The Weekender: ascolta gli album di Tame Impala, Miles Kane, Soulwax (e molti altri…) usciti oggi

Da qualche anno ormai il venerdì è il giorno della settimana consacrato alle uscite discografica. Quale migliore modo allora per prepararsi mentalmente all’imminente sospirato weekend se non quello di passare in rassegna le migliori album usciti proprio nelle ultime ore ?
I dischi attesi per mesi sono finalmente tra noi…buon ascolto.
TAME IMPALA – “Deadbeat”
[Columbia]indie-elettro-pop
Il quinto album dei Tame Impala, “Deadbeat”, offre una collezione di esplorazioni club-psych incredibilmente potenti come veicolo per alcune delle composizioni più dirette e coinvolgenti fino ad oggi di Parker, trasformando i Tame Impala in una sorta di gruppo rave primitivo del futuro. “Deadbeat” suona come il lavoro di un artista con una maestria di livello superiore e brilla di un’energia rinnovata per la sperimentazione. 12 canzoni realizzate con una ritrovata spontaneità per il famoso perfezionista. Ciò si manifesta in un minimalismo distintivo e in un sound incisivo in molti dei brani, con una serie di dettagli cruciali, timbri e texture che aggiungono una dimensione ineffabilmente nuova al suono, oltre a una gamma vocale più ricca e giocosa che mai.
MILES KANE – “Sunlight In The Shadow”
[Easy Eye Sound]indie-rock
L’album “Sunlight In The Shadows”, pubblicato da Miles Kane, segna il suo primo album con la Easy Eye Sound in collaborazione con il produttore vincitore di un Grammy Dan Auerbach. Scritto in collaborazione con Auerbach, Patrick Carney, Daniel Tashian e Pat McLaughlin. L’album, caratterizzato dal suono della chitarra, segna una nuova direzione nella carriera solista in continua evoluzione di Kane. Include i brani “Love Is Cruel”, “I Pray” e “Electric Flower”. Artista dinamico e cantautore, Kane ha trascorso oltre un decennio a plasmare un percorso distintivo, sia come artista solista che come co-frontman dei The Last Shadow Puppets, insieme ad Alex Turner degli Arctic Monkeys.
EDDA – “Messe Sporche”
[Woodworm]indie-rock
Dopo l’episodio intimista rappresentato da “Illusion”, album uscito nel 2022 e caratterizzato dalla produzione d’autore di Gianni Maroccolo, con questo nuovo disco in studio Edda ci sorprende nuovamente, pubblicando un lavoro di forte impronta rock, con la produzione di Luca Bossi (già con Edda per i precedenti album “Graziosa utopia” e “Fru fru”). “Questo disco è il frutto di un lavoro enorme, artigianale, del maestro Luca Bossi al quale per mesi, giorni e settimane ho appesantito la vita con la mia presenza. Non volevo fare un disco, ma Luca mi ha “costretto” e credo che sia stato un miracolo per tanto bene che è venuto. Al di là delle mie più rosee aspettative. È proprio vero che l’uomo propone e Dio dispone, o per dirla in termini meno pomposi e parafrasando sempre i grandi del cinema: sta mano po’ essere fero o po’ essere piuma! Oggi è stata Rock!“
SOULWAX – “All Systems Are Lying”
[Deewee / Because]elettronica
Il primo nuovo album degli Soulwax dopo 8 anni, intitolato “All Systems Are Lying”, segna il ritorno della band con un tocco di Ibiza e un tocco di funk elettronico post-punk. Dal 1995, David e Stephen Dewaele hanno costantemente ampliato i confini della musica diversificandosi in varie forme. Sono una band (Soulwax), DJ (2manydjs), un’etichetta discografica (DEEWEE) e un sound system (Despacio, creato con James Murphy degli LCD Soundsystem). Noti per i loro remix e le loro produzioni innovative, i Soulwax hanno pubblicato finora 7 album in studio.
BROGEAL – “Tuesday Paper Club”
[PIAS]indie-folk-pop
I Brògeal prosperano al centro di una forte rinascita del folk celtico, con folle in tutto il Regno Unito e in Irlanda che si connettono a uno spirito tradizionale di sfida positiva in un’era sempre più polarizzata e negativa. Il loro album di debutto “Tuesday Paper Club”, pubblicato dalla Play It Again Sam, fonde romanticismo, perdita, nostalgia e malizia. Il folk celtico turbolento dei Pogues, il fascino dei View, le armonie lussureggianti dei Teenage Fanclub, la delicatezza jangly degli Smiths, le b-side degli Oasis e un accento scozzese ribelle…i Brògeal hanno tutto questo e lo rendono proprio. Un ribollente calderone culturale con fisarmonica, banjo, bouzouki, mandolino e penny whistle, dove l’antica tradizione folk incontra lo spirito indie della Generazione Z, ridendo, cantando e ballando attraverso l’oscurità del XXI secolo.
