The Weekender: ascolta gli album di Matt Berninger, Swans, Alan Sparhawk (e molti altri…) usciti oggi

Da qualche anno ormai il venerdì è il giorno della settimana consacrato alle uscite discografica. Quale migliore modo allora per prepararsi mentalmente all’imminente sospirato weekend se non quello di passare in rassegna le migliori album usciti proprio nelle ultime ore ?
I dischi attesi per mesi sono finalmente tra noi…buon ascolto.
MATT BERNINGER – “Get Sunk”
[Book/Concord]indie-rock
Prodotto e scritto da Berninger insieme a Sean O’Brien questa nuova fatica in solo sarà presentata con un tour che toccherà anche l’Europa (ma non l’Italia). Sean O’Brien ha anche collaborato alla scrittura di molte delle canzoni. Con il suo ricco paesaggio sonoro e i testi intensi ed emozionanti, “Get Sunk” è, come dicono le note stampa, una testimonianza dell’arte di Berninger e della sua capacità di catturare le complessità dell’esperienza umana.
SWANS – “Birthing”
[Young God Records]indie-rock
Al fianco di Michael Gira, che promette che questo sarà l’ultimo disco degli Swans con queste sonorità, tornano i collaboratori di lunga data come Kristof Hahn, Phil Puleo, Jennifer Gira, Dana Schechter e Larry Mullens.
Questo album, insieme alla recente uscita dal vivo, “Live Rope”, costituisce la mia ultima incursione (come produttore/impresario) nei mondi sonori divoranti che sono stati la mia ossessione per anni. Faremo un tour finale in questa modalità verso la fine del 2025, poi è tutto. Dopodiché, gli Swans continueranno, finché potrò, ma in una forma notevolmente ridotta. Suggerimenti in questa direzione si possono trovare tra qualche istante nell’album attuale. Nel frattempo, la mia speranza è che la musica fornisca un’atmosfera positiva e fertile in cui sognare.
ALAN SPARHAWK – “With Trampled by Turtles”
[Sub Pop]indie-rock
“With Trampled by Turtles” è stato registrato alla fine del 2023 presso i Pachyderm Studios di Cannon Falls, Minnesota. Come dicono le note stampa, per anni le due parti, Alan e i Trampled by Turtles, avevano parlato di realizzare qualcosa insieme, ma il discorso non era mai stato più che ipotetico. Quando Sparhawk ne ha avuto bisogno, ecco che quelle chiacchiere sono diventate realtà: “Quando l’occasione sembra giusta“, dice Sparhawk, “ti butti“.
SHURA – “I Got Too Sad For My Friends”
[Play It Again Sam]alt-pop
La cantautrice e produttrice britannica Shura annuncia il suo atteso ritorno con il nuovo album “I Got Too Sad For My Friends”. “Recognise” è il fulcro tra questo album e il lavoro precedente di Shura, che racchiude la lezione appresa negli ultimi sei anni di incertezza. Il brano si apre con un vortice celestiale di synth e una voce morbida, quasi evanescente, prima di esplodere in un inaspettato tripudio di batteria frenetica.
MT. JOY -“Hope We Have Fun”
[Bloom Field Records]indie-rock
La band parla così del disco: “È sempre difficile sintetizzare un intero album, perché gran parte della scrittura sembra provenire dal subconscio, ma ora che l’album è finito, sembra che sia un album sul restare uniti. Gli ultimi anni sono stati folli per la band. Abbiamo vissuto momenti di grande euforia ed è stato davvero incredibile. Abbiamo trascorso tre anni in tour in tutto il mondo, vivendo tante esperienze insieme, lontani da casa. Da questo è nato un album che mostra l’immensa crescita della band attraverso la lente emotiva della speranza. La speranza che possiamo restare uniti, che le cose nella nostra vita non vadano in pezzi e che, in un futuro lontano, ne sarà valsa la pena“.
