The Great Inferno – Rehab Ghost
Non è ancora finita l’avventura musicale dei The Great Inferno iniziata nel 2017 quando le cose non sembravano andare così male, poi nel 2019 durante le registrazioni del primo album “All The While White Collides With Black” la morte improvvisa del bassista e cantante Paul Mellory ha impresso una svolta drammatica alla storia della band.

Un lutto sconvolgente per Paolo Blodio Fappani e Michele Bertoli che con enorme difficoltà hanno deciso di portare a termine il disco e pubblicarlo come omaggio a Mellory chiudendo un sodalizio che in quel momento era troppo doloroso continuare. Tornano oggi con immutata voglia di suonare e vivere emozioni senza filtri, dopo due singoli (“Stone, Blood and Whispers e “Four Legs In a Good Suit”) usciti nel 2022 e qui riproposti.
Fappani a voce, basso, chitarra, tastiere, Michele Bertoli alla batteria tessono trame oscure e ipnotiche tra pop e rock. Melodie maledette e orecchiabilissime come quelle della title track e di “On My Knees” che riflette sul concetto dell’apparire, del mostrarsi come la regina delle dipendenze odierne.
Il crescendo deciso, giocoso e sognante di “Four Legs In A Good Suit”, il basso, le tastiere e l’atmosfera accattivante di “Please Kill Me”, il ritmo tenace e coinvolgente di “Stone Blood And Whispers”, le chitarre e le armonie popedeliche di “Big Picture” sono l’anima di un disco “pop come l’inferno“.
Il lungo freddo inverno descritto in “Long Cold Winter” regala meraviglie prima del finale new wave e spettrale affidato a “(This Is Not) An Exit” dall’indole dark e magnetica. Un disco catartico “Rehab Ghost” che ancora una volta trasforma la sofferenza in arte e poesia tra ricordi, grinta e visioni malinconiche che lasciano il segno.
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