The Weekender: ascolta gli album di The Horrors, Tamino, Lucio Corsi (e molti altri…) usciti oggi

Da qualche anno ormai il venerdì è il giorno della settimana consacrato alle uscite discografica. Quale migliore modo allora per prepararsi mentalmente all’imminente sospirato weekend se non quello di passare in rassegna le migliori album usciti proprio nelle ultime ore ?
I dischi attesi per mesi sono finalmente tra noi… buon ascolto.
THE HORRORS – “Night Life”
[Fiction Records]indie-dark-rock
Mentre i The Horrors si avvicinano al loro ventesimo anniversario come band, “Night Life”, a quanto ci dicono le note stampa, li vede trasformarsi in una nuova forma, con una nuova prospettiva sonora e una nuova formazione incentrata sul cantante Faris Badwan e il bassista Rhys Webb, a cui ora si aggiungono Amelia Kidd alle tastiere e Jordan Cook dei Telegram alla batteria, rendendo il nuovo album il primo della band a non avere tutti e 5 i membri originali. I demo di quest’album hanno cominciato a prender vita nell’appartamento seminterrato di Webb a nord di Londra, con i due che si sono affidati all’immediatezza, come descrive Faris, “accorciando la distanza tra l’avere un’idea e l’esprimerla“.
TAMINO – “Every Dawn’s a Mountain“
[Communion]indie-rock-folk
Tamino ha scritto questo nuovo album a New York, dove ora vive. Per farlo, ha utilizzato uno strumento tipico medio-orientale: l’oud. Lui stesso dice:
L’oud arabo, che suono ormai da diversi anni, è di nuovo uno strumento importante e un pilastro sonoro fondamentale per l’album. Appare in quasi tutte le canzoni, a volte come strumento principale, soprattutto in Sanpaku. I brani: Raven, My Heroine e Dissolve sono stati tutti scritti su di esso e hanno lo strumento al centro, con il resto degli arrangiamenti costruiti intorno alla spina dorsale del mio suono di oud e della voce.
LUCIO CORSI – “Volevo Essere Un Duro”
[Sugar Music]pop-rock
«“Volevo essere un duro” è un disco che parla d’infanzia, di amicizia e d’amore. È un disco di fantasia con i piedi per terra. In questo album ho cercato di trovare il sogno non fuggendo nel cielo ma strisciando sui marciapiedi, passando sotto i tavoli da pranzo o nascondendomi negli armadi. È un disco di ricordi personali mescolati a storie di altra gente. Ci sono molti personaggi in queste canzoni, da Rocco il bullo della scuola media al Re del rave, una sagoma romantica e sgangherata, fino a Francis Delacroix, mio grande amico (forse immaginario, ma non importa).»
JAPANESE BREAKFAST – “For Melancholy Brunettes (& Sad Women)“
[Dead Oceans]indie-rock
A quasi quattro anni di distanza dall’uscita del suo ottimo terzo LP, “Jubilee“, Japanese Breakfast torna con un nuovo full-length, “For Melancholy Brunettes (& Sad Women)“. Michelle Zauner, sempre nel 2021, aveva pubblicato anche un suo libro di memorie, “Crying In H Mart”, che aveva debuttato al numero 2 della Hardcover Nonfiction Bestsellers List del New York Times. La musicista di Phladelphia parla del successo che ha avuto con l’ultimo album e con il libro e spiega come abbia avuto un impatto sul suo nuovo lavoro:
Mi sentivo sedotta dall’ottenere ciò che avevo sempre voluto. Stavo volando troppo vicino al sole e ho capito che se avessi continuato sarei morta.
MY MORNING JACKET – “Is”
[ATO]indie-rock
I My Morning Jacket sono tornati e il loro nuovo album è il primo in studio dopo quasi quattro anni. Il decimo album in studio di Jim James e del gruppo di Lexington vede la band collaborare con il produttore Brendan O’Brien per la realizzazione di 10 canzoni, la prima volta che lavorano con un produttore esterno in quasi un decennio.
GREER – “Big Smile”
[Epitaph]punk-rock
“Big Smile” è allo stesso tempo un ritorno alla forma e un monumentale passo avanti: traccia il suono di una band che esorcizza i propri demoni e impara a fidarsi di se stessa.
