Cultura

The Weekender: ascolta gli album di Neffa, Beirut, Julien Baker & Torres (e molti altri…) usciti oggi

Da qualche anno ormai il venerdì è il giorno della settimana consacrato alle uscite discografica. Quale migliore modo allora per prepararsi mentalmente all’imminente sospirato weekend se non quello di passare in rassegna le migliori album usciti proprio nelle ultime ore ?
I dischi attesi per mesi sono finalmente tra noi… buon ascolto.

NEFFA – “Canerandagio – Parte 1”
[A Numero Uno Release]hip-hop

Questa uscita segna la prima parte del tanto atteso nuovo capitolo di Neffa al rap, con un album di inediti che rivela una profonda ispirazione artistica. Il disco è il risultato di un grande lavoro di produzione musicale, un’evoluzione del suo stile che unisce la maestria che da sempre lo contraddistingue con sonorità, talvolta calde ed eleganti, talvolta crude e graffianti.

JULIEN BAKER + TORRES – “Send a Prayer My Way”
[Matador]folk – country

L’album è in lavorazione da quando le due hanno suonato insieme il loro primo concerto nel 2016 e alla fine una delle due cantanti si è girata verso l’altra e ha detto: “Sai, dovremmo fare un album country“. Questa è l’origine della storia, la nascita della leggenda nel mondo della musica country e l’inizio di una collaborazione tra due artiste già ammirate per i loro testi essenziali ed eleganti, nonché per il coraggio di condividere le loro lotte con coloro che amano la loro musica. È anche l’inizio della creazione di un’opera che sostiene e ispira, come gli album country più duraturi, ricordando al cantante e all’ascoltatore che nessuno di noi è mai completamente solo in questo mondo, che la musica è una compagna costante.

BEIRUT – “A Study Of Losses”
[Pompeii Recording]indie-rock

“A Study of Losses“, commissionato all’artista americano dalla compagnia circense svedese Kompani Giraff per alcuni show acrobatici, è ispirato a “Verzeichnis einiger Verluste” romanzo della scrittrice tedesca Judith Schalansky.

HEAVY LUNGS – “Caviar”
[FatCat]indie-rock

Gli Heavy Lungs hanno unito le forze con la FatCat Records per offrire un buffet di 11 brani piccanti e succulenti. Registrando tutto dal vivo per catturare la cruda intensità delle loro famigerate, sudate e catartiche esibizioni dal vivo, la band è decisamente carica mentre afferma che questo è “Il disco più Heavy Lungs che ci sia“.

TUNDE ADEBIMPE – “Thee Black Boltz”
[Sub Pop]indie-rock

Dici Tunde Adebimpe ma pensi TV on the Radio.
Così dice il cantante del suo album solista:

Ho composto musica con un gruppo di persone per così tanto tempo che sapevo di poter contare su di loro. Da una bozza o un concetto, Jaleel o Kyp avrebbero messo in campo cinque idee brillanti per portarlo a termine. Con questo lavoro non è stato così, ed è stato tanto terrificante quanto esaltante.

MIEN – “MIIEN”
[Fuzz Club]psichedelia – indie-rock

A quanto ci dicono le note stampa, il loro atteso secondo album “MIIEN” segna un nuovo audace capitolo per una band il cui approccio alchemico alla musica ha ridefinito i confini della psichedelia. Basandosi sulle fondamenta del loro debutto autointitolato del 2018 ma avventurandosi al contempo in territori inesplorati, questo nuovo disco spinge l’etica collaborativa ed esplorativa del gruppo verso nuove entusiasmanti vette.

DIVIDE AND DISSOLVE – “Insatiable”
[Bella Union]doom – heavy-metal – neo-classico

Il titolo dell’album, “Insatiable”, è venuto a Takiaya Reed in sogno. Aveva la visione di un mondo migliore, un mondo che si sposava perfettamente con l’ottimismo del suo approccio alla musica heavy: “Ho visto e ho sentito l’impatto di persone che commettono grandi atti di violenza, causando dolore in un ciclo infinito. Ho anche visto e sentito la forza e il potere di persone che compiono grandi atti d’amore“, afferma. Per Reed, questo significa essere “insaziabili”; è il modo in cui scegliamo un percorso di distruzione o uno di compassione, e lo viviamo appieno. “È un album sull’amore, ed è importante viverlo, ora più che mai“.

IRON LUNG – “Adapting // Crawling”
[Iron Lung Records]punk – hardcore

In “Adapting // Crawling”, gli Iron Lung affrontano il tema della salute mentale con particolare enfasi sulle conseguenze che gli ultimi cinque anni hanno avuto sull’umanità. L’album tocca i temi della depressione, di un sistema sanitario fallito, del lutto pesante per la morte di più amici/familiari, della paranoia, della perdita, della sfiducia in chi ci rappresenta.