GINEVRA DI MARCO – “Kaleidoscope”
[Funambulo]alt-rock, cantautorale
Così Ginevra e i suoi compagni di viaggio (Andrea Salvadori, Francesco Magnelli) descrivono il disco: ““Kaleidoscope” nasce dall’unione delle parole greche “kalos” (bello), “eidos” (forma) e “skopein” (guardare). È molto più di un semplice strumento ottico: è una metafora del nostro viaggio musicale. Proprio come il caleidoscopio crea immagini sempre nuove attraverso il gioco della luce e dei riflessi, così la nostra musica attraversa generi, epoche e ispirazioni diverse. In vent’anni di creatività, abbiamo scritto, riscritto, restituito e rilanciato canzoni che, come frammenti colorati, trovano una nuova strada. Un prisma, da osservare con occhio psichedelico, etnico, rock, punk, orchestrale, intimista e esplosivo. Anime fiammeggianti che non vogliono arrendersi. Con rabbia. Con amore.“
FAUN FABLES – “Counterclockwise”
[Drag City]alt-experimental-folk
La raccolta più completa di “canzoni narrate” dei Faun Fables: un vero e proprio album di famiglia, inciso in modo squisito e costellato di gioielli musicali finemente cesellati. L’atmosfera ricca e vissuta è un mondo sonoro a sé stante. Musica folk senza tempo, che ricorda calorosamente le tradizioni tramandate in un eterna ricorrenza che promette rinnovamento: un gioioso movimento controcorrente che si diffonde di generazione in generazione.
AUDIOGUST – “Here We Go Again”
[autoproduzione]indie-pop-rock
AudioGust presenta il suo album “Here We Go Again”, composto da 14 brani profondamente personali e universalmente riconoscibili. Un’ode agli alti e bassi della creatività, questo album include alcuni dei suoi singoli più popolari, insieme a nuovi brani. Unendo energia grezza e narrazione introspettiva, l’album esplora la natura imprevedibile dell’ispirazione, sia i momenti esaltanti in cui colpisce, sia il vuoto che lascia quando svanisce. Creando melodie immediate e testi stimolanti, sottolineati da ritmi e arrangiamenti allegri, AudioGust crea musica che parla sia ai disillusi che ai sognatori attraverso esplorazioni sonore della condizione umana moderna. “Il tema di ‘Here We Go Again’ è la natura imprevedibile dell’ispirazione, sia l’euforia di viverla che la disperazione quando scompare“.
FOXWARREN “2”
[Anti]alt-folk
Il quintetto canadese Foxwarren – Andy Shauf, Avery Kissick e Darryl Kissick, Dallas Bryson e Colin Nealis – annuncia il suo nuovo album, “2”, un disco divertente e sorprendente, in cui i confini tra generi e canzoni sono costantemente sfumati. Costruito su vent’anni di amicizia, il progetto Foxwarren suona apparentemente musica folk, dove toni caldi e ritmi galoppanti accompagnano canzoni di personaggi alle prese con dilemmi esistenziali all’interno di voci crepuscolari. Ma dopo il tour del loro acclamato album di debutto omonimo del 2018, nominato ai JUNO Award, i Foxwarren hanno deciso di cambiare completamente rotta, abbandonando la consueta routine da band in studio per inserire quelle canzoni e vari altri suoni in un campionatore. Il risultato è affascinante e inquietante, un album che traccia i due lati di una relazione attraverso 37 minuti di collage artistico.
THE BUDOS BAND – “VII”
[Diamond West]psichedelia, funk, alt-rock
La band di Staten Island, New York, celebra 20 anni di attività con il nuovo disco, continuando con la perfetta fusione strumentale di jazz, funk, afrobeat, hard rock e soul, condito da un groove “diabolico e pieno di fiati”. L’evoluzione del gruppo è stata costante, ma non del tutto lineare. Sono partiti con ispirazioni che attingevano principalmente dal funk americano classico e dall’afrobeat vintage, per poi incorporare chitarre elettriche più potenti e un’anima più vicina all’heavy metal a partire dal quarto album, “Burnt Offering”. “VII” si ispira proprio alla potenza di “Burnt Offering”, spaziando da intensi brani funk, alla psichedelia turca, fino al rock zambiano.
