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The Future Is Here And Everything Needs To Be Destroyed: Inni alla devastazione post-hardcore :: Le Recensioni di OndaRock

Ironiche, sfacciatamente pop, extra-definite, le copertine dei detroitiani The Armed hanno sempre seguito un fil rouge fortemente distintivo, segnato da grande coerenza stilistica e creativa. Il filo si spezza con quella della loro opera sesta, dal titolo tonitruante “The Future Is Now And Everything Needs To Be Destroyed”, sulla cui cover troviamo la fotografia di un carretto improvvisato per il trasporto di vecchi imballaggi, in una qualche metropoli del Sud -Est asiatico.

Non è l’unica rottura del disco, che difatti marca un taglio netto con il passato del collettivo, o perlomeno con la sorprendente evoluzione attuata con i titoli precedenti, che portò i The Armed a una forma di post-hardcore inedita, violenta, ma al contempo satura di colori e proiettata in un futuro iper-digitale.
Tolti qualche componente elettronica e qualche ammiccamento pop ficcati nelle varie “Heaten” e “Sharp Teeth”, ci troviamo al cospetto di un disco hardcore nel vecchio senso del termine, brutale, scomposto, assordante. Un ripensamento di forma necessario, per dirla con le parole del frontman Toni Wolski, a urlare contro a un mondo statisticamente ricco, nel quale però nessuno sembra in grando di potersi permettere nulla.

Ritorni alle origini come questo non sono necessariamente un peccato, purtroppo però non sempre all’urgenza e alla forza esecutiva di “TFINAENTBB” corrisponde un output degno del nome della band. Ci si consola però con i picchi noise di “Local Millionarie” e con il deliquio no wave organizzato al centro di una vera e propria bomba al napalm intitolata “Well Made Play” – assalto sonoro, questo va ammesso, tra i migliori mai orditi dalla band.

14/09/2025




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