BIOHAZARD – “Divided We Fall”
[BLKIIBLK]hardcore
Le leggende dell’hardcore di Brooklyn, i Biohazard, tornano nel 2025 con “Divided We Fall”, il loro primo album in studio dopo oltre un decennio e una trionfale reunion della classica formazione originale della band. Il risultato è una raccolta di brani devastanti e attuali che colpiscono forte e parlano più forte che mai. Prodotto da Matt Hyde (Slayer, Hatebreed, Deftones), “Divided We Fall” cattura l’intensità grezza che ha caratterizzato i primi anni dei Biohazard, affrontando al contempo le realtà frammentate della vita moderna. Il loro inconfondibile mix di hardcore, metal e groove urbano colpisce con rinnovato vigore: un richiamo sonoro alle armi per l’unità nel caos. Ogni brano offre riff inarrestabili, ritmi devastanti e l’autenticità di strada che ha sempre contraddistinto i Biohazard. “Divided We Fall” è più di un ritorno: è una dichiarazione d’intenti. Un promemoria che in un mondo sempre più diviso, la musica ha ancora il potere di unificare, ispirare e accendere.
DELTA V – “IN FATTI OSTILI”
[Universal]indie-pop
“IN FATTI OSTILI” è il settimo disco di inediti per la band, il secondo dopo “Heimat” (2019), l’album che ha cambiato in maniera decisiva la visione e il modo di fare musica della band di Carlo Bertotti, Flavio Ferri e Marti. L’album è prodotto da Paolo Gozzetti e Roberto Vernetti, primo storico produttore del gruppo. Il tema centrale di questo nuovo lavoro, già preannunciato dal suo titolo e dal singolo apripista “Nazisti dell’Illinois”, è il senso di ostilità che rappresenta un sentimento ormai diffuso e condiviso della società di oggi, sintomo di un grande cambiamento dei tempi rispetto agli anni in cui il progetto Delta V ha visto la luce. La paura del diverso ha oggi sostituito la fiducia, generando a tutti i livelli chiusura e diffidenza.
MILITARIE GUN – “God Save The Gun”
[Loma Vista]alt-rock
“God Save The Gun” dei Militarie Gun inizia con una confessione: «Ho commesso degli errori», urla il frontman Ian Shelton. Questo non è solo un album rock dal sound audace, ma anche un documento molto umano che racconta come ci si sente quando si è al peggio proprio nel momento in cui si dovrebbe essere al massimo, una guida assurda all’intersezione tra autodistruzione e fiducia in se stessi. “Sono ben consapevole che essere così vulnerabile trasforma il mio trauma personale in un gancio di marketing per questo album“, dice Shelton. “Ma mi sta bene, se non lo provo io stesso“.
PAZ LENCHANTIN – “Triste”
[Hideous Human Records]indie-rock
L’ex Pixies Paz Lenchantin pubblica il suo album “Triste”, mixato da Chris Coady che vede anche la partecipazione del batterista Josh Freese e del chitarrista Troy Van Leeuwen, con cui Lenchantin ha già suonato in passato negli A Perfect Circle. Lechantin ha cantato e suonato il basso nei Pixies dal 2014 al 2024, ricoprendo il ruolo originariamente occupato da Kim Deal. Oltre a partecipare ai tour con la band, ha lavorato agli album “Head Carrier”, “Beneath the Eyrie” e “Doggerel”. “Ho dovuto realizzare questo disco da sola“, ha dichiarato Lenchantin in un comunicato stampa, “non per dimostrare qualcosa, ma solo per avere fiducia nel fatto che la musica potesse nutrirmi. E così è stato“.
TOM SKINNER – “Kaleidoscopic Visions”
[Brownswood / International Anthem]jazz, sperimentale
Il batterista e compositore Tom Skinner torna con “Kaleidoscopic Visions”, il suo secondo album solista, che si sviluppa attraverso due distinti paesaggi sonori. Il lato A presenta composizioni interamente strumentali eseguite dalla band live di Skinner, i Bishara: il bassista Tom Herbert, il violoncellista Kareem Dayes e Robert Stillman e Chelsea Carmichael ai vari strumenti a fiato e alle ance, con la chitarra elettrica in due brani per gentile concessione di Adrian Utley dei Portishead. Batterista e compositore che mette la sua ricca esperienza al servizio del ruolo di leader della band, Skinner ha composto principalmente alla chitarra, abbracciando la libertà che derivava dal comporre con il suo strumento secondario.