CAROLINE – “Caroline 2”
[Rough Trade]alt-pop
Andando oltre le esplorazioni di ripetizione, lentezza e spazio dilatato del loro album di debutto, il nuovo lavoro spinge ulteriormente i contrasti dinamici tra organico ed elettronico, grezzo e raffinato. Lanciato con il singolo di grande impatto “Tell me I never knew that”, con la voce inconfondibile di Caroline Polachek, “Caroline 2” mette in mostra un gioco audace di strumentazione stratificata, elaborazioni vocali distorte e momenti di euforia e malinconia. Intenzionale e coinvolgente, questo nuovo capitolo consolida Caroline come una delle voci più innovative della musica contemporanea.
CLAMM – “Serious Act”
[Meat Machine]garage-rock
Il progetto CLAMM approfondisce la tumultuosa esperienza dei giovani che lottano per condurre una vita autentica e basata sui propri principi in un mondo sempre più caotico. La loro musica affronta le sfide poste dal navigare in sistemi di potere e oppressione radicati, cercando al contempo di preservare il benessere mentale e un forte senso di sé. Attraverso il loro sound crudo e viscerale, i CLAMM aspirano a promuovere la comunità, accendere la creatività e fornire un canale di catarsi. “Serious Acts” continua la caratteristica intensità cruda della band, con la voce imponente del frontman Summer e il suo lirismo incisivo che approfondisce gli alti e bassi dell’esistenza umana.
MRCY – “Volume 2”
[Dead Oceans]afrobeat, jazz
In tempi bui e difficili, la musica di Barney e Kojo ci solleva. Come MRCY, nelle otto tracce di “Volume 2”, mantengono la loro promessa di musica emotiva che sorprende tanto quanto conforta, facendo riferimento a suoni senza tempo e a un senso di avanguardia. Se il loro album di debutto del 2024, che fondeva la voce estatica di Kojo e la magistrale produzione analogica di Barney, metteva in mostra la chimica esplosiva di MRCY, il nuovo album parte da lì per diventare una raccolta più sofisticata, tematica e decisamente più moderna, che esplora l’amore, la scoperta di sé e la guarigione.
NEW CANDYS – “The Uncanny Extravaganza”
[Fuzz Club]indie-rock, psichedelia
I New Candys sono pronti a tornare alla ribalta nel 2025 con l’uscita del loro attesissimo quinto album, “The Uncanny Extravaganza”, pubblicato dalla Fuzz Club. Segnando un’evoluzione audace nel sound della band, l’album fonde le loro radici rock con influenze elettroniche e una produzione all’avanguardia, dando vita a un’esperienza sonora che sfida i generi.
SEA FEVER – “Surface Sound”
[Cosmic Glue]indie-rock
Si rivedono i Sea Fever, progetto estemporaneo dei musicisti dei New Order. Incalzante, ballabile, molto meno indie-rock e pù synth-pop. Tom Chapmans approfondisce il significato speciale che l’album ha per la band, dicendo: “È un album pieno di speranza e malinconia. È stato scritto in un periodo difficile della mia vita, in cui ho affrontato una rottura sentimentale e la perdita di mio padre. Mi sono immerso nel lavoro ogni giorno e ho usato la musica come conforto e terapia per affrontare le varie ondate di emozioni. Il risultato è un album bellissimo, in cui Iwan e Beth confermano il loro ruolo di cantanti e autori con melodie sincere e testi toccanti, alzando ancora una volta l’asticella con le loro capacità vocali. Phil si è distinto ancora una volta come chitarrista indie per eccellenza, mentre Elliot Barlow è il motore e il cuore pulsante della band. Sono molto orgoglioso di questo disco. È il meglio dei Sea Fever“.
TY SEGALL – “Possession”
[Drag City]indie-rock
Le note stampa ci dicono che Ty percorre la strada verso il cielo del buon vecchio impero di frontiera, scoprendo hit senza sosta e nuovi suoni ispirati. Con testi scritti in collaborazione con il regista Matt Yoka, suo collaboratore di lunga data, gli arrangiamenti ritmici scintillanti di Ty si muovono con una scansione fresca, invitando archi e fiati a dare ulteriore slancio alla carica.
