squadra (con il gol del Dall’Ara, è arrivato a cinque reti stagionali, cui aggiungere sei assist) ma pure perché dà un senso ai due mercati – estivo e invernale – della Juventus, disastrosi per moltissimi aspetti e in parte salvati proprio dal figlio d’arte nato a Reggio Emilia.


Thuram è costato un terzo di Koopmeiners
Non è più giovanissimo (24 anni), non è una vedette internazionale (una sola presenza con la Francia) ma nel suo caso il rapporto tra costi e benefici pende decisamente dalla parte dei secondi. Giuntoli l’ha preso dal Nizza per venti milioni, un terzo di Koopmeiners e assai meno della metà di Douglas Luiz, ma secondo Transfermarkt adesso ne vale il doppio e non si può dire che sia una valutazione campata per aria. Lui e Kalulu, che però deve ancora essere riscattato a titolo definitivo, sono in definitiva gli unici due veri colpi realizzati dalla Juventus, e non erano neanche stati i più glamour. A favore di Thuram gioca il fatto che non ha praticamente mai avuto noie fisiche, se non proprio all’inizio della stagione: era partito titolare nella prima di campionato, un infortunio muscolare gli ha fatto perdere il posto e c’è poi voluto un bel po’ prima che Thiago Motta glielo restituisse.


La fiducia di Tudor
È comunque con Tudor che Thuram è diventato un cardine della Juventus. Il tecnico croato lo ha sempre fatto giocare dal primo all’ultimo minuto, risparmiandogli solamente l’ultima parte della gara con il Monza perché, essendo in diffida, non voleva rischiare di perderlo per lo scontro diretto con il Bologna, nel quale invece nessuno ha fatto calcoli: Thuram non poteva essere tolto neanche per un minuto in una partita con quel tasso di difficoltà. Con Motta, Thuram ha invece faticato molto di più: in Champions l’ha messo titolare solamente cinque volte su dieci (e una sola gara l’ha giocata per intero), in campionato 24 su 33. E sedici volte lo ha sostituito.
Cinque gol e sei assist, un record per Thuram
Tudor, come s’è visto, su di lui la pensa diversamente, anche se le mansioni che gli ha affidato non sono poi molto diverse da quelle che aveva prima. Salvo qualche apparizione da pivot basso, Turam ha sempre giocato sul centro-sinistra, o da doppio mediano al fianco di Locatelli o da mezzala nel centrocampo a tre. Il vecchio e il nuovo allenatore gli hanno chiesto la stessa cosa: ispessire con i suoi muscoli la zona di mezzo e soprattutto percuotere l’area avversaria appena possibile, dato che conosce i tempi dell’inserimento sia con palla sia senza, visto che è anche piuttosto bravo nel dribbling: dopo gli specialisti (Yildiz, Conceiçao, Kolo Muani e Nico Gonzalez), nella rosa bianconera è quello che dribbla di più. In questo modo ha già superato il suo record stagionale di marcature (Nizza 2021/22, quattro gol), ma soprattutto è diventato una pietra angolare anche della Juve che verrà, visto che sul mercato Giuntoli cerca sì un centrocampista, ma dalle caratteristiche diverse: Tonali, Frattesi o qualcuno che a loro rassomigli ma costi molto meno, visto che i due azzurri (soprattutto il primo) difficilmente sono alla portata economica dei bianconeri.
Khéphren, quel nome evocativo scelto da papà Lilian
Serve dunque uno che si completi con Khéphren, non che entri in concorrenza con lui. A proposito: babbo Lilian lo volle battezzare con quel nome evocativa, quello del faraone egizio per il quale venne eretta la piramide egizia più bella, per ricordare come la civiltà umana abbia avuto origine nell’Africa di cinquemila anni fa.
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