RICK WAKEMAN – “Melancholia”
[Madfish]prog rock
Con “Melancholia”, Rick Wakeman completa una straordinaria trilogia di opere per pianoforte solista iniziata con “Piano Portraits” (2017) e proseguita con “Piano Odyssey” (2018), entrambi album storici che lo hanno portato a raggiungere nuovi livelli di popolarità e stima da parte della critica come artista solista. Ma mentre quei dischi guardavano verso l’esterno, reinterpretando melodie amate ed esplorando temi di ampio respiro, “Melancholia” guarda verso l’interno, invitandoci nella musica più personale, introspettiva e forse profonda della leggendaria carriera di Wakeman.
CASEY DIENEL – “My Heart is an Outlaw”
[Jealous Butcher]avant-pop
Casey Dienel è una produttrice, cantante e autrice nota per il suo lavoro solista che sfida i generi musicali e per le sue precedenti pubblicazioni come “White Hinterland”. Cresciuta sulla costa del New England, ha pubblicato quattro album acclamati dalla critica, caratterizzati da una profonda intensità emotiva e da una grande inventiva sonora. Dal suo studio di Scituate, nel Massachusetts, Dienel continua a evolvere il suo personale sound.
BYENOW – “feeling warm driving in bad weather”
[Spazio Dischi / Out Stack Records]art-folk
Disponibile solo su Bandcamp ora il disco gode di maggior visibilità. L’album affronta i temi della guarigione e della ricerca della pace interiore e del calore, indipendentemente dalle turbolenze. Il titolo stesso cattura l’essenza di questo percorso, fotografando il tepore che può guidare anche nei momenti più difficili. Registrato tra Torino e Milano con il contributo fondamentale di Manuel Volpe (produttore di Massimo Silverio) e Marco Giudici, il disco rappresenta un’evoluzione nel percorso del duo. “feeling warm driving in bad weather” è un album che abbraccia la dualità tra luce e buio, malinconia e speranza, intimità e coralità. Se il primo omonimo album “Byenow” si reggeva molto sulla formazione in duo, questo nuovo lavoro si prende la libertà di ampliare la tavolozza sonora, introducendo: pianoforte, basso, sassofono e vibrafono. Strumenti che risultano fondamentali per arricchire gli arrangiamenti e dare profondità ai brani.
RON GALLO – “Checkmate”
[Kill Rock Stars]alt-rock
L’ultimo giorno delle registrazioni dell’album che sarebbe poi diventato “Checkmate”, Ron Gallo ha scritto e registrato la traccia che dà il titolo all’album. Che, secondo le sue parole, dette quasi per scherzo, è “la mia prima vera canzone d’amore, che è anche la migliore canzone d’amore mai scritta“. Essa racchiude in sé l’intero scopo dell’album, che riprende il suo precedente motto – “Il mondo è fottuto, ma l’universo è dentro di te” e lo trasforma in “Il mondo sta finendo, a cosa posso aggrapparmi?“. Dopo anni passati a navigare tra reinvenzioni artistiche e resistenze al cambiamento, Ron Gallo arriva al suo ultimo album, “Checkmate”, con una nuova chiarezza e un nuovo senso di scopo. Essenziale e diretto, “Checkmate” segna un nuovo inizio: un distacco dal vecchio sé, dalla vecchia rabbia e dalla necessità di introspezione. Il commento sociale è sempre stato una forza trainante della musica di Gallo, e “Checkmate” trova il ponte tra i dialoghi interiori personali e l’analisi culturale, cogliendo la vulnerabilità che un tempo evitava. Ciò che rimane qui è distillato: pensieri grezzi sull’amore, l’identità e la sopravvivenza in un mondo che sta crollando.
ANDREA LASZLO DE SIMONE – “Una lunghissima ombra”
[42 Records]cantautorato
Accompagnato da un poema visivo fatto di quadri filmici e articolato in 17 tracce – che spaziano dalla tradizione cantautorale italiana e francese alla psichedelia, dalle aperture sinfoniche ai passaggi più rock, field recording e musica concreta, elettronica e qualche ricordo beat – “Una lunghissima ombra” è un’opera su “i pensieri intrusivi, quelli che sono costantemente presenti dentro di noi anche quando stiamo pensando ad altro e che finiscono per proiettare lunghe ombre sulla nostra esistenza“.
SKULLCRUSHER – “And Your Song is Like a Circle”
[Dirty Hit]cantautorato, folk, elettronica
L’artista newyorkese Skullcrusher, alias Helen Ballentine, pubblica il suo secondo album. Registrato a pezzi nel corso di diversi anni dopo l’uscita del suo acclamato album di debutto del 2022, “Quiet the Room”, “And Your Song Is Like a Circle” non cattura l’esperienza, ma allude all’impronta di un’esperienza che non può essere catturata. Oscillando tra folk vaporoso ed elettronica cristallina, approdando da qualche parte nei campi innevati condivisi da Grouper e Julia Holter, “Circle” esplora i modi in cui il dolore si rivela. La perdita stessa diventa reale e sostanziale quanto ciò che è stato perso.