PEARZ – “Pacifico”
[Bordello A Parigi]electro – nu-jazz

Traendo ispirazione da un mix di disco music, nu-jazz e Japanese city pop, “Pacifico” riflette l’eclettica evoluzione sonora di Pearz. Il titolo condensa il tema dell’album: l’esperienza dei suoi spostamenti. Pearz dice: «Il titolo è una sorta di tributo a questo momento della mia vita, in cui ho affrontato il cambiamento finale con una calma che di solito non mi appartiene, guardando verso la fine dell’Ovest e l’inizio dell’Est, verso questo immenso mare che bagna la città».

RUINSZU – “Jazzisdead Live”
[Subsound Records]alt – jazz-core

RuinsZu fonde il nucleo originale degli Zu, il bassista Massimo Pupillo e il sassofonista Luca T Mai, con il batterista Yoshida Tatsuya, fondatore della band giapponese Ruins. In questo magistrale live rileggono alcuni dei brani cardine dell’originale trio di Ostia unitamente alle folli scorribande di quelli che un tempo furono additati come la risposta giapponese ai Magma.

MELVINS 1983 – “Thunderball”
[Ipecac]indie-rock

I Melvins 1983, l’incarnazione grezza e senza filtri della leggendaria band con Buzz Osborne e il batterista originale, Mike Dillard, tornano con “Thunderball” – il loro primo album completo in quattro anni!

Thunderball è il terzo disco dei Melvins 1983 che abbiamo fatto insieme, e volevo che fosse roboante – credo che ci siamo riusciti“, dice Osborne. “Volevo anche fare qualcosa con gli artisti elettronici Void Manes e Ni Maîtres da molto tempo. Entrambi sono talenti eccezionali. Il loro uso fuori dagli schemi dell’elettronica ha spinto Thunderball oltre le mie aspettative“.

DAVIDE AMATI – “Davide Amati”
[Autoproduzione]hard-rock

L’album si distingue per un sound autentico e viscerale: chitarre distorte, una voce lasciata volutamente pura, senza filtri, e un’energia che oscilla tra impeto rock e lirismo evocativo. La fusione tra la duttile vocalità di Davide e il suo modo istintivo di suonare, mai canonico, crea un’identità forte e riconoscibile. L’influenza del blues rock si mescola con un’attitudine moderna, in un continuo gioco di contrasti tra potenza e delicatezza, tra amore e tormento.

MIGRAINE – “Un’ Abitudine”
[Dirty Brown]indie-rock

Un intreccio potente di sonorità robuste e suggestioni lisergiche: i Migraine tornano con “Un’Abitudine”, un album di dieci tracce che affonda le radici nello stoner e nel grunge dei primi Queens of the Stone Age, Mudhoney e dei Soundgarden, abbracciando sfumature post-core à la Amyl and The Sniffers e Viagra Boys e contaminazioni di un magnetico blues psichedelico.

MORETTI – “nomi cose città”
[Bradipo Dischi]pcantautorato

Anticipato dai singoli “Cesare” e “Milano”, “nomi cose città”, questo il titolo del disco, è il secondo album di Moretti: tre città, tre nomi e due cose. Prodotto da Giovanni Doneda e Pietro Gregori (Il Mago Del Gelato), il secondo lavoro del musicista milanese supera i toni irriverenti del disco d’esordio ed espone il lato più intimo e introspettivo del suo autore, con arrangiamenti minimalisti e raffinati che recuperano la tradizione cantautorale italiana degli anni ’70, da Guccini a Vecchioni, da Camerini a Giurato.

NEIL YOUNG – “Coastal”
[Warner]folk-rock

Per Neil Young, la musica e il cinema hanno sempre avuto un rapporto molto lungo e stretto. Non molto tempo dopo aver iniziato a registrare dischi, il maestro del rock & roll si è rivolto alla cinepresa. “Coastal: The Soundtrack” è una registrazione dal vivo e un pezzo complementare al documentario girato, diretto da Daryl Hannah, registrato durante il tour solista “Coastal” del 2023 di Young. È l’album dal vivo più intimo che Neil Young abbia mai registrato, creato in un momento in cui il mondo stava uscendo dal letargo della pandemia di Covid. Registrato in diverse città, è un album eterno dove il cantautore trova nuova forza emotiva nelle sue 11 canzoni.

