Cultura

The Originals (Africa Unite + The Bluebeaters): 3 concerti in anteprima, poi il tour estivo

credit: press

Quando penso al progetto “The Originals”, una serie di sensazioni mi attraversano. Da un lato, c’è la bellezza di vedere un incontro tra due mondi che ho personalmente vissuto in modo profondo: quello degli Africa Unite e quello di The Bluebeaters. Per dodici anni ho suonato il basso nei Bluebeaters, vivendo la magia del suono ska e del rocksteady e ciò mi ha permesso di conoscere un mondo musicale che, fino ad allora, non avevo mai approfondito. È stato un viaggio musicale straordinario.” Queste sono le parole di Bunna degli Africa Unite.

Dieci persone sul palco, rispettivamente 44 e 31 anni di storia.

Il tour dei The Originals parte questo sabato 29 marzo da Padova, il 4 aprile invece The Originals saranno al Live Club di Trezzo sull’Adda (Milano) mentre il 25 aprile si esibiranno a Fornacette (Pisa) in occasione della Festa della Liberazione. Tre concerti in anteprima che precedono il tour estivo.

The Originals è un gruppo, ma sono due. S’intersecano sul palco tra ospitate e brani a 20 mani. Tanti sono i musicisti che vi partecipano. 5 da una parte, 5 dall’altra. Ci sono delle radici in comune che partono dalla cultura giamaicana: Africa Unite per quanto concerne il Reggae e The Bluebeaters per lo Ska, per poi essere sviluppate secondo i diversi gusti e propensioni. L’intento è quello di fare un concerto mettendoci dentro entrambe le esperienze.

The Originals rappresenta l’esatto punto di connessione tra questi mondi. Il progetto non è una semplice collaborazione, è una dichiarazione di appartenenza ad una scena musicale che ha attraversato le generazioni, senza mai perdere di vista la propria identità.

Nel concerto di The Originals si suonerà quasi sempre insieme: in un flusso continuo, brani dell’uno e dell’altro gruppo. Non saranno due cose separate, sarà un’unione straordinaria, sotto un unico cielo.

The Originals rappresenta l’esatto punto di connessione tra questi mondi, di conseguenza unire queste due forze penso sia un passo importante. Il progetto non è solo una semplice collaborazione, è una dichiarazione di appartenenza ad una scena musicale che ha attraversato le generazioni, senza mai perdere di vista la propria identità.” (Bunna, Africa Unite)

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