GUCCIHIGHWATERS – “DEATH BY DESIRE”
[Epitaph]emo-rap, R&B, pop
Emerso dalla scena emo-rap della fine del 2016/2017 che un tempo dominava SoundCloud, il terzo album di guccihighwaters segna un’evoluzione sonora. L’artista integra perfettamente elementi pop iridescenti per mostrare una versione più matura del suo caratteristico stile R&B dark.
GARBAGE – “Let All That We Imagine Be the Light”
[BMG]indie-rock
La Manson commenta così questo disco:
Il nostro ultimo album era estremamente schietto. Nato dalla frustrazione e dall’indignazione, aveva una sorta di terra bruciata, era incazzato. Con questo nuovo disco, tuttavia, ho sentito il bisogno di raggiungere un diverso tipo di energia. Più costruttiva. Avevo questa visione di noi che uscivamo dal sottosuolo con i riflettori mentre ci muovevamo verso il futuro. Alla ricerca della vita, alla ricerca dell’amore, alla ricerca di tutte le cose buone del mondo che sembrano così poche in questo momento. Questa è stata per me l’idea dominante durante la realizzazione di questo disco: quando le cose sembrano oscure, è meglio cercare di cercare ciò che è leggero, ciò che fa sentire amorevole e buono. Da giovane tendevo alla distruzione delle cose. Ora che sono più grande credo che sia di vitale importanza invece costruire e creare cose. Coltivo ancora ideali romantici molto antichi sulla comunità, sulla società e sul mondo. Non voglio andare in giro per il mondo creando caos, danneggiando la terra e le persone. Voglio fare del bene. Non voglio fare del male.
FAY MILTON (GODDESS) – “Goddess”
[Bella Union]indie-rock
“Goddess” è il titolo di un nuovo progetto collaborativo curato e prodotto da Fay Milton delle Savages. L’album di dieci brani presenta un cast a rotazione di cantanti tra cui Shingai, Delilah Holliday, Salvia, Shadow Stevie, Isabel Muñoz-Newsome, Bess Atwell, Izzy Bee Phillips, Grove e Harriet Rock. “Con questo progetto sono uscita da dietro la batteria e ho assunto il ruolo di produttore, permettendo all’energia femminile di fluire con forza dall’inizio alla fine del processo creativo“, spiega Milton. “L’idea di Goddess nasce dalla curiosità di sapere cosa succede quando si riuniscono spiriti creativi in combinazioni nuove e interessanti“.
BLITZ COMPANY – “Hai scelto di essere questo”
[autoproduzione]pop-punk
“Hai scelto di essere questo” è il disco d’esordio dei Blitz Company, una dichiarazione d’intenti tra amici che non invecchieranno mai mentre in sottofondo scorre la colonna sonora del loro personale “American Pie”. Un disco fresco e irriverente che pesca a piene mani da un indie punk nostalgico e post adolescenziale. Nove brani registrati in presa diretta e prodotti da Andrea Cola, al StoneBridge Studio, che raccontano di un’urgenza e di una sincerità ormai perduta. Il passaggio da una stagione della vita all’altra, tra crisi personali, legami che resistono e la voglia testarda di restare se stessi, anche quando tutto ci spinge a cambiare. Il titolo, tratto da una frase detta casualmente da un amico, è diventato presto un mantra per la band: un invito (e talvolta una condanna) a fare i conti con ciò che si è oggi, dopo anni di tentativi, scazzi, dubbi e distanze. Un primo album nato da un’ostinazione condivisa, dalla voglia di restare amici che resiste alle intemperie della vita di ognuno.
CIVIC – “Chrome Dipped”
[ATO]indie-rock
Una delle band più esaltanti degli ultimi anni, il gruppo australiano CIVIC reinterpreta il proto-punk per un’era di infinita incertezza. Nel loro nuovo album, “Chrome Dipped”, spingono se stessi e il loro sound ancora più lontano. Il titolo esprime questo desiderio di abbattere le barriere. “Mi piace l’idea che Chrome Dipped sia uno stato mentale“, dice il frontman Jim McCullogh. “È come un calco del tuo carattere, o come un guscio esterno. Uno degli obiettivi principali di questo album era quello di dare una svolta drastica al nostro sound. Rompere gli schemi, fondere l’acciaio“.