STORMO – “Tagli/Talee”
[Prosthetic Records]post-hardcore
Gli Stormo, forza italiana del post-hardcore e del noise punk, tornano con “Tagli/Talee”, il loro quinto full-length. “Tagli/Talee” è stato forgiato interamente on the road, e serve come documento viscerale dell’incessante ciclo di tournée della band dopo l’acclamato “Endocannibalismo” del 2023. Dopo aver attraversato l’Europa – compresa un’apparizione al Roadburn Festival – la band ha incanalato le proprie esperienze in un assalto sonoro cinetico e senza filtri, con ogni brano che funge da rappresentazione del caos transitorio che li ha plasmati.
THE LOTTERY WINNERS – “Koko”
[Modern Sky]indie-pop-rock
Questo è, secondo le note stampa, l’album più avventuroso dei Lottery Winners e contiene anche le loro canzoni più contagiose. Avendo suonato davanti a oltre mezzo milione di persone nei loro concerti solo nel 2024, è un album accattivante che non potrà che far crescere la loro fanbase. Acronimo di “Keep On Keeping On”, le 12 tracce di “Koko” includono una bellissima ode all’amicizia, un duetto delirante e orecchiabile con Jon McClure dei Reverend And The Makers sull’ossessione malsana per il proprio ex, un inno funk letteralmente evasivo, una power ballad con Chad Kroeger dei Nickelback, una tenera canzone di rimpianto, oltre alle canzoni più edificanti e celebrative sugli attacchi di panico, l’ADHD e l’espulsione da scuola che possiate mai sentire.
LONNIE HOLLEY – “Tonky”
[Jagjaguwar]alt-rock
“Tonky” è un album che prende il nome da un soprannome d’infanzia affibbiato a Holley quando visse una parte della sua infanzia in un bar. La vita di Lonnie Holley, fatta di sopravvivenza e resistenza, ha richiesto – e senza dubbio richiede tuttora – una sorta di inventiva, ricca e presente nelle sue canzoni che sono piene e coinvolgenti.
DEACON BLUE – “The Great Western Road”
[Cooking Vinyl]indie-pop
Il disco segna il quarantennale dei Deacon Blue e prende il titolo dalla strada che dal centro di Glasgow porta al West End, il quartiere più vivace e trendy della città dove il gruppo cominciò a fare parlare di sé nella seconda parte degli anni ’80.
UNDRAMAA – “Print The Dirt”
[I never Drink Wine]grunge-metal
Una fusione di grunge metal, noise e pop. Fondati a Montpellier, in Francia, nel 2022, gli Undramaa uniscono musicisti di diversa estrazione per creare una miscela unica. La loro musica, plasmata da lotte personali e da una passione incrollabile, è una testimonianza della loro resilienza. “Siamo stanchi ma amiamo quello che facciamo“.
FLOODLIGHTS – “Underneath”
[[PIAS]]indie-rock
Scritto durante una lunga tournée nel Regno Unito e in Europa, in Australia e negli Stati Uniti, “Underneath” è stato plasmato da un periodo surreale nella vita di ciascuno dei suoi membri – pieno di prime volte, esplorazione di nuovi luoghi, concerti e festival più importanti. Nonostante la transitorietà della loro nuova vita on the road, il processo di scrittura si è rivelato un momento di grande intimità, caratterizzato da momenti di contemplazione tranquilli e condivisi. Le canzoni che ne sono scaturite rappresentano un processo di resa dei conti, catarsi e crescita all’interno del gruppo, fondendo le incisive riflessioni sulla società per cui sono famosi con meditazioni più personali sul dolore, la memoria e il luogo; in definitiva, danno forma a una miriade di emozioni ed esperienze che indugiano sotto la superficie. Attraverso i loro avvolgenti paesaggi sonori alt-rock, i Floodlights dipingono una metamorfosi in movimento in “Underneath”, esplorando al tempo stesso, nel profondo, cosa significhi essere umani.
MY RAINING STARS – “Momentum”
[Shelflife]indie-rock
Sempre assistito da Casper Iskov per la produzione, la registrazione e il mixaggio, Thierry Haliniak ha ri-registrato, tra l’ottobre 2023 e l’aprile 2024, 10 canzoni, alcune vecchie, altre nuove, per questo nuovo album intitolato “Momentum“, che uscirà congiuntamente su Shelflife (USA) e Too Good To Be True, 10 nuove canzoni pop ma con un chiaro desiderio di un suono più rumoroso.