LITTLE BARRIE & MALCOLM CATTO – “Electric War”
[Little Barrie Limited]indie-rock

“Electric War” è un’elettrizzante collaborazione tra il power trio britannico Little Barrie (Barrie Cadogan e Lewis Wharton, autori ed esecutori del tema di Better Call Saul) e l’acclamato produttore/batterista Malcolm Catto, che fondono talenti unici in un’affascinante esplorazione di suoni grezzi e sperimentali. “Electric War” offre un mix di linee di chitarra affilate, batteria fragorosa e texture vorticose che evocano un paesaggio sonoro post-apocalittico in bilico tra caos e armonia.

TV SUNDAZE – “Plastic Bags Packing Tape”
[Le Cèpe Records]garage-rock

I TV Sundaze sono tornati alla grande sulla scena garage-rock nel 2025 con “Plastic Bags / Packing Tape”, un album pieno di chitarre fuzz e ritmi feroci. Questo nuovo progetto fonde la poesia informale di Pavement e Parquet Courts con l’energia grezza di Oh Sees e Ty Segall, attingendo alle loro influenze punk come Bikini Kill e Descendents. Il disco rivela il lato più abrasivo dei TV Sundaze, abbandonando le texture pop degli esordi in favore di una produzione decisamente diretta e viscerale.

PENTOLA – “Grey Hoodie”
[Quattro Bambole Records]house

Pentola è iun producer/DJ nato in Puglia e con base a Milano, che qui costruisce il suo spazio: morbido, stratificato, organico. Un disco che suona come una camera con le luci basse e la finestra aperta sulla città: dentro ci sono i battiti spezzati della club culture, ma anche micro-movimenti jazz, tastiere calde che si insinuano tra le pieghe elettroniche. House, broken beat, UK garage, jungle, ma con un’anima analogica che rende tutto più vivo.

AVERY FRIEDMAN – New Thing”
[Audio Antihero]indie-rock

Avery Friedman aveva sempre pensato che scrivere canzoni fosse solo qualcosa che facevano gli altri finché non ha deciso che forse quella poteva essere la sua strada. La sua musica è malinconica, ombrosa, avvolgente e, in ogni suo brano, magicamente coinvolgente. Noi ci siamo innamorati del suo modo di dire le cose e della sua fragilità.

QUICKLY, QUICKLY – “I Heard That Noise”
[Ghostly International]folk – indie-pop

Graham Jonson è attratto dal comfort della melodia e del rumore. Pur plasmato da conflitti e litigi personali, Jonson crea musica universale, aperta e appagante, come sanno fare i grandi cantautori. Aveva deciso di realizzare un album folk, ma non ha potuto fare a meno di colorarlo con il rumore; una confluenza di strumentazione sontuosa e suoni inaspettati. Ambiziose ma intime, hi-fi ma allo stesso tempo semplici, le canzoni idiosincratiche di “I Heard That Noise” si snodano lungo i contorni della vita quotidiana con calore, arguzia e dissonanza.

CHIME OBLIVION – “CHIME OBLIVION”
[Deathgod Corp]experimental-rock

Nuovo progetto di John Dwyer con Dave Barbarossa (Adam & The Ants, Bow Wow Wow, Fine Young Cannibals). I CHIME OBLIVION sono nati all’improvviso. David Barbarossa ha contattato John Dwyer dicendogli di essere un fan degli OSEES ed è stato invitato a un concerto a Londra. I due si sono conosciuti e hanno subito trovato sintonia, “poi ho iniziato a interessarmi anche ai Bow Wow Wow…“, ricorda Dwyer.Ho contattato David e gli ho proposto di provare a scrivere qualche canzone insieme… Ho fatto volare David, ci siamo incontrati nel mio studio e abbiamo passato cinque giorni a scrivere idee per la batteria.

RHIANNON GIDDENS & JUSTIN ROBINSON – “What Did the Blackbird Say to the Crow”
[Nonesuch]folk – americana

Il duo descrive così l’album:

Grazie ai nostri molti anni di esperienza suonando insieme su numerosi palchi in tutto il mondo, abbiamo potuto condividere le nostre radici della Carolina con moltissime persone. Ma la nostra tradizione non vive sul palco; vive in un portico di Mebane, in un soggiorno di Morganton e in innumerevoli altri luoghi, ovunque un musicista possa trovarsi. Volevamo rivisitare i suoni, i luoghi e le sensazioni dell’inizio del nostro viaggio musicale insieme e condividere quell’esperienza con voi. La pioggia, le cicale e i tuoni diventano parte della band, ancorando noi e la musica saldamente alla lunga narrazione del luogo che chiamiamo casa.

WICH POST – “Beast EP”
[Witch Post]indie-rock

Il duo, composto da Alaska Reid e Dylan Fraser, si è formato dopo un incontro fortuito, scoprendo di provenire rispettivamente da due città omonime in Scozia e Montana. L’esperienza di Reid con le atmosfere indie americane e la sensibilità pop di Fraser si fondono per creare il loro sound distintivo.


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