OBONGJAYAR – “Paradise Now”
[September]elettronica, rnb
“Paradise Now” promette avventure e mette in mostra la narrazione più intima dell’artista nigeriano di base a Londra. Affronta tutto, dall’accettazione di sé e dalla trascendenza al dolore e alla solitudine, alla FOMO (Fear of Mood), alla procrastinazione e alle notti infinite, il tutto condito da synth electro-pop ricoperti di zucchero filato e archi svettanti, dimostrando perché è una delle voci più emozionanti uscite dal Regno Unito fino ad oggi. A testimonianza della bravura vocale di Obongjayar, l’album non presenta altri artisti oltre alla sua cara amica e frequente collaboratrice Little Simz, con cui OB ha recentemente collaborato per il suo ultimo singolo “Flood”.
EGOISM – “And Go Nowhere”
[autoproduzione]indie-pop
Primo album per gli australiani EGOISM, in bilico tra indie-pop e un pizzico di dream-pop. “La musica è stata l’unica vera costante per noi negli ultimi due anni. Alcune delle canzoni erano un modo per convincerci di cosa fare per migliorare le cose, come trasferirci, lasciare l’università o il lavoro per concentrarci sulla musica, ottenere il controllo di cose che non avevamo mai avuto prima e non mollare“.
LABRADOR – “My Version Of Desire”
[Safe Suburban Home]indie-pop
Questo potrebbe essere il tipo di musica pop snella e incisiva che si ottiene da una dieta costante di Motown, The Who, Creedence Clearwater Revival. “My Version Of Desire” è una raccolta di storie sonore impeccabilmente realizzate, ricca di ganci melodici e di intuizioni sincere sul nostro presente e sul nostro passato. Le chitarre risuonano e frizzano nella tradizione del power pop, i ritornelli esplodono in technicolor, memorizzati prima ancora di finire.
OSCAR TWINS – “oscar twins”
[We Were Never Being Boring]indie-rock
Nove canzoni di bellezza ruvida che lacera senza pietà il rumore bianco dei giorni qualunque. Nelle storie degli Oscar Twins voci spezzate raccontano visioni distopiche, solitudini distanti, desideri inespressi, frammenti di un mondo in bilico tra apocalisse e sterile quotidianità. Il suono della band torinese è la sintesi elettrica e irrequieta di varie influenze: da nomi classici come Sonic Youth, Slint e Television, fino a suggestioni più contemporanee, come Ought, Fontaines D.C. e Omni. Una musica intensa, fatta di alienazione e nostalgia al tempo stesso. Dentro l’album “Oscar Twins”, tra immagini surreali e ripetizioni ossessive, a volte sembra prevalere un tono malinconico e intimo, ma sul fondo cova il fuoco di una rabbia e di una lotta, prima di tutto con sé stessi, che non ammette mezze misure.
CALGOLLA – “Iter”
[Vina Records]indie-rock
“Iter”, l’ultimo concept album di Calgolla, è un viaggio sonoro intenso e stratificato all’interno delle contraddizioni della condizione umana contemporanea. Con un linguaggio musicale che combina alt rock, post-rock, post-punk, spoken word e incursioni nella performance art, il gruppo costruisce un’opera complessa che sfugge a ogni definizione semplice. Il disco affronta temi come la migrazione, la trasformazione interiore, l’alienazione sociale, il collasso ecologico e il senso di perdita, stratificando testi e sonorità in una narrazione coerente ma frammentaria, come il tempo che racconta. I testi sono tratti e adattati da ‘Viaticus’, graphic poem scritto dal cantante insieme all’artista visivo Giacomo Della Maria, riplasmati per aderire a paesaggi sonori tesi, densi e visionari.