POLICA – “Dreams Go”
[Memphis Industries]indie-pop
Dalla loro comparsa sulla vivace scena underground di Minneapolis nel 2011, i Polica si sono ritagliati uno spazio unico nell’indie-pop elettronico, fondendo synth oscuri, ritmi pulsanti e l’inconfondibile presenza vocale di Channy Leaneagh. Con “Dreams Go”, i Polica realizzano il loro lavoro più emozionante e ricco di texture fino ad oggi: una meditazione struggente sulla perdita, la resilienza e la fragile bellezza del tenersi aggrappati. Scritto e registrato all’ombra della diagnosi di glioblastoma del bassista Chris Bierden, l’album è sia un’elegia che un atto di conservazione, che cattura la band in un momento di profonda transizione. Sebbene nato dal dolore, “Dreams Go” è tutt’altro che statico. Respira, brilla e, in definitiva, insiste sul potere di fare arte di fronte all’incertezza.
OF MONSTERS AND MEN – “All Is Love and Pain in the Mouse Parade”
[Skarkali Records]indie-pop
Un intreccio di storie, momenti e conversazioni, l’album esplora il modo in cui amore e dolore si intrecciano. Sentimenti che potrebbero sembrare in contrasto tra loro, ma che coesistono simultaneamente e hanno bisogno l’uno dell’altro. Racconti grandi e piccoli: dalla solitudine e dal desiderio di vivere in un quartiere circondato da estranei, alle occasioni mancate in un negozio di alimentari, alle vite e alle perdite di una comunità di topi in una casa vuota durante l’inverno.
ELIAS RONNENFELT – “Speak Daggers”
[Escho]alt-rock
A meno di un anno dall’uscita del suo album di debutto “Heavy Glory”, Elias torna con il suo secondo album. Ideato e registrato nella sua camera da letto tra un tour e l’altro, “Speak Daggers” vede la partecipazione del leggendario gruppo The Congos e degli artisti di Copenhagen Erika de Casier e Fine.
SILVANA ESTRADA – “Vendrán Suaves Lluvias”
[Glassnote]indie-pop
Il seguito dell’album “Marchita” del 2022 della cantautrice messicana esce per Glassnote. “Vendrán Suaves Lluvias è l’album a cui ho lavorato negli ultimi due o tre anni“, ha dichiarato Estrada a proposito del suo nuovo album. “Le canzoni sono nate poco a poco, alcune durante la pandemia, altre più recentemente. Racchiude la mia ricerca di me stessa e della mia energia vitale. Questo progetto è nato dal tentativo di trasformare il disagio in speranza, dal non smettere di vedere la luce nonostante la rabbia“.
THE BARR BROTHERS – “Let It Hiss”
[Secret City Records]indie-pop
“Let it Hiss” è stato prodotto da Brad e Andrew, che hanno lavorato principalmente in coppia nel loro studio di Montreal, con la collaborazione del tecnico del mixaggio Jon Low (The National, Taylor Swift, Bon Iver). Oltre al contributo di Elizabeth Powell in questo nuovo brano, l’album vede anche la partecipazione di Jim James (My Morning Jacket), Patrick Watson e Klo Pelgag. Il loro quarto album in studio non è solo una raccolta di 10 nuove canzoni fondamentali, ma è un documento di trasformazione. Il risultato di un cambiamento fondamentale: una pausa di riflessione, una presa di coscienza della vulnerabilità e una riconnessione tra due fratelli – Brad e Andrew Barr – che hanno trascorso tutta la loro vita facendo musica fianco a fianco.
BAR ITALIA – “Some Like It Hot”
[Matador]indie-rock
Il nuovo disco, a quanto ci dicono le note stampa, racconta il viaggio sonoro del gruppo: una raccolta di brani rock che abbracciano con passione il palco e mostrano una band che ha imparato a fondere le proprie idiosincrasie in brani dal ritmo serrato. I bar italia hanno sapientemente coniugato tematiche serie e sentite con una gioiosa abilità scenica. Sono brani che trasformano le peculiarità del trio in grandi cori e trovano la loro essenza nella tensione, giocando con le singole identità, le emozioni e la performance fino a confonderne i confini.
