Cultura

The Peawees – One Ride

Ritorno in grande stile per gli spezzini The Peawees che, a distanza di ben sei anni dal precedente “Moving Target”, riemergono dall’ombra con un nuovo album intitolato “One Ride”. Undici tracce fresche e solari “sbocciate” lentamente nel corso di un lungo periodo funestato non solo dalla pandemia di COVID 19, ma anche da vari problemi personali che hanno colpito i quattro membri del gruppo.

Credit: Bandcamp

Gli intoppi incontrati sul percorso non hanno però demoralizzato i veterani Peawees che, fedeli alla loro tradizionale ricetta dal gusto vintage, scendono in pista con un disco che scorre via piacevolmente nel suo perfetto mix tra melodia ed energia. L’amore per le sonorità grezze del punk e del garage rock si unisce alla sensibilità unica di chi si è formato ascoltando i classici del soul, del rhythm and blues, del surf, del power pop più antico e del rock and roll delle origini. Il risultato è un album di grande impatto che non deluderà le aspettative dei fan più fedeli.

Arrivati a questo punto nella loro trentennale carriera, Hervé Peroncini e compagni non hanno più nulla da dimostrare. Meglio dosare le energie e centellinare gli sforzi in uscite rare ma sempre ispiratissime, com’è nel caso di “One Ride”. Nessuna rivoluzione in casa Peawees: solo il bel manifesto di una band che, nonostante il trascorrere del tempo e il peso della vecchiaia, continua a macinare del buon rock ruspante ma raffinato, semplice ma contaminato.

Fortissima l’influenza di eroi scandinavi come gli Hellacopters – anche se, a onor del vero, i Peawees di certo non si limitano a seguire le orme dei maestri. La band ligure, oltre a un invidiabile bagaglio di esperienze, può far affidamento su una personalità ben definita e uno stile subito riconoscibile: tratti indispensabili per chi, sopravvissuto alle mille mode e alle varie turbolenze del mercato musicale, continua a regalarci piccole delizie di rock senza età. Le migliori, nel caso di “One Ride”, si intitolano “Banana Tree”, “The Wolf”, “Before I Die” e “You’ll Never Be Mine Again” (quest’ultima frutto di una collaborazione con i Detroit Cobras).


Source link

articoli Correlati

Back to top button
Translate »