THE DEAD DAISIES – “Lookin’ For Trouble”
[SPV GmbH]rock-blues
Dopo le sessioni rock di ogni sera, la band ha iniziato a improvvisare classici del blues per divertimento. Il produttore Marti Frederiksen ha subito riconosciuto la magia che si stava creando e ha deciso di registrare tutto. Quello che era iniziato come una serie di sessioni improvvisate a tarda notte si è evoluto in “Lookin’ For Trouble”, un album che sprigiona l’energia grezza e lo spirito ribelle che hanno reso il blues il fondamento del rock ‘n’ roll.
MILEY CYRUS – “Something Beautiful”
[Columbia]pop-rock
Nono album in studio per la Cyrus, “Something Beautiful” include 13 nuovi brani scritti e prodotti da Miley, con la produzione esecutiva di Miley e Shawn Everett.
AESOP ROCK – “Black Hole Superette”
[Rhymesayers]hip-hop
“Black Hole Superette”, l’ultimo album di Aesop Rock, esplora le forze invisibili che plasmano le nostre vite e la nostra psiche. Parla dei piccoli momenti spesso trascurati, delle esperienze quotidiane che sfumano i confini tra realtà e irrealtà, veglia e sonno. La capacità distintiva di Aesop Rock di trasformare il banale in qualcosa di onirico conferisce all’album una qualità surreale, lasciando gli ascoltatori a interrogarsi su cosa sia veramente reale mentre navigano tra le immagini vivide e vagamente ricordate.
THE MINUS 5 – “Oar On, Penelope!”
[Yep Roc]indie-rock
Il nucleo centrale della band è composto da Scott (The Hoople) McCaughey, l’immancabile Peter Buck, Linda Pitmon e Kurt Bloch. Debbi Peterson ha aggiunto la sua voce dorata a ogni canzone. Inoltre, ci sono le partecipazioni di Spencer Tweedy, Patterson Hood e Ed Stasium. In qualche modo, questo disco è stato realizzato con meno pensieri. Le canzoni sono immediate, relativamente disadorne e in qualche modo più positive in un modo indescrivibile. Le parole potrebbero essere definite “flusso di coscienza”, che non è una novità in questo settore, ma sembra esserci un raggio di luce che si fa strada attraverso le solite storie contorte.
YEULE – “Evangelic Girl is a Gun”
[Ninja Tune]elettronica
yeule è l’alchimista cyborg che fonde i paesaggi sonori dell’elettronica glitch-pop, dell’alt rock e del trip-hop. Nat ?miel ha consolidato la propria posizione di luminare dell’elettronica alternativa con l’album “softscars” del 2023, che ha infranto ogni confine. Ora yeule dipinge un quadro con divina compostezza: frammenti della loro persona non grata, o “lato oscuro”, ricomposti come una pittrice fatale che brucia la tela della postmodernità. Con le opere visive catturate dall’artista Vasso Vu, ?miel è qui visto legato al suo ruolo di “pittore” prima che di performer. ?miel dipinge un omaggio al ruolo dell’artista, un artista che illumina il bagliore al neon della morte dell’ego e le forme trasformative dell’amore, immortalando nella nostra realtà fisica il loro sogno dentro tutti i sogni.
PAVEMENT – “Pavements (Original Motion Picture Soundtrack)”
[Matador]indie-rock
Realizzata dal produttore/editor di Pavements, il film sulla band, Robert Greene, e dai Pavement, la colonna sonora unisce elementi disparati del film di Perry: frammenti di dialogo, scene del finto film biografico “Range Life”, e registrazioni del cast del musical jukebox “Slanted! Enchanted!”, oltre a registrazioni live e di prove del tour di reunion del 2021 della band.
SALLY SHAPIRO – “Ready To Live A Lie”
[Italians Do It Better]indie-pop
In un comunicato stampa, Johan Agebjörn afferma: “Viviamo nell’era delle bugie. Inganniamo noi stessi, i nostri partner e chi ci circonda. Sui social media dipingiamo immagini di vite perfette, solo per ricevere in cambio falsità da algoritmi, newsfeed e politici“. Sally Shapiro aggiunge: “Ma forse, a volte, abbiamo bisogno di queste illusioni per andare avanti. Forse la solitudine è in qualche modo inevitabile e noi facciamo semplicemente del nostro meglio per navigare nella vita“.