THE LAST DINNER PARTY – “From The Pyre”
[Island]indie-rock
The Last Dinner Party sul nuovo album: “Questo disco è una raccolta di storie, legate tra loro dal concetto dell’album come mito. ‘The Pyre’ è un luogo allegorico in cui hanno origine questi racconti, un luogo di violenza e distruzione, ma anche di rigenerazione, passione e luce. Le canzoni sono incentrate sui personaggi, ma rimangono comunque profondamente personali, eventi quotidiani portati all’estremo patologico. Essere ghostati diventa una danza western con un assassino, e il cuore spezzato ride in faccia all’apocalisse. I testi evocano fucili, falci, marinai, santi, cowboy, inondazioni, Madre Terra, Giovanna d’Arco e inferni ardenti. Abbiamo trovato che questo tipo di immagini evocative fossero il modo più onesto e veritiero per discutere delle nostre esperienze, dando a ciascuna il peso emotivo che merita. Questo disco sembra un po’ più cupo, più crudo e più terra terra; si svolge guardando un paesaggio sublime piuttosto che seduti a una tavola imbandita. In alcuni punti sembra anche metatestuale e sfacciato, come uno sguardo complice riflesso su noi stessi“.
SARA GIOIELLI – “Gioielli Neri”
[peermusic ITALY]cantautorato, pop
“Gioielli Neri” è il suo primo approccio al mondo della discografia, del tutto personale, viscerale, contrario a ogni tendenza. Un percorso libero fatto di scoperta ed esplorazione musicale che in questo primo capitolo si esprime in un album di otto brani, scritti e composti voce e pianoforte. Minimalista ma pieno, senza sovrastrutture ma con un’attenzione alla produzione, mirata a non far percepire il piano e la voce come unici elementi, in collaborazione con marculedu (Marco Autiero), e in fase di registrazione con Matteo Parisi, con il contributo di Luigi Esposito al pianoforte. La voce è al centro di tutto: si muove su più registri, è imponente, limpida, profonda, a tratti malinconica, capace di esprimere le mille sfumature delle emozioni umane, la rabbia, la paura, il dolore, la speranza. Una voce che naviga a vele spiegate tra tecnicismi e virtuosismi con naturalezza e senza sforzo. Tra composizioni al pianoforte e arie, ogni brano esalta le doti vocali di Sara, ogni parola è al suo servizio. I tratti operistici sono nel cantato delle liriche e nelle strutture armoniche, Napoli è nella sua vocalità, il pop nella commistione di linguaggi. La voce di Sara può fare tutto e arrivare ovunque.
CITRIC DUMMIES – “Split With Turnstile”
[Feel It Records]indie-rock
I Citric Dummies incarnano tutto ciò che rende meraviglioso il rock n’ roll moderno. La loro energia esplode dagli altoparlanti, i loro ritmi fanno aggrottare le sopracciglia anche ai puristi più accaniti e la loro irriverenza danza con grande maestria sulla linea di confine tra provocatorio e antagonistico, senza mai cadere nel infantile o nel crudele. Più di ogni altra cosa, i Citric Dummies rappresentano una naturale evoluzione di band come i Reagan Youth, con parti di batteria vivaci, veloci ed estremamente precise. Dal punto di vista dei riff, la band ha molto più in comune con gli Hives dell’era “Barely Legal”, i Dwarves e alcuni brani dei primi Arctic Monkeys.
DAVID GILMOUR – “The Luck And Strange Concerts”
[Sony]indie-rock
Il disco contiene 23 brani che catturano la magia del ‘Luck and Strange Tour 2024’. Tutte le 23 date del tour che aveva accompagnato l’uscita dell’album di inediti “Luck And Strange” sono andate esaurite riscuotendo un grandissimo successo di pubblico e critica e, con nessun nuovo concerto in programma, queste uscite rappresentano l’unico modo per rivedere il maestro sul palco. I brani live contenuti del disco spaziano dalle tracce soliste tratte dal recente album di Gilmour, tra cui un’intensa esecuzione di “Between Two Points” con Romany Gilmour, a classici senza tempo dei Pink Floyd come “Sorrow”, “High Hopes”, “Breathe (In The Air)”, “Time”, “Wish You Were Here” e “Comfortably Numb”.
ANIMAL COLLECTIVE – “Feels – 20th Anniversary”
[Domino]alt-rock
Gli Animal Collective celebrano il ventesimo anniversario del loro sesto album in studio, che ha segnato una svolta nella loro carriera. “Feels 20th Anniversary” è una riedizione dell’album originale con un disco bonus contenente nove b-side e demo inediti, disponibile in formato 3xLP e 2xCD. “Feels” è stato pubblicato nel bel mezzo della straordinaria ascesa degli Animal Collective nei primi anni 2000, da sperimentatori indie ad artisti tra i più originali e influenti della musica contemporanea. All’uscita, Entertainment Weekly definì Feels “mozzafiato, vertiginoso e spudoratamente psichedelico“, aggiungendo: “Da qualche parte lassù, John Lennon e Timothy Leary stanno sorridendo“.