DEAD BARS – “All Dead Bars Go To Heaven”
[Iodine]punk-rock
Il nuovo carico e fragoroso disco della band di Seattle riafferma il loro dono di saper palsmare la materia rock in dieci canzoni che parlano di “amore, perdita, dolore e accettazione di sé“.
UTENA KOBAYASHI & MOTION GRAPHICS – “Glossolalia”
[Domino]elettronica
A otto anni dal suo celebre album di debutto autoprodotto, Motion Graphics (alias Joe Williams, artista elettronico di New York) è tornato con un nuovo disco, “Glossolalia”. Una collaborazione transcontinentale con l’artista giapponese Utena Kobayashi, il disco – che contiene anche i remix del duo ambient/new age di Portland Visible Cloaks e del veterano della musica elettronica giapponese Kuniyuki Takahashi – esplora una delicata varietà di ambient pop, i cui contorni sfumati riflettono l’abilità unica di Williams nel maneggiare la tecnologia di produzione in un modo che non è solo toccante, ma profondamente umano.
FIESTA ALBA – “Pyrotechnic Babel”
[autoproduzione]elettronica-dub
“Pyrotechnic Babel” è il primo album ufficiale dei Fiesta Alba, il secondo lavoro della band dopo l’omonimo EP pubblicato nel 2023. Oltre quaranta minuti di musica complessa e multiforme, in cui i linguaggi e le tematiche dell’apprezzato esordio vengono approfonditi, ridefiniti e spinti a un livello superiore. Il titolo stesso è un manifesto sonoro: un punto di partenza ancorato al math rock, che si apre però a una fusione libera di generi, timbri e linguaggi. Poliritmie africane, dub, minimalismo colto del Novecento americano, loop-tronica, progressive, jazz inglese contemporaneo, drum’n’bass. Un mosaico sonoro in cui le influenze si sovrappongono e si intrecciano, generando un’energia cinetica, un’esplosione di colori, una vera e propria babele pirotecnica.
O.R.K – “Firehose of Falsehoods”
[Kscope]alt-rock
Il collettivo internazionale O.R.k annuncia il nuovo lavoro, primo dopo l’apprezzato “Screamnasium” del 2022.
TH DA FREAK – “Negative Freaks”
[Howlin Banana]indie-rock
Quattordici dischi in otto anni. Dischi di side-projects, EP sperimentali, un doppio album di B-sides, split e raccolte di demo: in pochi anni, il bordolese Thoineau Palis ha costruito una discografia tanto affascinante quanto pletorica, in cui rende omaggio a modo suo agli eroi di un pantheon rock tutto suo, popolato da nerd lofi e bei perdenti di ogni tipo. “Negative Freaks”, il quindicesimo album di TH da Freak, mette in un certo senso le cose in chiaro, poiché è il primo album di TH da Freak “the band”, un’incarnazione collettiva finora riservata al palco. “Negative Freaks” suona come un enorme monolite grunge, guidato da una visione collettiva e radicale che si impone dall’inizio alla fine.
SENSOR GHOST – “Irritation on Demand”
[Dischord]art-punk
I Sensor Ghost sono un trio art-punk no-wave di Washington. Il primo LP della band, “Irritation on Demand”, è stato registrato con Ian MacKaye e Don Zientara agli Inner Ear Studios.
BRIAN D’ADDARIO – “Till The Morning”
[Headstuck Records]pop-rock
“Till The Morning” è l’ultima produzione in studio dei fratelli D’Addario e, a differenza della maggior parte dei dischi solisti, non è nato dal desiderio di staccarsi dal gruppo. La maggior parte delle canzoni è stata registrata insieme al fratello di Brian, Michael, che ha co-prodotto il disco, cantato le armonie e persino cantato due canzoni da solista. L’album è stato scritto e registrato in diversi studi e stati, unito dai temi del desiderio spirituale, dell’isolamento, della responsabilità sociale, del karma e della perdita.
THE LIGHT DROWN – “Manifesto”
[Garbo]indie-rock, new wave
“ManifestO” sono 8 tracce, dirette e senza filtri, che esplorano in profondità emozioni oscure e legami umani complessi. La band romana conferma con il suo primo disco la capacità di fondere testi introspettivi, viscerali, a un sound energico e ipnotico, dando vita allo stesso tempo a una riflessione malinconinca sui temi di solitudine, amore e conflitto interiore, alla ricerca di cambiamento e guarigione.