CASTA – “Music for a night out”
[autoproduzione]indie-pop
Quello dei Casta è caleidoscopio di influenze che vanno dall’R’N’B al dream pop, il tutto avvolto da sonorità malinconiche e retrò. Nel disco spicca anche una particolarissima cover di “My Favourite Game”, anthem pop di fine anni novanta degli svedesi Cardigans, rivisitato in pieno stile Casta.
SIMONE VILLA – “Villanesimo”
[The Noisy Factory]cantautore, indie-pop
Pur essendone il cantautorato il genere di riferimento, “Villanesimo” non si può definire l’album di un classico cantautore italiano perchè, nonostante la chitarra acustica faccia quasi da tre d’union in tutto il disco, si notano molte diverse influenze e generi: dal rock degli anni Sessanta, energico, vibrante, rappresentato dalla scelta di suoni di tastiere e synth, al colorato pop italiano anni Duemila, dal rock and roll viscerale delle chitarre elettriche (lievemente) distorte. Il concept album è composto da otto tracce che sono di fatto il manifesto del Villanesimo, un pensiero filosofico inclusivo che invita a dedicarsi con coraggio e passione alla realizzazione dei propri sogni.
THE PERFECT ENGLISH WEATHER – “Just Beyond The Lights”
[Matinee Recordings]indie-guitar-pop
“Just Beyond The Lights” è il terzo album dei The Perfect English Weather, duo composto da Wendy e Simon, marito e moglie provenienti dalla costa dell’East Sussex, in Inghilterra. Il loro “pop delizioso e leggermente malinconico” è stato spesso paragonato ad artisti come The Sundays e 10,000 Maniacs. L’album punta a un sound naturale, immediato, con pianoforte, viola, batteria e chitarre acustiche nella maggior parte dei brani. È stato registrato ai Church Road Studios di Hove, con la collaborazione di talentuosi musicisti locali.
GOLDEN YEARS – “Fuori Menu”
[peermusic ITALY/Columbia Records]elettronica, pop
All’interno del suo nuovo disco Golden Years ha deciso di riunire 15 artisti della scena italiana, da nomi di spicco come Calcutta, Coez, Frah Quintale, Franco126, Fulminacci, Ariete, nayt, Tutti Fenomeni, Drast alle nuove voci del panorama che hanno saputo attirare l’attenzione grazie ad una visione innovativa e fuori dai tracciati più tradizionali, tra questi Lorenzza, Dov’è Liana, Masamasa, SANO, faccianuvola e prima stanza a destra.
ATHLETICS – “What Makes You Think This Is How It All Ends?”
[Deep Elm]post-rock, post-hardcore
Un album la cui creazione ha richiesto diversi anni dall’inizio alla fine, Athletics e Deep Elm Records presentano finalmente “What Makes You Think This Is How It All Ends?”. Dopo aver trascorso il 2024 a scrivere, registrare, provare, andare in tour, viaggiare e esibirsi insieme, gli Athletics hanno ritrovato la voglia di completare la loro esplorazione delle cinque “W” (chi, cosa, dove, perché, quando) attraverso la loro musica. Seguendo lo stile concettuale di “Who You Are Is Not Enough”, questo nuovo album è un lavoro autonomo che raccoglie i brani più potenti e commoventi per cui la band è conosciuta e apprezzata in tutto il mondo.
ALTERNA – “Tempo Residuo Elettrico”
[Vrec]indie-rock, grunge
Testi abrasivi supportati da muri di chitarre ed uno spleen che trasuda da ogni traccia, si presentano così gli Alterna, che riportano sulla scena italiana le sonorità degli anni novanta ispirate a Nirvana, Smashing Pumpkins, Deftones, Soundgarden, tenendo il focus su una chiara musicalità e linee melodiche accattivanti. Un album essenziale e diretto, frutto delle varie competenze della band.