ALL TIME LOW – “Every Ones Talking!”
[Photo Finish]alt-rock
Gli All Time Low, quartetto del Maryland vincitore di diversi dischi di platino composto da Alex Gaskarth, Jack Barakat, Rian Dawson e Zack Merrick, sono noti per il loro sound anthemico e per la loro fanbase molto fedele. “Every One’s Talking!” è il loro decimo album.
THE APARTMENTS – “That’s What The Music Is For”
[Talitres]
alt-pop
Realizzato in stretta collaborazione con il produttore Tim Kevin, “That’s What the Music Is For” è l’ottavo album degli Apartments. Peter Milton Walsh ha iniziato a registrarlo nel 2023 un tocco alla volta, una canzone alla volta. Tra un concerto e l’altro, che lo hanno portato da Città del Messico, Sydney o San Francisco a Lisbona e Marsiglia, Walsh ha potuto accedere allo studio senza particolari vincoli. Parlando di “That’s What the Music is For”, dice: “Dato che non sono entrato in studio con un album pronto, ma ho portato i brani da registrare non appena erano stati scritti e ho lavorato alla musica in studio ogni volta che era disponibile, non era chiaro se sarei arrivato alla fine dell’arcobaleno, un mondo di canzoni che sembrano appartenere l’una all’altra: un album“.
CHRISSIE HYNDE AND PALS – “Duets Special”
[Parlophone]indie-pop, new-wave
La celebre icona musicale Chrissie Hynde pubblica un nuovo album con il nome Chrissie Hynde & Pals, intitolato “Duets Special”, per la Parlophone. L’album è composto da 13 duetti, arrangiati in grande stile e con la partecipazione di una schiera di collaboratori di livello mondiale, tra cui k.d.lang, il compianto Mark Lanegan, Dave Gahan, Cat Power, Brandon Flowers, Debbie Harry, Shirley Manson e molti altri.
CRISTIANA VERARDO – “L’avversaria”
[Zero NoveNove]cantautorato
“L’Avversaria”, prodotto con RafQu al Ballon Musique Studio, è il suo terzo album, un approdo inatteso in un terreno inesplorato, frutto di un lungo percorso di conoscenza interiore e di introspezione (coinciso con il processo creativo dell’album), in cui l’artista ha cercato la pacificazione con la parte di sé che tende alla paura, si incattivisce, si dissocia e si intimorisce, che si oppone: l’Avversaria.? Cristiana Verardo afferma: “Questo disco per me è stato una virata radicale, un processo doloroso ma allo stesso tempo affascinante di riscoperta di me stessa e delle mie zone d’ombra. Mi sono trovata davanti a uno specchio in cui non mi riconoscevo, ma che non riuscivo a lasciare andare: l’ho stretto tra le mani per osservare ogni minimo tratto di quell’alter ego che, allo stesso tempo, cullavo e combattevo. Il mio percorso creativo e introspettivo è stato come una lente puntata su quella parte di me rimasta finora nel buio. È così che è nata “L’Avversaria”: la mia metà che completa, l’antagonista che in questo nuovo album diventa protagonista“.
SIR PETROL – “Evil Design”
[Elefante Records]alt-pop, elettronica
“Evil Design” è l’album d’esordio di Sir Petrol, progetto dietro il quale si cela l’artista emiliana Rebecca Magri, fondato nella seconda metà del 2024. Dopo diverse esperienze in band come Upupay?ma, Kaptain Preemo, Ayahuasca e collaborazioni con gruppi come Tin Woodman e artisti di stampo internazionale come Boris Williams (The Cure) o Cristiano Godano (Marlene Kuntz), Rebecca decide di dare il via a questo nuovo progetto solistico. Nell’universo sonoro di Sir Petrol trip rock, psichedelia, elettronica e alt pop si fondono lasciando spazio a contaminazioni jazz e sonorità ruvide e aggressive, controbilanciate da voci armoniose e vellutate. Registrato e prodotto da Gabriel Medina aka The Cosmic Gospel, l’album d’esordio dell’artista di Parma vanta speciali collaborazioni, in particolare quella di Roberto Dellera (Afterhours, The Winstons) al basso della title track.