GLAZYHAZE – “Sonic”
[autoprodotto]indie-rock, shoegaze
Scritto e registrato tra Treviso, Vicenza e Londra, prodotto, mixato e registrato da Paolo Canaglia e masterizzato da Maurizio Baggio, l’album esplora la complessità dell’amore, narrando un viaggio di auto-scoperta e contrasti emotivi. Si tratta di un disco più ambizioso e maturo, contraddistinto da un sound e da una scrittura più personale che abbraccia sonorità shoegaze, post-punk e alt rock.
EUGENIO IN VIA DI GIOIA – “L’amore è Tutto”
[Woodworm/Carosello Records]indie-pop
Si tratta del quinto lavoro in studio del gruppo torinese, nato nel 2013 facendo busking per le strade della propria città, arrivato fino al palco dell’Ariston dove ha vinto il Premio della Critica Mia Martini per il brano “Tsunami” a Sanremo Giovani 2020, conquistando nel mentre un pubblico fedele e appassionato, sempre più ampio, che ha permesso loro di collezionare tour sold out in tutta Italia. L’amore è tutto è un album che esalta l’amore inteso come sentimento universale che può assumere le forme e manifestazioni più disparate, permettendo così di ritrovarlo un po’ ovunque, anche nei contesti più inaspettati, senza che per questo perda valore o validità.
GAZEBO PENGUINS – “Temporale”
[Dischi Sotterranei]indie-rock
“Temporale” è il sesto disco della band di Correggio diventata un’icona della scena indipendente italiana. In più di 20 anni di musica e oltre 500 concerti, ha saputo cambiare senza perdersi mai, evolversi senza mai smarrire quel carisma e quell’energia primordiale che da sempre la contraddistingue. I Gazebo Penguins riescono come pochi a coniugare sonorità dirette e viscerali, quel mix di punk post-hardcore ed emo-core che fa sudare e gridare a squarciagola, e testi che sintetizzano sentimenti e pensieri complessi in modo immediato e sferzante. Temporale ne è la riprova: un concept album che parla del cervello, delle sue stratificazioni e del suo rapporto con il nostro Io.
CARA CALMA – “Itami”
[Piuma Dischi]indie-rock
L’album è un viaggio nella sofferenza, raccontata nella sua forza liberatoria e trasformativa, concependo il dolore come una tappa, un trampolino verso qualcosa di nuovo, mentre le ferite – anche le più profonde – col tempo si trasformeranno in cicatrici. Attraverso testi taglienti e sonorità rock, che hanno definito lo stile dei Cara Calma, “Itami” racconta il dolore come un passaggio che può trasformarsi in qualcosa di più. Se affrontato e compreso, può diventare il motore di una crescita personale, rafforzando il legale con gli altri e favorendo una connessione più autentica e profonda anche con se stessi.
CRADLE OF FILTH – “The Screaming of the Valkyries”
[Napalm Records]metal
Il frontman dei Cradle Of Filth, Dani Filth, dice:
Contiene elementi di tutto ciò che abbiamo fatto. Ha alcuni richiami a lavori passati, soprattutto per quanto riguarda l’atmosfera e i testi. Ha anche una produzione ottima, grazie alla collaborazione con Scott Atkins.
DESIRE – “Games People Play”
[Italians Do It Better]synth-pop
Il disco fonde la produzione synth-wave con gelide emozioni pop. Synth smerigliati e glaciali di Johnny Jewel e una voce ipnotica.
MEG – “Maria”
[Asian Fake]indie-pop
Il brano “Maria”, declinato nelle tre versioni, nasce da una riflessione profonda sulla propria identità e sulla continua ricerca di sè. Queste tracce ci raccontano delle diverse anime di MEG: quella più dancefloor ed elettronica e quella più intimista ed emozionale, che affondano le proprie radici nella cultura musicale in cui MEG si è formata, cioè quella del remix.
Così come non esiste mai una sola versione di uno stesso brano, MEG ci ricorda di come non siamo creature monolitiche, bensì anime complesse e in costante evoluzione, alla ricerca di nuove versioni di noi stess? in un viaggio circolare in cui ogni fine coincide con un nuovo inizio.
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