SEASURFER – “Electronic Monsters”
[autoproduzione]shoegaze, elettronica, dark
“Electronic Monsters” è il quarto album dei Seasurfer e, dopo l’album “Zombies”, il secondo con l’attuale cantante, Apolonia. Oltre alla cantante Apolonia, nell’album si possono ascoltare anche altre cantanti ospiti: la meravigliosa Gloria Endres de Oliveira, artista visiva multidisciplinare di Berlino di origine brasiliana, le cantanti Jana Marie e Jade di Amburgo, con voci eteree e lunghe code di riverbero. Dirk Knight dice sull’album: “In questo album ho usato tutto ciò che mi ha influenzato: il sound degli anni ’80 con cui sono cresciuto, il periodo successivo con il muro del suono shoegazer, l’elettronica dark. Per me, che provengo da una band più tradizionale, alcuni brani sembrano mostri elettronici. Ecco perché c’è un basso o una chitarra in ogni canzone. Ma è bello lasciarsi andare, essere liberi e usare la musica per costruire i propri paesaggi sonori. E non dimenticando di lavorare con cantanti che mi ispirano e mi regalano belle emozioni.”
KATHRYN JOSEPH – “WE WERE MADE PREY.”
[Rock Action]alt-rock
“WE WERE MADE PREY” vede Kathryn lavorare con grande determinazione. In una nota, dice: “Mi sento molto sicura in questo album. È più arrabbiato e più forte. Mentre scrivevo queste canzoni ero così sicura di dover lasciar andare qualcosa, ma poi, ovviamente, non appena ti liberi di qualcosa, lo rivuoi indietro. Questo è fondamentalmente ciò che è questo disco. Cercare di capire la verità delle cose e fare un gran casino mentre lo fai, con molto sangue sul tavolo“.
FLORILEGIO – “Oracolo”
[Edac Music Group / Cimba Records]indie-rock
“Oracolo”, il nuovo album di Florilegio, racchiude un mondo sospeso tra realtà e immaginazione. La felicità è indagata come un’eterna rincorsa su sonorità pop che, partendo dal cantautorato, toccano rock, indie e addirittura dance.
L’album ripercorre il percorso interiore dell’artista di stanza a Bologna, la ricerca di un luogo in cui esprimersi liberamente e poter dire finalmente di stare bene. “Oracolo” è un autoritratto sincero e disincantato che esplora le relazioni, l’autenticità e la complessità dell’essere umano. Attraverso immagini evocative quali sfere di cristallo, tarocchi, foglie di tè e altre fughe surreali, l’album diventa un antidoto alla frustrazione di un mondo privo di certezze, dove l’identità si costruisce tra fragilità e consapevolezza.
DEMISE OF LOVE – “Demise of Love” EP
[Domino]elettronica
Quando tre delle menti più innovative della musica elettronica e alternativa si incontrano, il risultato non può che essere straordinario. “Demise Of Love” è il nuovo entusiasmante progetto di Daniel Avery, James Greenwood e Mike Sargeant, una collaborazione in studio nata dalla reciproca ammirazione e dalla volontà incessante di esplorare nuovi territori. Spinti dal desiderio comune di creare qualcosa di grezzo, innovativo e profondamente emotivo, i tre artisti sono entrati in studio senza aspettative, armati solo dell’amore per il lavoro reciproco e di un approccio audace al suono. Il risultato è una fusione inebriante di paesaggi onirici industriali, intensità acid house e melodie di una bellezza cruda.
ILLUMINATI HOTTIES – “Nickel On The Floor” EP
[Hopeless Records]indie-rock
Sempre un piacere ritrovare la nostra amata Sarah Tudzin che torna in pista con 5 nuovi brani che arrivano dopo l’ottimo “POWER” dell’anno scorso.
KATADEO – “HEKA” EP
[AFDET]elettronica
I Katadeo tornano con un nuovo lavoro che profuma di Mediterraneo, sudore, danza e radici: “HEKA” è un’opera che conferma la cifra inconfondibile del trio siculo, capace di intrecciare dialetto, elettronica e pulsazioni globali in un linguaggio sonoro unico e viscerale. Quattro tracce compongono questo rituale musicale che sfugge alle etichette. Non è folk, non è solo elettronica: è afro, è funk, è house. È il corpo vivo di una Sicilia che smette di essere cartolina e torna a parlare con la sua voce autentica.
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