SMOTE – “Songs from the Free House”
[Rocket]psichedelia, rock
Nel mondo degli Smote, andare oltre significa andare dentro. Non tanto un viaggio metafisico nello spazio interiore, quanto piuttosto un viaggio fisico nel terreno stesso, convergendo con le sue radici e le sue vibrazioni. Forgiato dalla ripetizione e dall’intensità mantrica e dotato di una formidabile forza psichica, “Songs from the Free House” – la loro quinta uscita per la Rocket Recordings – dimostra che l’unico retro-chic a cui gli Smote si abbandonano è destinato a tornare indietro di diversi secoli. La megalitica monomania di “A Grand Stream” dello scorso anno ha creato un formidabile precedente, e i concerti live degli Smote che ne sono seguiti hanno gradualmente costruito una reputazione di veggenti visionari che costruiscono monumenti sonori con amplificazioni potenti e intensità atmosferica. Eppure queste cinque serenate gnostiche offrono portali e paradigmi nuovi. Forgiato dalla terra, trasposto nell’etere e ora condiviso con il mondo intero, questo album segna un viaggio trascendentale in cui gli Smote rendono indivisibili l’antico e il moderno.
KALLAI – “We Are Forever”
[Little Cloud Records]shoegaze
“We Are Forever” è un album scritto in gran parte nelle settimane successive alle elezioni statunitensi dello scorso anno, mentre Cate elaborava i propri sentimenti di donna disabile, di razza mista e queer. L’album esplora l’atemporalità delle esperienze emarginate, nonostante siano state cancellate dalla maggior parte delle storie, il dolore dell’abuso e del rifiuto e la speranza che si può trovare nella comunità. Pur essendo radicato nella scena shoegaze, l’album incorpora un mix eclettico di influenze, tra cui ispirazioni doom, goth e grunge, e strumentazioni che includono texture elettroniche, sezioni di archi e pianoforte.
POP FILTER – “Trade Place Tape”
[Meritorio]indie-pop
I Pop Filter sono una nuova band australiana i cui membri vivono in città diverse ma sono legati da una storia comune. Il loro obiettivo principale è quello di coltivare la loro amicizia e continuare a fare musica insieme in un’età in cui i figli, il lavoro e la distanza possono facilmente ostacolare questo progetto.
GOOD FLYING BIRDS – “Talulah’s Tape”
[Carpark]indie-rock
“Talulah’s Tape” è il primo lavoro del magnetico collettivo jangle del Midwest Good Flying Birds. La band propone canzoni pop colorate e intricate, a metà strada tra l’immediatezza del punk DIY e l’intimità dolce del twee. Breakbeat, meme e rumori tengono insieme il tutto, rendendo l’album tanto cronico quanto senza tempo. Pubblicato originariamente su cassetta nel gennaio 2025 dall’etichetta Rotten Apple della leggenda punk del Midwest Martin Meyers, il nastro ha venduto più di 300 copie in meno di un mese ed è diventato rapidamente un oggetto fuori stampa e molto ambito. Meyers lo ha definito “una vera e propria calamita per gli appassionati di pop“. Ora, con una tracklist rivista e un nuovo master di Greg Obis, “Talulah’s Tape” torna su LP, CD e cassetta. Nel complesso, “Talulah’s Tape” è un guscio color giallo pastello ricoperto di zucchero filato, pieno di accostamenti ponderati e sperimentazioni melodiche.
WAYS OF SEEING – “The Inheritance of Fear”
[Joyful Hour Records]indie-rock, shoegaze
“The Inheritance of Fear” segue il debutto del progetto nel 2022, “End Comes to Light”. Lavorando con i rinomati produttori Daniel Fox e Christian Best, O’Donnell ha attinto da una varietà di influenze, come Philip Larkin, Karl Ove Knausgaard, Whipping Boy, Deafheaven e Microdisney, che lo hanno ispirato ad ampliare la portata degli arrangiamenti contagiosi dei Ways of Seeing, incentrati sull’alternative rock e rafforzati da accenni di shoegaze, post-punk e indie rock. Una dichiarazione artistica sorprendente che vede una marcata maturazione nell’espressione lirica e sonora.
MOZART ESTATE – “Tower Block In A Jam Jar”
[Cherry Red]indie-pop
Dopo il successo del libro “Street Level Superstar”, Lawrence ha conquistato un pubblico completamente nuovo. Nuovi fan, non necessariamente fan dei vecchi Felt o Mozart. Ecco perché esiste “Tower Block In A Jam Jar”. Lawrence dice: “Questo è un album per chi non ha mai ascoltato Mozart Estate o Go-Kart Mozart prima d’ora, è per chi ha letto il libro e si è appassionato a me in questo modo. Se sei uno di loro, questo disco ti lascerà a bocca aperta!“. Come sempre, però, Lawrence pensa che queste canzoni siano per tutti, giovani e meno giovani.
BEL – Holy Grail
[Nettwerk]indie-pop
BEL, il progetto di Isabel Whelan, ha trovato la sua nascita nel teatro, nel coro, nel violino e nell’armonizzarsi in macchina con la madre argentina sulle note di Joni Mitchell, Joan Baez e Stevie Nicks. Il primo album completo dell’artista, “Holy Grail”, è incentrato sul “lasciar andare le aspettative e fidarsi del processo di inseguimento dei propri sogni“. L’album, che vede la collaborazione di Miya Folick, Sarah Tudzin degli Illuminati Hotties, John Mark Nelson e il produttore esecutivo Jason Vance Harris, esplora il tema del superamento dei dubbi e della ricerca dell’ottimismo. “Holy Grail” è una testimonianza della perseveranza e della ricerca della soddisfazione in ciò che si ha mentre si inseguono le proprie aspirazioni.
NICOL BANA – “Avanziamo la notte con passo preciso e insicuro”
[autoproduzione]elettronica, sperimentale
Il disco è un’autoproduzione realizzata con la collaborazione in chiusura mix + mastering di Alberto Marani (in arte Abo Authoma). Buona parte dei campioni di oggetti e ambienti sono stati suonati e manipolati in diretta durante le registrazioni. Metodo e ambiente di lavoro mettono a fuoco un’attitudine che riflette una concezione della musica come esperienza incarnata, dove il gesto performativo e il processo contano quanto il risultato finale, e un approccio in cui il DIY non è solo metodo di necessità produttiva, ma estetica e visione, strategia poetica, possibilità di uno spazio di sperimentazione libera. Un approccio che richiama artiste affini come Mica Levi, Laurel Halo, Juana Molina, per le quali lo studio è uno spazio fluido tra creazione, errore e intuizione, artigianalità del suono.
LIVING HOUR – “Internal Drone Infinity”
[Keeled Scales]indie-rock, shoegaze
Prodotto da Jay Som, “Internal Drone Infinity” ripercorre il movimento di luoghi e persone oltre i confini del sé, trasformandoci in persone diverse e offrendoci la possibilità di ricordare e recuperare chi siamo diventati attraverso questo processo. Noti per i loro paesaggi sonori morbidi e slanciati, i Living Hour tracciano ora confini più netti all’interno del loro sound attraverso momenti di intensità sfocata.
OODAL – “Vivere le vite degli altri”
[Santeria Records]elettronica, pop
“Vivere le vite degli altri”, il secondo album degli oodal in uscita il 17 ottobre per Santeria Records (Audioglobe), è stato concepito in gran parte durante un ritiro in montagna, momento in cui la band toscana ha potuto immergersi nella natura che la circondava e fare musica. Il disco ci mostra un percorso, una lunga strada con tante deviazioni che a volte ci portano indietro e a volte ci fanno perdere. Nasce dalla consapevolezza di cosa significhi perdere qualcosa di fondamentale e di come ogni cosa, quando questo accade, deve assumere un nuovo significato, una propria identità. È l’identità il filo conduttore, quella che inconsapevolmente si forma intorno alle vite degli altri, che si solidifica diventando rocciosa e impenetrabile, rendendo a volte difficile distinguere sé stessi da chi si ha intorno.
CORONER – “Disonance Theory”
[Century Media]metal
Dopo oltre trent’anni, finalmente nuova musica dai pionieri svizzeri del metal tecnico Coroner. Il sound dei Coroner ha sempre vissuto ai margini. È una collisione di velocità, struttura e controllo. Basata sul thrash, la loro musica attinge alla forma classica, ai colpi di scena avant-garde, alla complessità del jazz e alla fredda meccanica dell’industrial metal. Ogni brano è stato eseguito con precisione millimetrica e con l’inconfondibile grinta vocale di Ron Broder.
VTB – “People Died & Things Exploded EP”
[autoproduzione]post-hardcore
L’EP presenta elementi di post punk gotico, shoegaze e un pizzico di rabbia post hardcore. È pesante da morire, accattivante e trasmette un senso di urgenza! Formatisi nel 2015 dai fratelli Austin e Brennan Stewart, i VTB hanno iniziato come duo basso-batteria. Dopo anni passati a perfezionare il loro sound, hanno pubblicato il loro EP di debutto, “Creature”, nell’aprile 2020. Nel 2021, Michael Mendez si è unito al gruppo come tastierista, ampliando il sound della band verso territori più dinamici.
I. JORDAN – “Free Falling EP”
[Ninja Tune]elettronica
I. JORDAN, innovatore della musica dance britannica, torna con una fortunata raccolta di canzoni d’amore che esplorano il tema della connessione in tutte le sue forme. “Mi sono ritrovato per caso con un EP pieno di canzoni d’amore. E non mi dispiace affatto!“, commenta il DJ e produttore nato a Doncaster e residente a Londra, riflettendo sulla sua nuova raccolta di cinque brani “Free Falling”, la sua prima uscita da solista dopo l’acclamato album di debutto del 2024 “I AM JORDAN”. “Mi sono davvero immedesimato nei miei sentimenti mentre scrivevo questi brani, spero che anche voi proviate qualcosa“.
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